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I colori solari della Sicilia entrano negli interni di Lotto 16

Lotto 16 Nunzio Gabriele Sciveres e Giuseppe Gurrieri

I colori solari della Sicilia

Gli interni dei sedici appartamenti di Lotto 16 hanno un carattere forte e solare basato su due elementi fondamentali: il colore e la geometria.

Il complesso abitativo realizzato nell’ambito di un piano di edilizia convenzionata a Marina di Ragusa in Sicilia, è stato progettato dagli architetti Nunzio Gabriele Sciveres e Giuseppe Gurrieri.

Lotto 16 Nunzio Gabriele Sciveres e Giuseppe Gurrieri

Gli edifici unifamiliari, circondati da ampi giardini, sono serviti da un’unica strada interna e ospitano quattro diverse tipologie di alloggi sviluppati su due livelli.

Obiettivo del progetto è stato massimizzare la qualità del design compatibilmente con il limitato budget economico disponibile.

Grazie all’adozione di sistemi costruttivi moderni e fonti di energia rinnovabile, gli appartamenti offrono un elevato isolamento termico e limitato consumo energetico.

Lotto 16 Nunzio Gabriele Sciveres e Giuseppe Gurrieri

Lotto 16 Nunzio Gabriele Sciveres e Giuseppe Gurrieri

La scelta stilistica molto precisa dei due progettisti si focalizza sulle pavimentazioni a colori vivaci che si inseriscono in ambienti total white.

Le piastrelle in pietra lavica smaltata prodotte su misura nei colori bianco, blu cobalto e giallo siena sono posate in una sequenza di composizioni geometriche diverse.

Lotto 16 Nunzio Gabriele Sciveres e Giuseppe Gurrieri

Negli interni decorati e arredati in bianco spicca la scala monolitica rivestita di Valchromat giallo che affianca un volume contenente gli impianti tecnologici.

Lotto 16 Nunzio Gabriele Sciveres e Giuseppe Gurrieri

Per quanto riguarda la distribuzione degli ambienti, al piano terra trova spazio il soggiorno, la cucina e la sala da pranzo mentre il primo piano ospita la zona notte con due camere da letto e due bagni.

Lotto 16 Nunzio Gabriele Sciveres e Giuseppe Gurrieri

I colori solari della Sicilia

Il dialogo fra interni ed esterni

Tutti gli ambienti sono connessi con l’esterno.

Le verande sono realizzate in pietra locale, con pergole in ferro zincato smaltato bianco e copertura di bamboo.

I giardini ospitano anche numerose specie tropicali e sono disegnati in modo irregolare come succede in natura.

Le aree e i percorsi esterni creano quindi un interessante contrasto con il rigore geometrico dei volumi architettonici.

L’equilibrio tra nuovi interventi e patrimonio architettonico esistente è un tema fondamentale per gli architetti Sciveres e Gurrieri:

l’architettura semplice, i materiali e I colori solari della Sicilia di Lotto 16 si inseriscono con coerenza nel territorio evocando la tradizione e la cultura locale.

Lotto 16 Nunzio Gabriele Sciveres e Giuseppe Gurrieri

I colori solari della Sicilia entrano negli interni di Lotto 16

Villa firmata da Marià Castellò : simbiosi fra architettura e ambiente

Villa Bosc den pep ferrer

Villa firmata da Marià Castellò

Nel disegno degli arredi della collezione D12 di cui parla l’articolo di ieri, l’architetto Marià Castellò ha riportato le linee pulite di questo suo progetto architettonico.

La villa si inserisce armoniosamente nel territorio alle spalle della bellissima spiaggia di Migjorn sulla costa sud dell’isola di Formentera.

Guardando il video, potete visitarla.

Nesting the Stone from marià castelló, architecture on Vimeo.

L’edificio è formato da tre parallelepipedi che si appoggiano con leggerezza sul terreno roccioso e che sono connessi tramite due passerelle vetrate.

Il rivestimento in legno dei tre volumi li rende simili alle tipiche capanne dei pescatori.

Villa Bosc den pep ferrer

L’edificio è realizzato con sistemi di costruzione a secco ed è legato al suolo solo in due punti per minimizzare l’impatto sul terreno.

La semplicità dell’architettura gioca sul dualismo fra terra e aria espresse attraverso la contrapposizione dei vuoti e dei pieni e dei materiali:

la roccia solida e pesante e il legno tenero e leggero.

