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Brocche e bicchieri abitati da una natura immaginata

 Greenwood Alessandra Baldereschi

Brocche e bicchieri abitati da una natura immaginata

Alessandra Baldereschi amplia la collezione per la tavola “Animal farm” disegnata per ichendorf milano con dei nuovi pezzi dedicati alla natura selvatica.

Come in questo servizio per la tavola, quando si tratta di oggetti d’uso quotidiano la designer ha la capacità di aggiungere alle qualità funzionali un tocco di poesia.

La natura ricorre spesso nei progetti di Alessandra Baldereschi che interpreta questo tema in un modo tutto suo:

con un approccio leggero e gentile, degli animali e delle piante la designer tira fuori il lato più tenero e poetico facendoli diventare dei piccoli personaggi che ispirano una immediata simpatia.

animal farm ichendorf milano

La particolarità della collezione è che gli animaletti e le piantine in vetro colorato vengono “messi in vetrina” all’interno di bicchieri, brocche e tazzine trasparenti dalle forme molto semplici.

greenwood ichendorf milano

In alcuni casi i manici delle caraffe diventano anch’essi elementi naturali come foglioline o rami d’albero che arricchiscono il contesto immaginario abitato dai piccoli personaggi.

greenwood ichendorf milano

greenwood ichendorf milano

Riempire d’acqua le brocche e i bicchieri diventa un gesto giocoso che riporta all’infanzia perché con il movimento del liquido lo scoiattolo, il riccio, la tartaruga, il coniglio, il pesce bianco e quello colorato, il gufo, la tartaruga e l’anatra sembrano quasi prendere vita.

Brocche e bicchieri

I pezzi della collezione sono realizzati in vetro soffiato a mano.

In particolare si tratta di vetro borosilicato, un tipo di vetro resistente contenente triossido di boro.

Brocche e bicchieri ichendorf milano

La designer Alessandra Baldereschi spazia nei vari ambiti del product design: dall’arredo all’illuminazione, dalla moda ai gioielli e all’home décor.

Brocche e bicchieri abitati da una natura immaginata

I tappeti di Alessandra Baldereschi rendono omaggio all’arte del ‘700

Tappeti Nodus

I tappeti di Alessandra Baldereschi rendono omaggio all’arte del ‘700

Alessandra Baldereschi crea due tappeti per Nodus con due opere del ‘700 italiano.

La designer “fa atterrare sul pavimento” i due capolavori che nella loro collocazione originale decorano invece il soffitto delle architetture storiche.

La prima opera è la tela “Gloria d’Angeli“, un olio su tela realizzata da Giandomenico Tiepolo fra il 1747 e il 1749.

Tappeti Nodus

La tela si trova insieme ad altre opere di Giandomenico Tiepolo a Venezia, nel settecentesco oratorio del Crocifisso della chiesa di San Paolo apostolo più nota come San Polo.

Tappeti Nodus

Il secondo dipinto è un affresco di Sebastiano Ricci datato 1707 che si può ammirare a Firenze in una saletta di Palazzo Pitti: il “Commiato di Venere da Adone“.

Tappeti Nodus

Tappeti Nodus

I tappeti in lana realizzati in India per il brand Nodus riproducono i celebri dipinti con un effetto tridimensionale e con raffinate tonalità neutre.

Grazie alla rielaborazione digitale, la morbida superficie dei tappeti presenta tante sfumature diverse che creano un effetto pittorico e velato.

La prospettiva dei dipinti è accentuata dalla lavorazione della lana su livelli diversi.

I tappeti di Alessandra Baldereschi

Con i tappeti di Alessandra Baldereschi il nostro patrimonio storico e artistico entra nei salotti delle case.

Utilizzati nel contesto di un arredamento moderno questi tappeti creano un contrasto molto interessante che rende l’ambiente elegante e sofisticato.

I tappeti di Alessandra Baldereschi rendono omaggio all’arte del ‘700

PROGETTO TRACING IDENTITY DI DE CASTELLI

progetto Tracing Identity

Coffee Table Scribble – design Francesca Lanzavecchia

Progetto Tracing Identity

Al prossimo Salone del Mobile che si terrà dal 4 al 9 aprile alla Fiera Milano – Rho, De Castelli presenterà Tracing Identity, un progetto interamente dedicato alla creatività al femminile.

