Oggi parliamo di due lampade del brand Pallucco, una da muro e l’altra sia da terra che da tavolo.
La geometria, ingrediente fondamentale nel design di entrambe, viene utilizzata per creare due prodotti focalizzati su due valori diversi.
La prima lampada, quella da muro, si chiama Totem ed è firmata da Alfredo Chiaramonte e Marco Marin.
I due designer, che hanno una passione per gli oggetti intesi come prodotto industriale, hanno creato una lampada che mette al centro la personalizzazione.
In questo caso dalla produzione industriale che normalmente origina prodotti standardizzati nasce un prodotto che, grazie al contributo dell’utilizzatore, diventa pezzo unico.
Totem è un kit di elementi geometrici tondi e rettangolari di ampiezze e colori diversi posizionabili in infiniti modi su una barra che nasconde la fonte luminosa.
Ognuno può quindi interpretare il prodotto come desidera giocando con le forme primarie e i colori.
Il secondo prodotto si chiama Tangent ed è una lampada da terra o da tavolo orientabile.
Qui i designer Jenkins & Uhnger pongono l’accento sulla funzionalità.
Il design minimalista mette insieme linee rette e cerchio per dare vita ad una lampada funzionale ma anche molto bella da vedere.
Come dice il nome, Tangent è ispirata al principio geometrico della tangente:
la retta tangente a una curva è quella che tocca la curva senza “tagliarla” o “secarla”.
L’estetica scultorea della lampada invita l’utilizzatore a interagire ed esplorare la sua funzione.
La lampada è composta da due elementi principali:
un tubo luminoso che contiene un LED lineare con un dimmer che interagisce con l’anello posizionato sul piedistallo.
Attraverso la combinazione di tensione, attrito ed equilibrio, il raffinato meccanismo permette di orientare la luce dove serve oppure di creare una illuminazione di atmosfera.
Nuove lampade Pallucco : 10 e lode in geometria
Le strutture delle lampade di Wera Jane sono quelle tipiche che si utilizzavano una volta per realizzare i cappelli delle abat-jour.
Queste strutture sono fatte con robusto fil di ferro che viene piegato e saldato per costruire gabbie geometriche di varie forme.
Sulle bacchette delle strutture viene poi tesato un filo sottile in cotone utilizzando una lavorazione manuale che richiede molto tempo.
La matassa di filo deve essere rigirata centinaia di volte intorno alle diverse sezioni formate dalle bacchette della struttura per formare le facce della lampada.
La tesatura del filo deve essere controllata accuratamente perché sia sempre costante e i fili devono essere posizionati vicini fra di loro per creare una superficie quasi continua.
Inoltre per creare le righe di diversi colori che decorano le lampade, è necessario che il numero dei fili sia sempre quello corretto.
Questa lavorazione artigianale, pur essendo relativamente semplice, presuppone davvero tanto tempo e una buona dose di pazienza.
Le lampade di Wera Jane possono essere utilizzate da sole come sospensioni oppure appoggiate su un piano o sul pavimento.
La geometria delle strutture rende le lampade modulari, quindi utilizzandone alcune possono essere create delle lampade da terra a torre.
Le lampade di Wera Jane mettono insieme artigianato e modernità e sono particolarmente adatte per una casa fuori città, al mare o in campagna.
Le lampade artigianali di Wera Jane
Accanto alle nuove lampade, il brand Astep produce anche alcune icone intramontabili del passato che testimoniano l’eccellenza del design italiano.
In questo articolo ne mostriamo due.
La lampada Model 2065 è una sospensione che riflette l’approccio innovativo di Gino Sarfatti che la disegnò nel 1950.
In quell’epoca le lampade venivano prodotte in vetro.
Sarfatti utilizzò invece il metacrilato, un polimero plastico innovativo per allora decisamente più resistente e leggero del vetro.
La sospensione Model 2065 è composta da due diffusori uniti fra di loro.
La sottile bacchetta di alluminio verniciata di nero che contiene il cavo elettrico sembra trapassare il volume opalescente.
Nonostante l’età, la lampada è ancora oggi molto attuale.
Model 2065, rieditata da Astep nel 2016, è proposta anche con il diffusore superiore rifinito in nero.
Il questo modo il design della lampada diventa più grafico e la luce filtra solo attraverso il diffusore inferiore creando nello spazio una luce più intima.
In entrambe le versioni della lampada la sorgente luminosa è costituita da cinque lampadine a Led.
VV Cinquanta è una famiglia di lampade molto versatili che include le versioni a sospensione, da terra e da muro.
Le lampade furono disegnate nel 1951 da Vittoriano Viganò nel corso della sua collaborazione con il brand Arteluce.
In tutte le versioni i paralumi in metallo di diverse forme e colori possono essere ruotati per direzionare la luce dove serve.
La lampada a sospensione (foto sopra), grazie all’incrocio variabile dei due lunghi steli neri che ruotano sui nodi, ha un’immagine molto grafica e sofisticata.
La versione da muro ha una particolare struttura angolata in ottone che permette di ruotare i riflettori di 350° e di creare un angolo di 160°.
La lampada da terra è caratterizzata da un lungo stelo sottile in alluminio nero. Anche in questo caso il riflettore può essere ruotato ed inclinato.
Tutte le lampade di Astep sono prodotte in Italia.
Lampade icona del design italiano
Più che una lampada Beaubien Three Positions è un quadro/scultura che si illumina.
L’immagine grafica e decorativa che non nasconde i dettagli tecnici mette insieme influenze diverse:
il design industriale, il movimento Memphis, la tradizione dei paraventi giapponesi e il sapore vintage.
Tutto questo contribuisce a creare un oggetto di design senza tempo che si inserisce perfettamente in ambienti moderni o più tradizionali.
Caratterizzata da un elegante accostamento di metalli (acciaio, alluminio e ottone), Beaubien Three Positions è una lampada multifunzionale che può essere
appoggiata a terra, ancorata al muro oppure utilizzata come sospensione.
Beaubien Three Positions fa parte della collezione di lampade Beaubien di Lambert et Fils.
Beaubien Three Positions è realizzata da Lambert et Fils, lo studio di design con sede a Montreal fondato nel 2010 da Samuel Lambert.
Lo studio rivisita con linguaggio minimalista e con abilità artigianali i motivi iconici del Modernismo e dell’epoca industriale abbinando forme e materiali diversi.
Lampada Beaubien Three Positions
Glo progettata nel 2009 da Carlo Colombo è una delle collezioni di lampade più note di Penta.
La collezione comprende la sospensione, l’applique, la lampada da tavolo e la lampada da terra.
Qui vi mostriamo la versione a sospensione.
Il corpo illuminante è racchiuso in un diffusore sferico in vetro borosilicato che prosegue avvolgendo parte del filo elettrico.
Glo è proposta da Penta in diverse dimensioni e in tante finiture: trasparente, oro, argento, oro rosa, nero, iridescente, “4ever” e “total white”.
A queste varianti, quest’anno si aggiungono le finiture blu, verde e viola.
Le varianti iridescenti e ambrate sono particolarmente scenografiche per gli effetti cromatici cangianti e le riflessioni che emanano.
Grazie al design elegante e scegliendo fra le varie sfumature di colore, Glo si adatta a qualsiasi tipo di ambiente.
La sospensione Glo è particolarmente d’effetto se utilizzata in gruppi con elementi di varie dimensioni.
Lampada Glo : i nuovi colori 2018
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