Villa firmata da Marià Castellò

L’alternanza dei pieni e dei vuoti ritorna anche nell’interrato con una successione di cortili aperti e spazi chiusi.

Pur essendo due elementi di natura diversa, uno naturale e irregolare, l’altro costruito dall’uomo e fatto di linee nette, l’edificio e la roccia si compenetrano perfettamente.

Questo dialogo fra l’architettura e la roccia è particolarmente apprezzabile nei cortili e negli interni al piano sotterraneo dove l’assenza di muri di contenimento lascia spazio alla roccia.

villa bosc den pep ferrer

I tre “strati” che compongono l’edificio sono chiaramente leggibili:

al livello inferiore l’asprezza del terreno roccioso si fonde con le murature e con la piccola piattaforma in cemento che sostiene il piano terra formato da pannelli in legno lamellare incrociato che assolvono a struttura, chiusura e finitura interna.

villa bosc den pep ferrer

 

Anche il design degli interni è molto semplice.
Il bianco prevale ma è sempre scaldato dai toni caldi del legno.

villa bosc den pep ferrer

Dall’interrato la scala bianca ancorata alla muratura e sospesa da terra porta nell’ampia zona giorno arredata solo con lo stretto necessario.

villa bosc den pep ferrer

Al candido blocco della cucina accostato al grande tavolo in legno fa da sfondo la velatura di sottili cavi tesi dal pavimento al soffitto che delimita in vano scala.

villa bosc den pep ferrer

villa bosc den pep ferrer

La grande armadiatura bianca dietro alla cucina torna con lo stesso disegno anche nella camera da letto con bagno privato.

villa bosc den pep ferrer

villa bosc den pep ferrer

Villa firmata da Marià Castellò : simbiosi fra architettura e ambiente

Loft firmato Valentí Albareda ricavato in un ex negozio a Barcellona

loft Valentí Albareda

Loft firmato Valentí Albareda

Questo loft in un edificio dell’inizio del XX secolo nel quartiere di Gracia a Barcellona era in origine un vecchio negozio di manufatti di gesso.

Lo spazio al piano terra composto solo di due stanze era abbandonato da molto tempo e, a causa delle poche aperture, era praticamente buio.

Nonostante ciò, grazie alle altezze dei soffitti, alla presenza di un piccolo patio interno e ad un locale nel retro, questo spazio poteva offrire delle potenzialità interessanti per la realizzazione di un’abitazione.

Il progetto del Loft firmato Valentí Albareda.

Descrizione del progetto

Per far sì che tutte le stanze della nuova casa potessero essere raggiunte dalla luce naturale, il patio è stato ampliato eliminando la separazione fra il negozio e il retro e alcune zone del livello superiore.

Il patio è diventato così il cuore della nuova casa che è costituita da un grande living, tre stanze e due bagni.

Per ragioni di privacy, è stato mantenuto solo un unico ingresso dal retro.

La porta e la vetrina sulla strada sono state chiuse schermandole in modo che la luce potesse continuare ad entrare.

loft Valentí Albareda

loft Valentí Albareda

La zona giorno

La zona giorno su sviluppa in lunghezza:

nella prima parte l’ingresso è stato delimitato da un elemento in esili tubolari metallici bianchi che richiamano il disegno del radiatore posizionato poco più avanti.

Lo stesso disegno ricorre anche nella struttura della libreria posizionata contro alla grande muratura a mattoni a vista di fronte alla zona ingresso.

loft Valentí Albareda

Proseguendo verso il patio interno si trovano in sequenza la zona salotto e poi la zona pranzo con cucina a vista dotata di grande bancone a isola che integra anche il tavolo.

La muratura con mattoni a vista e le travi in legno del soffitto danno all’interno un sapore rustico che viene stemperato dall’eleganza del parquet posato a spina di pesce.

Nella zona cucina il parquet lascia spazio al battuto in cemento che dà una nota di modernità.

loft Valentí Albareda

Sfruttando l’altezza della zona giorno, è stato ricavato un soppalco con struttura metallica di soli 6 cm e un pavimento in legno massello, dove trova posto una stanza chiusa da una grande vetrata.

Accanto al blocco cucina, la scala che conduce al soppalco è realizzata con un “nastro” di lamiera piegata verniciata di nero.