Gli arredi che fanno parte della collezione sono infatti firmati da 7 designer tutte donne: Alessandra Baldereschi, Nathalie Dewez, Constance Guisset, Francesca Lanzavecchia, Donata Paruccini, Elena Salmistraro e Nika Zupanc.

Diverse per età, origini e approccio creativo, nel progetto le designer esplorano ognuna a modo proprio lo stesso tema… o meglio la stessa tipologia di materiali che sono l’ingrediente principale del brand De Castelli: i metalli.

I pezzi della special edition sono stati progettati dalle designer per sfatare il luogo comune che il ferro sia una materia fredda sinonimo di forza e quindi per questo più affine ad interpretazioni maschili.

Grazie all’approccio femminile gli arredi metallici che fanno parte della collezione Tracing Identity (tavoli, librerie, madie, cabinet e paraventi) acquisiscono una personalità diversa dal solito dove l’impatto estetico e la funzionalità si manifestano in linee, volumi, dettagli, lavorazioni e finiture originali.

Un esercizio che le designer hanno realizzato in collaborazione con le Officine De Castelli, impiegando le tecnologie innovative messe a disposizione dall’azienda e sfruttando l’esperienza artigianale di operai esperti nella lavorazione dei metalli.

Il risultato è una collezione che ha una spiccata vicinanza con l’arte e che intepreta in modo inedito la naturale bellezza e la versatilità d’uso dei metalli.

Il progetto Tracing Identity sarà anche raccontato in un video che rappresenterà anche dopo il Salone uno spunto di confronto con altre professionalità del mondo del design.

In queste immagini mostriamo in anteprima gli arredi del progetto Tracing Identity.

Foto prodotti Still life: Massimo Gardone

Credenza Polifemo di Elena Salmistraro

Credenza Polifemo – design Elena Salmistraro

Longing cabinet di Nika Zupanc

Longing cabinet – design Nika Zupanc

Paravento Painting di Alessandra Baldereschi

Paravento Painting – design Alessandra Baldereschi

Libreria Volte di Costance Guisset

Libreria Volte – design Costance Guisset

Madia Elizabeth di Nathalie Dewez

Madia Elizabeth – design Nathalie Dewez

Tavolo Vomere di Donata Paruccini

Tavolo Vomere – design Donata Paruccini

 

DESIGNER… GOLOSI

donut - mogg

Avete presente i donut, i dolci fritti a forma di ciambella con il ripieno di marmellata o crema pasticcera? La giovane designer milanese Alessandra Baldereschi probabilmente ne è golosa perché proprio alla forma di questo dolcetto panciuto si è ispirata per creare il suo sgabello impagliato Donut realizzato con erba lacustre secondo l’antica arte artigianale dell’intreccio con la paglia. La struttura di Donut, proposto in due altezze, è in tondino metallico curvato e verniciato a polvere in tre finiture di colore e la seduta è fatta arrotolando la corda di fibra naturale su una base imbottita. Donut è uno dei prodotti di Mogg, l’azienda di Como fondata dall’architetto Nicola Galbiati.

makastool - li-ving design studio

A quanto pare anche i designer Antonio Lauriola, Vito Vero e Nicola Troiano di Li-ving design studio hanno un loro dolcetto preferito, il macaron. Ispirandosi alla forma e ai colori vivaci di questi ormai famosi pasticcini francesi, hanno creato gli sgabelli Makastool proponendoli in due misure e in diversi abbinamenti cromatici. Gli sgabelli, realizzati artigianalmente, hanno gambe in frassino e seduta rivestita in ecopelle o microfibra idrorepellente antimacchia.

 

LIBERATE IL PESCE ROSSO!

flora&fauna alberto ghirardello

Un pesce rosso che vaga tutto solo nella sua boccia ha qualcosa di poetico. E’ una immagine che evoca delle riflessioni e che stuzzica la fantasia, anche dei designer. Ad esempio con Flora&Fauna Alberto Ghirardello trasforma la classica boccia in un oggetto polifunzionale che accoglie oltre al pesce anche un fiore.

aruliden - gaia and gino

Fishscape di Aruliden per Gaia and Gino integra al suo interno un paesaggio montano che regala al pesce un habitat meno spoglio e monotono.

giona Alessandra Baldereschi - Skitsch

Giona di Alessandra Baldereschi per Skitsch invece si rifà alla favola di Pinocchio. Nella pancia della balena però invece di Pinocchio o Geppetto nuota il pesce rosso. Forse però l’idea migliore è di ridare la libertà al povero pesce rosso!