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ARREDI STRAVAGANTI

A cavallo fra l’arredamento e l’arte questi due pezzi sono una interessante sperimentazione sulle forme e diventano oggetti estremamente decorativi senza rinunciare però alla loro funzione.

Spring Table - Tb&Ajkay

Lo Spring Table dei designer Tb&Ajkay di Stoccolma, realizzato con strati di compensato di betulla, si sfoglia e si arriccia su un lato come se fosse fatto di sottili fogli di carta.

Loop - Casamania

La seduta Loop di Casamania creata dalla designer olandese Sophie De Vocht è un ibrido, un po’ chaise longue, un po’ tappeto. Un gran numero di ciuffi di filato sono inseriti con degli aghi su una base di tessuto. La struttura è di metallo.

LUCI A NASTRO

Tress - Foscarini

Le lampade Tress di Marc Sadler per Foscarini sembrano un nastro sospeso nell’aria che circonda la luce. L’intreccio di fili e resina, che costituisce struttura, decoro e schermatura al tempo stesso, crea bellissimi giochi di luci e ombre. In versione da terra, da tavolo e sospensione.

Curl my light - Dima Loginoff

Sullo stesso tema del nastro gioca anche la lampada Curl my light della designer russa Dima Loginoff che con le sue volute disegna la forma di una tradizionale abat-jour.

Dress - Fambuena

Più tradizionali nella costruzione, molto semplici ma di grande effetto, le lampade Dress di Fambuena sono costruite con una esile struttura sulla quale si avviluppa un nastro di satin.

 

VILLA IN BLACK AND WHITE

studio A.T.E.R. - Zenucchi arredamento

Un corpo centrale bianco delimitato ai lati da due volumi verticali scuri con il primo livello a sbalzo: sono questi gli elementi che caratterizzano questa villa nei pressi di Bergamo. La casa, che incornicia la piscina immersa nel giardino, gode di una bella vista sul panorama circostante grazie alle ampie vetrate scorrevoli. Le geometrie del modernissimo interno total white a doppia altezza sono ammorbidite dall’andamento curvo del piano soppalco. Gli spazi aperti e fluidi creano continuità visiva tra la zona giorno che prosegue nel patio esterno e la zona notte con ampio terrazzo. I tagli di luce naturale e artificiale contribuiscono ulteriormente alla luminosità degli ambienti, enfatizzata dai toni chiari della pavimentazione e della scala. Gli arredi si integrano perfettamente nell’ambiente contribuendo a dare all’abitazione un’atmosfera rarefatta, interrotta da pochi elementi di colore scuro che richiamano i toni contrastanti della facciata esterna. L’edificio ha elevate prestazioni energetiche e un sistema di domotica che controlla tutte le apparecchiature impiantistiche. Il progetto è frutto di una stretta collaborazione fra gli architetti Angelo Agazzi e Angela Giovanna Amico dello studio A.T.E.R. e Zenucchi arredamento che ha curato il design degli interni. Zenucchi, con le sue 4 sedi nel nord Italia (Zenucchi show-room, Zenucchi Lab, H2D e Poltrona Frau Brescia), propone soluzioni personalizzate per l’interior design, il contract, l’office e la domotica e ha già realizzato molti progetti in Italia e all’estero.

CALEIDOSCOPIO DI FORME

Anastasia Azure - scultura

Anastasia Azure ha sviluppato una tecnica molto particolare per realizzare non solo gioielli ma anche sculture. Si chiama Dimensional-Weave ™ e si basa sulle antiche tecniche di tessitura: con un telaio vengono lavorati materiali tradizionali come i metalli e materie plastiche. Il risultato è una trama impalpabile che viene poi modellata in volute e forme morbide, con un effetto che ricorda le affascinanti immagini ripetute che si formano nel caleidoscopio. Le sue opere hanno vinto molti premi e sono state oggetto di pubblicazioni.

LA MITICA POLTRONA SACCO

poltrona Sacco - Zanotta

La poltrona Sacco di Zanotta, inventata nel 1968 da Piero Gatti, Cesare Paolini e Franco Teodoro, fu un arredo rivoluzionario e oggi è un simbolo del design pop-art italiano presente nelle collezioni di arte contemporanea di ben 26 musei internazionali. La poltrona anatomica con involucro contenente palline di polistirolo espanso ad alta resistenza è stata vestita nel tempo in mille modi diversi. Inizialmente prodotta senza struttura interna di sostegno, è una seduta che non si impone ma assume qualsiasi forma a seconda della postura e dell’umore di chi la usa (chi non si ricorda gli “affondamenti” di Fracchia?). Comoda, informale, facilissima da spostare è la capostipite di una miriade di elaborazioni successive.