Molti degli oggetti del designer olandese Frederik Roijé sono realizzati con il metallo. La sua collezione di candelabri, che comprende anche versioni a sospensione e da muro, è molto interessante per l’effetto minimale e grafico. Quest’anno al Fuorisalone di Milano Frederik Roijé ha presentato la lampada a sospensione Skylight realizzata con tubi di metallo di diametro diverso verniciati a polvere in diversi colori.
Le sospensioni della serie Ray di Tomas Kral per Petite Fritture sono formate da una calotta metallica e da un diffusore in maglia metallica normalmente utilizzata nella produzione di accessori per l’ufficio.
Tenda di Benjamin Hubert è concepita prendendo a prestito la tecnica di costruzione delle tende da campeggio: sulla struttura in fibra di vetro tipo quelle utilizzate per gli aquiloni è tesato un doppio diffusore elastico in Lycra.
Nella sospensione Kapoor di Matti Klenell per örsjö la luce è filtrata dal cappello fatto in maglia di metallo che prosegue all’interno con un elemento smaltato bianco dalla forma fluida.
La maglia tessile che ricopre senza soluzione di continuità la struttura della sospensione Moire grand di Marc Sarrazin per Petite Friture crea un gioco di volumi leggeri e trasparenti.
Sfruttando la tecnologia LED che permette l’uso di materiali diversi rispetto a quelli utilizzabili per le lampadine convenzionali, Nacho Carbonell ha creato per Booo una lampada fatta di gomma che sfida la fragilità delle lampadine di vetro. Il risultato è una lampada molle e indistruttibile che può essere manipolata, pizzicata e spremuta.
Nendo in collaborazione con l’azienda giapponese Taniguchi Aoya Washi ha realizzato una serie di lampade dalla forma “stropicciata” fatte con la tradizionale carta tridimensionale washi. Per produrle è stato messo a punto un metodo che permette di ottenere con la carta risultati molto simili a quelli ottenibili con la plastica o il vetro. Le stropicciature, più fitte nella parte superiore, creano un effetto “morbido”.
Unfold di Muuto riprende la forma delle classiche lampade industriali utilizzando il silicone. Questo materiale rende “calda” la superficie della lampada che, schiacciata, può essere confezionata in un imballo di dimensioni contenute.
Le due sospensioni di cui parla in questo post, pur essendo realizzate con due tecniche diverse, raggiungono entrambe un effetto di estrema leggerezza. La prima è Affilia di Alessandro Zambelli prodotta da .exnovo con tecnica Professional 3D Printing. La trama trasparente del diffusore in nylon crea un volume etereo che contrasta con la solidità dell’elemento in cirmolo, un legno pregiato della tradizione altoatesina. Affilia è anche in versione lampada da tavolo.
Più panciuta nella forma rispetto alla lampada precedente, Non Random Light di Bertjan Pot è realizzata da Moooi avvolgendo in modo regolare dei fili in fibra di vetro intorno ad uno stampo gonfiabile. Successivamente il diffusore viene indurito con resina epossidica.
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La collezione di lampade di carta di Utopia & Utility assomiglia ad un mazzo di campanelle. Il progetto nasce dalla collaborazione fra Pia Wüstenberg e gli artigiani della fabbrica di carta Khalam Khush Paper Factory a Ahmedabad in India.
Leggero come un rametto di mimosa la Mobile Lamp delle designer Sofia Lagerkvist, Charlotte von der Lancken e Anna Lindgren del gruppo svedese Front Design si ispira ai mobile di Alexander Calder.
Simile ad una collana fatta di petali bianchi, la lampada Stacks di Atelier Areti è una sequenza di calotte di metallo verniciato a polvere che riflettono la luce l’una sull’altra.
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