Oggi parliamo di una nuova tipologia di divani che ultimamente viene proposta da un numero sempre maggiore di marche.
La particolarità di questi divani sono gli schienali/braccioli removibili o spostabili su tutta la superficie della seduta.
Questo sistema fa sì che il divano non abbia un fronte prestabilito.
La configurazione del divano può quindi essere modificata a seconda delle esigenze del momento.
I vantaggi sono più di uno:
il divano si trasforma in un letto singolo semplicemente rimuovendo i volumi che fanno da schienali e braccioli e lasciando la seduta completamente libera.
Questa tipologia di divani è quindi una bella alternativa ai classici divani/letto che hanno spesso un’estetica massiccia e poco piacevole.
Inoltre, se lo spazio è sufficientemente ampio, la seduta può essere posizionata come un’isola al centro della stanza.
Il fronte del divano potrà essere indifferentemente da un lato o dall’altro a seconda di come verranno disposti gli schienali.
Questo si rivela un vantaggio molto interessante in ambienti aperti con zone dedicate a funzioni diverse.
Ad esempio, quando si guarda la televisione il verso del divano può essere sul fronte che guarda il muro.
Quando invece si fa conversazione con gli amici si spostano gli schienali sul fronte opposto e così il divano si rivolge verso le poltrone.
Oppure se la cucina è a vista, quando si prepara la cena per gli amici o per la famiglia, il divano può essere rivolto verso i fornelli e il piano di lavoro.
In questo modo anche chi sta cucinando potrà partecipare alla conversazione senza sentirsi isolato dietro allo schienale del divano che divide l’ambiente e fa da sbarramento.
Il Divano Moss prodotto da Divanidea fa parte di questa interessante tipologia di divani.
La parte inferiore dei cuscini mobili è dotata di una base antiscivolo che fa sì che i volumi possano “aderire” su qualsiasi punto del rivestimento trapuntato della seduta.
Il Divano Moss è completamente sfoderabile.
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Se volete scoprire un altro divano trasformabile, leggete questo articolo.
Ancora una volta la natura è fonte di ispirazione per disegnare l’arredamento.
In questo caso Oki Sato dello studio Nendo prende spunto dalle forme dei ciotoli levigati dall’acqua per disegnare okome per Alias, un sistema componibile di imbottiti.
Il sistema include una vasta gamma di moduli che consentono di creare il divano okome in tante configurazioni diverse.
I volumi imbottiti riprendono le forme arrotondate dei sassi in modo stilizzato per formare schienali alti e bassi e sedute di diverse misure.
Si può così costruire con grande libertà la configurazione che più si addice allo spazio e alle esigenze giocando anche con i colori.
Le composizioni possono essere facilmente trasformate o arricchite con nuovi moduli se cambiano gusti ed esigenze o se ci si trasferisce in una nuova casa.
Okome è adatto sia agli spazi pubblici che agli ambienti domestici ed è declinato con rivestimenti in tessuto o in ecopelle.
Per completare la composizione si può aggiungere un tavolino con contenitore per i cavi in materiale plastico verniciato.
Il sistema include anche okome bed, un letto matrimoniale in tre misure con doghe in legno e testata e giroletto imbottiti.
Nella collezione Bonsai di Arflex, che l’ispirazione venga dalla cultura giapponese è suggerito non solo dal nome ma anche dal design.
Nonostante la chiara citazione all’estetica giapponese, la collezione è firmata dal trio svedese formato dagli architetti/designer Mårten Claesson, Eero Koivisto e Ola Rune.
Le linee morbide delle sedute evocano infatti le forme tondeggianti delle piante dei giardini giapponesi modellate con il caratteristico metodo di potatura.
Nella prima versione gli elementi imbottiti sono sospesi da terra grazie a una struttura dotata di piedini metallici laccati neri.
La seconda versione ricorda invece ancora di più l’estetica giapponese: qui le forme imbottite sono appoggiate su un basamento realizzato in legno tinto wengé, rovere o cioccolato.
In questo caso la piattaforma in legno crea un’isola che fa da piano di appoggio non solo per le sedute ma anche per altri oggetti.
Questa configurazione riprende l’immagine del “tokonoma”, una piccola alcova rialzata che è in alcuni casi presente nella stanza in stile tradizionale giapponese con il pavimento formato da tatami.
Claesson Koivisto Rune fondarono il loro studio nel 1995 dedicandosi all’architettura.
A questi progetti si aggiunse presto il design di prodotti per importanti brand internazionali.
Il tratto distintivo del divano Cosy è lo schianale/bracciolo imbottito che fascia l’angolo della seduta arrivando fin quasi a terra.
Questo particolare insieme alle forme imbottite arrotondate rende il divano molto morbido e avvlgente.
Il sistema componibile è costituito da sedute di diverse profondità e lunghezze e da schienali lineari o angolari di varie altezze.
Combinando i vari elementi si possono creare soluzioni su misura ulteriormente personalizzabili con tavolini e cuscini.
I tavolini in versione semplice sono in alluminio curvato verniciato a polvere e accostati al divano costituiscono un pratico piano di appoggio.
In alternativa i tavolini possono anche essere dotati nel retro di vani a giorno. In questo caso sono realizzati in laminato FENIX opaco.
Il sistema componibile Cosy è stato disegnato da Francesco Rota per MDF Italia.
Nelle ultime immagini di questo articolo, alle diverse composizioni del divano Cosy sono affiancati i pouf Fuji sempre disegnati da Francesco Rota.