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ACQUA E NEVE

water e sleet - junpei tamaki

Le librerie Water e Sleet dello studio giapponese Junpei Tamaki hanno in comune l’estrema leggerezza. Anche gli ingredienti sono gli stessi: montanti esili, ripiani ultrasottili e total white. Il design però non potrebbe essere più diverso: tratti rettilinei per l’una, spirale e cerchi per l’altra. La differenza nasce dalle idee che hanno ispirato i due progetti. Water si ispira ai rivoli di una cascata che cade in uno specchio d’acqua; proprio come l’acqua che rompe cadendo la superficie liscia del lago, alcuni dei montanti creano dei morbidi fori nei punti in cui trapassano i ripiani. Il disegno di Sleet (nevischio) invece riproduce il movimento a spirale che fanno i fiocchi di neve. Le due idee poetiche legate all’osservazione della natura producono esercizi sulla forma che danno luogo a risultati molto diversi. Le librerie Water e Sleet fanno parte dell’elegante collezione presentata dallo studio giapponese Junpei Tamaki all’ultima edizione del Salone Satellite di Milano, la sezione del Salone del Mobile dedicata ai giovani designer.

water - junpei tamaki

sleet - junpei tamaki

ELEGANZA IN GOLD & BLACK

JZ tea trolley - Espasso

Il sofisticato JZ tea trolley, attualmente rieditato da Espasso, fu disegnato nel 1950 dal polacco Jorge Zalszupin. L’abbinamento dei materiali e il disegno particolare caratterizzato dalle superfici piegate ad angolo e dalla leggerezza delle ruote dorate rendono questo carrello estremamente elegante. Jorge Zalszupin emigrò dopo la seconda guerra mondiale in Brasile dove il fermento del periodo postbellico creò le premesse ideali per il fiorire dell’architettura contemporanea. Zalszupin fu uno dei fondatori di Atelier, un collettivo formato da architetti, ingegneri e artigiani che realizzarono negli anni ’60 e ’70 importanti progetti che ancora oggi sono considerati fra le manifestazioni più interessanti del modernismo.

memoire - jakub zak

Memoire di Jakub Zak invece è una realizzazione recente. L’eleganza essenziale di questo appendiabiti in alluminio verniciato a polvere evoca lo stile Art Deco reintepretato in chiave contemporanea. Gli incroci delle linee geometriche sono scanditi da elementi tondi in oro di diametro variabile.

VIBIA WALL ART

puck wall art - vibia

Oltre ad una funzione prettamente funzionale l’illuminazione ha la capacità di caratterizzare fortemente lo spazio cambiandone l’atmosfera e creando emozioni. Grazie alla continua ricerca tecnologica e alla collaborazione con molti designer, l’azienda di Barcellona Vibia propone prodotti molto creativi che sono fonte di ispirazione per personalizzare ambienti abitativi e pubblici. In questo post parliamo di alcune bellissime soluzioni “Wall Art” di Vibia: con i componenti di questi sistemi si possono creare infinite composizioni che, creando giochi di luci e ombre suggestivi e tridimensionali, vestono la parete come veri e propri “quadri di luce”.
Il sistema Puck Wall Art (foto sopra) del designer Jordi Vilardell è costituito da due elementi a disco di diametro diverso con cui si possono creare combinazioni scultoree molto suggestive che emanano una morbida luce indiretta.

set - vibia

Inizialmente pensata come lampione da giardino, Set del designer Josep Lluis Xuclà si è poi evoluta per diventare un breve “tratto di luce” con cui creare composizioni molto decorative anche negli interni.

sparks - vibia

Sparks di Arik Levy, in colore visone e grigio antracite, è una lampada che proietta linee di luce per disegnare sulla parete incroci geometrici che ricordano il minimalismo asciutto della grafia giapponese.

origami - vibia

Origami di Ramón Esteve nei colori laccato bianco, ruggine o verde ruggine opaco, è una applique da esterni; le stropicciature delle superfici che sembrano leggeri fogli di carta ricordano appunto l’arte dell’origami.

I GIOIELLI DI SANDRA ENTERLINE

gioielli sandra enterline

I gioielli dell’artista americana Sandra Enterline hanno qualcosa di misterioso. Sono moderni e antichi allo stesso tempo e potrebbero evocare reperti del passato come anche relitti metallici provenienti da ingranaggi di macchine industriali. Le sue creazioni sono generalmente realizzate con metalli preziosi come ad esempio l’argento ossidato ai quali in qualche caso si aggiungono pietre preziose e componenti in acciaio. Le forme inizialmente per lo più sferiche sono diventate via via più allungate e complesse, assumendo sembianze organiche. Prima che sia plasmata la forma dell’oggetto, la solida materia della lamina metallica viene mossa da una fitta texture di minuscoli fori. Questi ultimi, alleggerendo il peso sia visivo che reale dell’oggetto, vanno a creare una sorta di rete che rende mutevole l’aspetto del gioiello a seconda della luce. Alcuni gioielli a prima vista potrebbero sembrare non finiti ma una volta indossati interagiscono con il corpo umano e assumono un senso perfettamente compiuto. Sandra Enterline racconta che il suo lavoro procede in modo intuitivo e fluido, in uno stato simile all’ipnosi. Una ricerca istintiva che porta l’artista attraverso continue sperimentazioni: ad esempio nei suoi gusci metallici Sandra Enterline ha anche racchiuso elementi naturali estremamente delicati come uova di quaglia, insetti e fragili conchiglie.

gioielli sandra enterline

COLORE DENTRO O COLORE INTORNO?

sideboard by Finn Juhl - one collection

Finn Juhl è stato uno dei protagonisti della storia del design danese. Appassionato di arte cubista e surrealista, è stato pioniere nell’introdurre il colore nell’arredamento e nel design del mobile. Questo elegante sideboard con gambe esili,  ante colorate e cassetti interni che riprendono in gradazione il colore dell’anta fu progettato nel 1955 ed è un esempio della grande capacità di Finn Juhl di giocare con i colori. Il FJ Sideboard e molti altri arredi di Finn Juhl sono stati rilanciati da OneCollection che da alcuni anni ne ha acquisito i diritti di produzione. OneCollection riproduce fedelmente i pezzi di questo grande progettista utilizzando sia le tecniche artigianali che le moderne tecnologie.

monks - valsecchi 1918

La serie di madie Monks disegnata da Paolo Cappello per Valsecchi 1918 è caratterizzata dal profilo colorato in rilievo che sottolinea ante e cassetti. Questo motivo si ispira alle partiture tipiche delle case tradizionali giapponesi. Il colore dei profili che segnano le facciate è ripreso nei piedini. Le madie Monks possono essere utilizzate come pezzo unico oppure in gruppo diventando l’elemento di composizioni ritmate da colori diversi.