Il mancorrente della scala (che è un elemento strutturale di appoggio della scala stessa) è un segno geometrico molto particolare che caratterizza fortemente l’ambiente.

loft Valentí Albareda

La zona cucina è illuminata da due grandi porte vetrate che si aprono sul patio pavimentato con doghe in legno.

La zona notte

Dall’altro lato del patio “abitato ” al centro da un albero, si intravvede attraverso alle vetrate la camera da letto padronale con grande testiera che riprende il parquet della pavimentazione.

loft Valentí Albareda

Il bagno privato riservato a questa camera è caratterizzato da porzioni di muratura con mattoni a vista e dalla rubinetteria in rame.

loft Valentí Albareda

Il secondo bagno è invece vivacizzato da piastrelle con decori geometrici colorati che rimandano all’epoca dell’edificio.

Loft firmato Valentí Albareda

Loft firmato Valentí Albareda ricavato in un ex negozio a Barcellona

Viaggio a New York : colazione da Tiffany

tiffany blue box café

Viaggio a New York

Nell’articolo di ieri abbiamo parlato dell’iconico Tiffany Blue, il colore che ricorre ogni qualvolta Tiffany si esprime.

Non poteva quindi fare eccezione la decorazione del ristorante Blue Box Café ospitato al quarto piano del flagship store di Tiffany, al 727 della Fifth Avenue di New York.

Nella scena iniziale del film Colazione da Tiffany, Audrey Hepburn nei panni di Holly Golightly in abito da sera nero, perle e occhiali da sole gustava croissant e caffè guardando le vetrine di Tiffany.

Se capitate a New York potete emularla stando però comodamente seduti ad uno dei tavoli del Blue Box Café.

tiffany blue box café

Il design del Blue Box Café

Il design del ristorante, che gode di una bella vista su Central Park, è il primo grande progetto di Reed Krakoff, il direttore artistico della Maison.

Nello spazio, il colore marchio di fabbrica del prestigioso brand veste i divanetti in pelle, le poltroncine intorno ai tavoli e i piatti in porcellana.

Le pareti sono in parte decorate in Tiffany Blue e in parte rivestite di lastre di pietra amazzonite che si potrebbe descrivere come la versione naturale della nuance.

Al posto dei quadri, lo spazio è decorato con delle vetrine in miniatura dove sono esposti gli oggetti del desiderio firmati Tiffany.

tiffany blue box café

Il menu, che cambia a seconda delle stagioni, include delle proposte culinarie tutte in tema con la location:

ad esempio la “Fifth Avenue Salad” con aragosta e avocado e il sandwich C.L.T. che sono le iniziali del nome di “Charles Lewis Tiffany” ma anche degli ingredienti del’insalata: Chicken, Lettuce and Tomato.

Ma il pezzo forte è una piccola torta dedicata alle occasioni speciali che è fatta come una scatola Tiffany rivestita di glassa blu lucida e completata da un grande fiocco bianco.

Viaggio a New York

Il Blue Box Café è una full immersion nell’universo Tiffany:

fare colazione qui è un po’ come essere dentro a una delle esclusive scatole che contengono gli oggetti del desiderio Tiffany.

Viaggio a New York : colazione da Tiffany nel Blue Box Café

Ristrutturazione #2 : come scegliere un interior designer

Paola Maré Interior designerRistrutturazione #2 : come scegliere un interior designer

Come promesso nel post pubblicato il 24 settembre, oggi pubblichiamo il secondo articolo della serie.

Il prossimo articolo della serie sarà online il 1° ottobre e parleremo degli errori da non fare quando si ristruttura casa.


Come in campo medico scegliete lo specialista giusto per il problema che vi assilla, così anche per una ristrutturazione o per arredare casa conviene orientarsi verso la giusta professionalità.

La materia è talmente vasta e variegata che non è detto che un architetto che progetta edifici bellissimi sia ugualmente bravo a progettare interni.

Un architetto e un interior designer hanno competenze e sensibilità diverse.

Quindi in caso di ristrutturazione o arredamento è meglio affidarsi a chi è specializzato in questo tipo di progetti.

Scegliere l’interior designer giusto per il vostro progetto è una fase delicata perché occorre stabilire con il professionista un’affinità su molti piani.

Perché si crei un rapporto di fiducia, bisogna essere sulla stessa lunghezza d’onda, anche nella relazione personale.

