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GUFRAM PSYCHEDELIC CACTUS

Gufram Psychedelic Cactus

Gufram Psychedelic Cactus

Gufram proporrà in anteprima in occasione del prossimo Salone del Mobile di Milano una nuova edizione limitata in 169 esemplari di uno dei suoi pezzi cult, l’appendiabiti Cactus. La reinterpretazione intitolata Psychedelic Cactus nasce dalla collaborazione con Paul Smith che trasforma con il suo stile inconfondibile l’icona Gufram in un totem psichedelico. Una trasformazione estrosa ed ironica che va al di là dell’aspetto estetico per richiamare la creatività e la spensieratezza talvolta estrema degli anni ’70 fatta anche di folli esperienze allucinogene. Un’epoca che ha significato molto sia per Paul Smith e per Gufram, due brand che hanno molto in comune e che finalmente hanno avuto l’occasione per creare qualcosa insieme.
La presentazione di Psychedelic Cactus che avrà luogo presso Paul Smith Milano in via Alessandro Manzoni 30 nei giorni del Salone, Gufram continua la serie di iniziative per festeggiare i suoi 50 anni di storia.

Gufram Psychedelic Cactus

Psychedelic Cactus by Gufram & Paul Smith

MOBILI DI METALLO &NEW

giraffe console by &New

Mobili di metallo &New

Le lunghe gambe a zig zag in tondino metallico sono il segno grafico distintivo che caratterizza tutti i mobili e i complementi di arredo del marchio inglese &New creato dal duo di designer anglo-finnico Jo Wilton e Mirka Grohn. Sulle gambe a zig zag vengono appoggiati piani sottili oppure contenitori metallici squadrati per formare scrivanie, consolle, piccoli tavolini o comodini. Grazie al loro disegno semplice ed essenziale e alla resistente verniciatura a polvere in numerose colorazioni vivaci, tutti i pezzi si prestano a versatili interpretazioni in ogni tipo di ambiente. Lo stesso disegno esile e allungato è declinato anche in diverse tipologie di appendiabiti.
Il design leggero e grafico delle collezioni firmate &New coniuga l’estetica tipica del gusto britannico con la semplicità scandinava.

mini robot side tables by &New

study desk by &New

mobili di metallo &New

mobili di metallo &New

giraffe table by &New

SURF BENCH

Surf Bench by Gandiablasco

 Collezione Surf Bench di Gandiablasco indoor

Con la nuova collezione Surf Bench, Alejandra Gandìa-Blasco propone una interpretazione inedita del tappeto. Ispirandosi al design dei surf, il tappeto assume una dimensione e una forma ellittica simili a quelle delle tavole da onda e diventa il morbido rivestimento di una seduta dal look molto giovane e informale. Il piano sottile sospeso sull’esile struttura in acciaio zincato verniciato a polvere diventa quasi invisibile per dare massimo protagonismo al tappeto: in questo modo il tappeto sembra sospeso nell’aria proprio come un surf che vola leggero sulle onde. La seduta è ammorbidita dalla presenza di tappeti in lana realizzati a mano in India e decorati con grafiche vivaci che richiamano il sapore etnico delle meravigliose isole dove è nato il surf.
Surf Bench è un’idea molto originale che arricchisce le collezioni indoor del marchio Gandiablasco.

Surf Bench by Gandiablasco

Gandiablasco Surf bench

Gandiablasco Surf bench

novità Gandiablasco

LE APPARENZE INGANNANO: SEMBRA UNO STAMPO PER I DOLCI…

muffin - bonaldo

… invece è Muffin di Ryosuke Fukusada per Bonaldo, un complemento d’arredo che riprende la forma degli stampi utilizzati per cucinare i piccoli dolcetti americani. Da usare come tavolino, contenitore o seduta Muffin è disponibile in tanti colori. La struttura è in polietilene colorato in massa e può essere corredata da un piano in metallo verniciato bianco o antracite.

muffin - bonaldo

 

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muffin - bonaldo

HASHTAG

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MAGNIFICHE CERAMICHE DI RINA MENARDI

Rina Menardi

Le bellissime collezioni in gres fatte a mano di Rina Menardi suggeriscono atmosfere e sensazioni visive e tattili senza mai imporre la loro presenza e senza essere necessariamente vincolate ad un uso specifico. Una ricerca molto personale di tecniche, di forme e di colori che si ispira alla natura dove la ceramica è un mezzo di espressione che Rina Menardi spiega così: “L’argilla mi consente di fissare tridimensionalmente dove sono e chi sono.   E’ un modo di comunicare con me stessa e di conseguenza con gli altri. Mi preoccupo solo di rispettare quel naturale affioramento di cose che già abbiamo dentro.”