ll tavolo, la scrivania e il sistema di scaffalature della nuova collezione “Centina” di Giacomo Moor si ispirano alle tecniche utilizzate dai Romani nella costruzione dei ponti.
Il design degli arredi evoca in scala ridotta la prima e l’ultima fase del procedimento costruttivo.
La centina è un’invenzione molto antica: anche se i maggiori esperti sono stati senz’altro i Romani, la centina risale addirittura al II millennio a.C. , periodo in cui si hanno le prime tracce dell’uso dell’arco e della volta.
La centina è indispensabile per costruire le volte e gli archi a conci di mattoni o pietra: senza l’uso di questa struttura lignea provvisoria, questi elementi architettonici non potrebbero essere realizzati.
Infatti, fino a quando non è completato, l’arco non può stare in piedi e non è in grado di “lavorare”, cioè di scaricare il peso a terra.
La centina, una sorta di impalcatura che ha la forma in negativo della volta o dell’arco, può essere rimossa solo dopo l’inserimento della chiave di volta che consolida il tutto.
Negli arredi, Giacomo Moor propone un’interpretazione controcorrente di questo sistema classico perché, a differenza della chiave di volta, qui i cunei inseriti fra le linee spezzate lavorano a compressione invece che essere sottoposti a flessione.
I piani di appoggio delle mensole e dei tavoli corrono sui supporti in legno come avviene per le carreggiate dei ponti.
La collezione “Centina” è stata disegnata in esclusiva per la galleria Giustini / Stagetti.
Collezione Centina : contaminazione fra architettura e arredamento
… invece è Arco Bench, la panca in rovere disegnata da Bertjan Pot per Arco. L’idea iniziale era quella di creare una solida panca a forma di tronco da abbinare a Slim, un tavolo esile e minimale. Poi durante il processo la forma si è evoluta diventando simile allo scafo di una nave.
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HASHTAG
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Desk Box, nato dalla collaborazione fra il duo di designer israeliani dello studio Raw Edges e la olandese Arco, è un arredo polifunzionale dal design minimal molto utile in spazi contenuti. Si tratta di una mensola in quercia e acciaio da ancorare al muro che, con un gioco di forme triangolari, si apre per diventare una piccola scrivania. Ne esiste anche una versione più piccola che può essere usata in cucina come tagliere.
Leggero e pratico il tavolino DLM (Don’t leave me) di Thomas Bentzen per Hay si sposta davvero facilmente; in acciaio verniciato a polvere, è disponibile i sette colori. Tre Coffee Table di Jonas Trampedach per Arco è una famiglia di tavolini in quercia naturale o laccata, anche con piano in Corian. Si può scegliere fra tantissime varianti di altezze, dimensioni, forme, colori, materiali e finiture. Particolarissimi i tavolini Ukiyo di Tomita Kazuhiko per Moroso che interpretano il concetto giapponese del continuo cambiamento con la leggera struttura in acciaio e il piano d’appoggio con i tessuti dei kimono costampati con resina.