Lo studio di design svedese Front ha disegnato una lampada per il brand Zero che si chiama Hoop.
Nella gabbia metallica colorata è contenuto un diffusore opalino.
Grazie alla forma morbida e schiacciata del diffusore, la luce sembra materializzarsi prendendo corpo e peso.
In questo modo la luce diventa espressiva e sembra quasi essere un misterioso essere vivente mollemente adagiato sul fondo della gabbia.
Nonostante la semplicità degli elementi che la compongono, la lampada Hoop ha qualcosa di magico e sorprendente.
Tutte le componenti elettriche sono nascoste in modo da far sembrare la gabbia e il diffusore completamente indipendenti.
La gabbia della lampada è proposta da Zero nelle colorazioni bianco, nero, blu e arancio.
Lo studio Front fondato da Anna Lindgren, Charlotte von der Lancken e Sofia Lagerkvist ha alle spalle una lunga collaborazione con Zero.
Per questo brand aveva già disegnato la lampada Plane (foto sotto) che sembra in qualche modo imparentata con la nuova Hoop.
Nuova lampada Hoop : la luce riposa dentro la gabbia
Come tutte le discipline, il design è continuamente in evoluzione.
Quello contemporaneo spesso prende spunto da oggetti che esistevano già nel passato e li rielabora assecondando i gusti e le esigenze attuali.
Per essere modernizzate, solitamente le forme “antiche” vengono rese più essenziali depurandole dagli elementi decorativi per avvicinarsi a quella che si potrebbe definire l’essenza dell’oggetto.
Per creare la lampada R2, il designer David Abad si è ispirato ai classici lampadari “chandelier” e ha spinto l’esercizio del “togliere” fino ad arrivare alla semplice forma del cerchio.
Un minimalismo che è reso possibile dalle nuove tecnologie che rendono disponibili corpi illuminanti di dimensioni sempre più contenute.
La sezione dell’anello che costituisce la sospensione è quella sufficiente a contenere le fonti luminose a LED.
La lampada R2 emana una luce diffusa ed è proposta dal brand BLux nei tre diametri 60, 90 e 120 cm, con finiture in quercia naturale, bronzo, bianca o nera opache.
Grazie ai cavetti che si incontrano sopra il centro del cerchio, la sospensione è facile da installare.
La lampada a sospensione Kup di Tim Brauns invece si basa su un concetto che nasce già moderno:
la sequenza di faretti con la testata smussata è montata su una struttura con elementi lineari che si incontrano.
Questo sistema modulare dall’immagine grafica che comprende le due varianti Kup 1 e Kup 2 si presta anche a configurazioni multiple se la dimensione dell’ambiente lo richiede.
I faretti a luce diretta sono proposti da BLux nelle finiture nera opaca, oro e bronzo.
Lampade a sospensione R2 e Kup di BLux
Con la sua forma fluida e organica, la lampada Leech sembra un organismo vivente in divenire la cui identità non si è ancora del tutto rivelata.
La luce, come se avesse la consistenza dell’aria o di un liquido, sembra fluire da cavo elettrico per formare il volume a goccia in modo casuale e naturale.
Gli elementi della lampada sono strettamente dipendenti, come se uno si nutrisse dall’altro e come se da soli non fossero in grado di esistere.
Per disegnare la lampada i designer dello Studio Stoft si sono ispirati ai processi evolutivi e al concetto di simbiosi che regolano la convivenza di due specie diverse.
La lampada Leech è prodotta in vetro soffiato a bocca in Svezia e può essere appoggiata su un tavolo o ancorata alla parete.
Ogni lampada ha una forma unica e il colore può variare leggermente.
Per disegnare la lampada Shell, i designer si sono invece ispirati ai balani, un crostaceo chiamato anche “dente di cane”.
All’inizio della sua esistenza il crostaceo è in grado di nuotare per andare alla ricerca di un posto tranquillo dove attaccarsi.
Trovato il posto giusto, il crostaceo vi rimane aggrappato per tutta la sua vita.
Proposta nel colore bianco e in tre dimensioni, la lampada Shell può essere sospesa oppure ancorata al soffitto o alla parete.
Lo Studio Stoft ha sede in Svezia a Malmö ed è stato fondato nel 2013 dagli industrial designer Jenny Ekdahl e Joel Herslow.
I prodotti dello studio di design sono ispirati all’osservazione della natura e del comportamento umano e coniugano il design poetico e la produzione industriale.
Le creazioni dello studio, realizzate autonomamente o in collaborazione con artigiani esperti, sono prodotte in esemplari unici, edizioni limitate o in lotti più grandi.
Le collezioni di lampade Leech e Shell
Le strutture delle lampade di Wera Jane sono quelle tipiche che si utilizzavano una volta per realizzare i cappelli delle abat-jour.
Queste strutture sono fatte con robusto fil di ferro che viene piegato e saldato per costruire gabbie geometriche di varie forme.
Sulle bacchette delle strutture viene poi tesato un filo sottile in cotone utilizzando una lavorazione manuale che richiede molto tempo.
La matassa di filo deve essere rigirata centinaia di volte intorno alle diverse sezioni formate dalle bacchette della struttura per formare le facce della lampada.
La tesatura del filo deve essere controllata accuratamente perché sia sempre costante e i fili devono essere posizionati vicini fra di loro per creare una superficie quasi continua.
Inoltre per creare le righe di diversi colori che decorano le lampade, è necessario che il numero dei fili sia sempre quello corretto.
Questa lavorazione artigianale, pur essendo relativamente semplice, presuppone davvero tanto tempo e una buona dose di pazienza.
Le lampade di Wera Jane possono essere utilizzate da sole come sospensioni oppure appoggiate su un piano o sul pavimento.
La geometria delle strutture rende le lampade modulari, quindi utilizzandone alcune possono essere create delle lampade da terra a torre.
Le lampade di Wera Jane mettono insieme artigianato e modernità e sono particolarmente adatte per una casa fuori città, al mare o in campagna.
Le lampade artigianali di Wera Jane