Il professionista deve avere la capacità di ascoltare e di mettersi nei vostri panni.

Dedicate quindi un po’ di tempo per conoscerlo e per trasmettergli le vostre esigenze e i vostri gusti.

come scegliere un interior designer

Diffidate di chi la fa troppo semplice, di chi vi dà risposte e preventivi al buio senza chiedervi nessuna informazione o di chi vi prospetta solo i lati positivi senza mettervi al corrente anche delle criticità o degli aspetti meno “divertenti”.

Tenete conto che per quanto empatico sia il professionista, per metterlo in grado di fare bene il suo lavoro dovrete dargli le informazioni necessarie.

Spesso ricevo delle mail molto stringate dove, a fronte solamente della metratura della casa, mi si chiede il compenso per il progetto e il costo della ristrutturazione.

E’ evidente che con questa sola informazione, è impossibile dare una risposta seria e attendibile.

Faccio un paio di esempi:

quando andate ad acquistare un paio di scarpe non vi limitate a chiederne un tipo qualunque ma direte al commesso il vostro numero, il colore e lo stile che desiderate (elegante o sportivo, con tacco oppure basse…), oppure gli mostrerete direttamente un paio di scarpe esposte nella vetrina.

Se si rompe l’auto, difficilmente il meccanico vi dirà al telefono il costo della riparazione senza avere informazioni.

Sicuramente vi chiederà di portare l’auto in officina perché lui possa valutare l’entità del danno.

interior design

Ritornando quindi al tema ” come scegliere un interior designer “, visto che ristrutturare una casa è decisamente più complesso e oneroso che comprare un paio di scarpe, al professionista dovrete fornire alcune informazioni.

  • ♦ La casa è molto datata, è d’epoca o è più recente, pensate ad una ristrutturazione pesante che implica lo spostamento delle murature oppure ipotizzate che si tratti solo di interventi lievi?
  • ♦ Qual è lo stato degli impianti elettrico e idraulico, qual è la condizione degli infissi e delle pavimentazioni?
  • ♦ La casa è un edificio indipendente o un appartamento in un condominio? E’ luminoso? A che piano è? C’è un cortile interno in cui può essere predisposto il cantiere?
  • ♦ E non ultimo, qual è il vostro stile, quali sono i vostri gusti, esigenze e aspettative? Siete una famiglia con dei figli oppure vivete da soli?

Tranquilli… non è necessario che voi forniate una relazione completa al professionista su tutti questi aspetti!

Basta semplicemente fissare un incontro e un sopralluogo sul posto e sarà il professionista a valutare con voi tutti questi aspetti.

Questa prima “fase conoscitiva” è gratuita.

Il sopraluogo sul posto è un momento fondamentale per il professionista perché l’architettura di interni non è solo un’attività tecnica che si fa con il cervello ma è anche (ed è questo il suo bello!) un atto creativo che coinvolge il cuore e l’istinto.

Entrare per la prima volta in una casa è, per chi ama come me questo lavoro, un momento indispensabile ed entusiasmante perché visualizzo come la casa potrà venire e le idee cominciano ad arrivare.

Per quanto riguarda gli aspetti “intangibili” come lo stile del progetto, l’interior designer vi aiuterà ad esprimerli, sottoponendovi dei “materiali di stimolo” che vi aiuteranno a chiarirvi le idee.

Infine, non scegliete l’interior designer solo in base al compenso richiesto.

La serietà, la qualità e la competenza hanno un grande valore che nel corso dei lavori vi apparirà evidente.

Ben presto vi renderete conto dell’impegno, della dedizione e delle ore di lavoro che il professionista deve dedicare al vostro progetto per gestirlo bene dalla A alla Z.

Ciò che conta quindi non è il prezzo, ma il rapporto qualità/prezzo.

Scegliete i professionisti anche sulla base di come si sono presentati, di quanta attenzione vi hanno dedicato già nella prima fase di contatto e della qualità dei progetti già da loro realizzati.

E non ultimo fatevi guidare dal feeling che avete percepito quando li avete conosciuti.

La buona notizia è che, stando attenti a questi aspetti, quando incontrerete quello giusto per voi lo saprete riconoscere!


Nel prossimo articolo della serie che sarà online il 1° ottobre parleremo degli errori da non fare quando si ristruttura casa.

Tornate a leggerci!

Ristrutturazione #2 : come scegliere un interior designer