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LE MILLE FORME DELLE LAMPADE IN VETRO

Dioscuri Artemide

La bellezza delle lampade in vetro soffiato sta nell’essenzialità. Nessun elemento decorativo aggiunto ma semplicemente un “involucro” che contiene e dà forma alla luce. Come una sequenza ad effetto morphing si può partire da Dioscuri di Michele De Lucchi per Artemide, la sfera perfetta. Se la sfera si schiaccia ai poli, il risultato è Glo Ball di Jasper Morrison per Flos. Poi la forma si allunga e diventa Uovo di Fontana Arte. In Gregg di Ludovica + Roberto Palomba per Foscarini la luce prende una forma organica più irregolare. Infine in Daruma di Fontana Arte la forma si sdoppia in una calotta luminosa che si inserisce nel globo che fa da base di appoggio.

W IL COLORE!

Petalo  - Charlotte Perriand per Cassina

Ogni colore contraddistingue una diversa dimensione nel sistema di cinque tavoli bassi disegnato da Charlotte Perriand, artista che collaborò per molto tempo con Le Corbusier e Pierre Jeanneret. Disegnati nel 1951, la riedizione di questi tavoli con piano laccato fa parte della serie “Cassina I Maestri”. Con delle nuove tonalità brillanti torna Pantop, la sospensione a forma di campana dell’estroso designer danese Verner Panton. A proporne la riedizione è il marchio VerPan. E’ molto più recente la geniale sedia Uno di Segis che sembra rigida ma invece asseconda morbidamente le forme di chi si siede. Merito della tecnologia perché a renderla soffice è il nuovo polimero brevettato R606. Egal, il sistema libreria a varie altezze di Axel Kufus per Moormann, può essere colorato a piacere aggiungendo le porte scorrevoli.

 

LAMPADE DA TAVOLO CON SEMISFERE

Eclisse di Vico Magistretti per Artemide

Vico Magistretti racconta che l’idea di Eclisse, la piccola lampada da tavolo in metallo verniciato che vinse il Compasso d’oro nel ’67, gli venne in metropolitana pensando alla lanterna di Jean Valjean, il protagonista dei Miserabili di Victor Hugo. Di forma e tecnologia semplici, è composta da 3 semisfere: la base, la calotta esterna fissa e quella interna mobile che, ruotata manualmente, permette di modulare la luce creando l’effetto di una eclisse di luna. E’ prodotta da Artemide che ripropone anche un’altra “lampada culto” di Magistretti sempre giocata sul tema delle semisfere, Dalù disegnata nel ’69. Il gioco delle semisfere è ripreso da Marti Guixè in un progetto molto recente e particolare per Danese, la lampada “trasformabile” Flama: un portacandele diventa la base magnetica per innestare un diffusore a led orientabile. Questa lampada apparentemente molto semplice è una sintesi della storia della luce che va dalla fiamma fino ad arrivare alla tecnologia del led. Secondo la posizione, l’ordine e la sequenza delle parti si può ottenere una luce completamente differente.

LAMPADE SNODATE

Tolomeo - Artemide

Stufo di non riuscire a trovare una lampada adatta ad illuminare il suo laboratorio meccanico, Jean-Louis Domecq negli anni ’40 se ne inventò una semplice, robusta e snodata. Gli venne talmente bene che nel ’53 fondò l’azienda Jieldé per produrla. Nel tempo queste lampade si sono evolute per diventare oggi delle icone dell’arte industriale francese. Sulla scia di questa brillante intuizione arriviamo ad oggi, con Tolomeo di Michele De Lucchi e Giancarlo Fassina per Artemide, una lampada tutta in alluminio: struttura a bracci mobili, diffusore orientabile in tutte le direzioni e sistema di equilibratura a molle. Sempre di Artemide anche la famosa lampada Tizio di Richard Sapper, con bracci e testa orientabili in alluminio verniciato, bilanciati da contrappesi. E se la costruisse un bambino, come sarebbe? Forse come la Wood Lamp di Muuto.

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LAMPADE DAL SAPORE GIAPPONESE

Akari Vitra

Ecco alcune lampade lievi di gusto giapponese che per la loro semplicità non stancano mai. Akari Light Sculptures di Vitra è una serie di lampade di carta disegnate nel 1951 dall’artista designer Isamu Noguchi. Il nome “Akari”  significa luce e leggerezza e le descrive perfettamente. Shio di Arturo Alvarez, costituita da una sequenza di elementi in legno multistrato, ha una forma più stilizzata mentre Cesta, del designer Miguel Milá per Santa & Cole, è una struttura in legno di ciliegio che racchiude una sfera luminosa di forma ovale che rivisita le tipiche forme delle lanterne giapponesi.

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