Per dimensione, volume, peso e portabilità le realizzazioni dell’artista americana Marjorie Schick non possono certo essere definite “gioielli” nell’accezione comune del termine. Sono piuttosto delle sculture/ornamento tridimensionali che sovrastano la persona che li indossa facendola diventare essa stessa parte della scultura. Rispetto ai normali gioielli, in questo caso la forma cambia completamente la funzione: le costruzioni astratte e molto complesse si dilatano nello spazio circostante e mutano le proporzioni della figura umana modificando la postura e condizionando il movimento. La persona interagisce con l’opera d’arte diventando una scultura vivente che fa da “sfondo” all’opera stessa. Le realizzazioni, fatte con materiali leggeri come il papier-maché, il filo d’acciaio e il compensato, sono composte da forme geometriche il cui ritmo è evidenziato dal contrasto di colori vivaci e brillanti. Il lavoro di Marjorie Schick si inserisce negli anni ’60, quando l’approccio ai gioielli fu rivoluzionato e i materiali tradizionali, le tecniche e i significati sociali dei gioielli occidentali vennero messi in discussione. Le opere d’arte di questa artista creano un impatto e una tensione visiva fra oggetto decorativo e corpo umano che sprigionano grande energia.
Attraverso la ricerca sulle possibilità espressive di materiali industriali come plastica, poliuretano e polietilene Francesca Pasquali dà vita a spettacolari opere d’arte contemporanea. Materiali semplici come cannucce o palloncini vengono montati a migliaia su griglie precostituite per formare grandi pannelli tridimensionali che creano texture sempre diverse. Francesca Pasquali si è diplomata presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, città dove vive e lavora.
A fine settembre, poco prima dell’apertura della mostra a Como, Miniartextil ha presentato al Super StudioPiù di via Tortona a Milano una selezione di opere di arte tessile fra cui un bellissimo pannello realizzato con fili e chiodi da Mimmo Totaro. E’ un pannello bianco di grandi dimensioni su quale l’autore ha teso con abilità e meticolosità impressionanti un grande numero di fili neri utilizzando come ancoraggio dei piccoli chiodi. I chiodi posizionati in particolari punti deviano il percorso dei fili creando una composizione di forme stilizzate tridimensionali di grande effetto.