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Passaggio pedonale in 3D testato a Londra

Passaggio pedonale in 3D

Passaggio pedonale in 3D testato a Londra

Per far rallentare le automobili in presenza degli attraversamenti pedonali è stato tentato davvero di tutto.

A Londra, in St John’s Wood nei pressi di una scuola, la municipalità sta testando un nuovo sistema:

le strisce sono state disegnate con una grafica 3D che crea l’illusione ottica della presenza di una rampa sulla strada, rendendo così l’attraversamento più visibile.

Questo dislivello “virtuale” fa sì che i conducenti siano portati istintivamente a rallentare.

La grafica è fatta in modo da avere lo stesso effetto ottico in tutti e due i sensi di marcia.

Se i test avranno successo, questa grafica sarà replicata in altri punti della città.

Una curiosità: questo innovativo attraversamento pedonale è a pochi minuti da Abbey Road dove ci sono le strisce pedonali rese famose dai Beatles.

Il nuovo “3D zebra crossing” diventerà probabilmente un’altra attrazione turistica da fotografare.

Dei sistemi simili a questo passaggio pedonale sono già stati testati in altri Paesi come gli Stati Uniti e l’India, dove si sono già registrati dei risultati positivi.

Passaggio pedonale in 3D testato a Londra

Rooftop Film Club : il cinema scala i grattacieli

Rooftop Film Club

Rooftop Film Club : il cinema scala i grattacieli

Gli italiani appassionati dei film visti rigorosamente al cinema piangono la chiusura di migliaia di sale cinematografiche in pochi anni.

Merito o demerito… a seconda dei punti di vista, delle piattaforme tipo Netflix che ci portano i film comodamente a casa nostra?

Sarà che le produzioni cinematografiche non riescono più a reggere la concorrenza delle appassionanti serie televisive diventate dei cult?

Sarà che la gente non ha più voglia di uscire di casa e preferisce rimanere inchiodata al divano per seguire le storie a puntate che si sviluppano in tante stagioni come il più appassionante dei libri?

Temo che queste non siano le ragioni della crisi delle sale cinematografiche.

Penso piuttosto che la causa sia l’incapacità del settore di evolversi e stare al passo con i tempi.

I locali e i ristoranti si rinnovano continuamente puntando sul design dell’ambientazione e sulle “nuove” cucine per offrire sempre delle novità.

Le marche costruiscono intorno al prodotto un mondo che va al di là dell’acquisto e che diventa un’esperienza più ampia e immersiva.

Persino i musei diventano più interattivi e coinvolgenti… ma le sale cinematografiche no, rimangono sempre uguali a se stesse.

Come se il cinema fosse qualcosa di intoccabile che non può cambiare per non perdere la sua dignità e il suo valore artistico.

Le sale sono per lo più luoghi vecchi e trasandati che fanno anche un po’ di tristezza, dove l’unica trasgressione è l’odore del pop corn.

Un posto dove si va solo durante le brutte stagioni, quando non c’è nient’altro di più interessante da fare.

Ecco perché d’estate non esce mai niente di interessante!

Perchè non pensare a una formula diversa?

Pensare che il cinema potrebbe essere una fonte di ispirazione inesauribile intorno alla quale creare tante nuove iniziative:

incontri con gli addetti ai lavori, rassegne sui diversi generi o dedicate a specifici target di spettatori, serate per svelare il backstage, le epoche storiche e le location dei film.

E poi corsi di approfondimento su tutto ciò che sta dentro o ruota intorno alla produzione cinematografica e… perché no, anche feste a tema dedicate ai fan dei diversi generi cinematografici.

Al di là del product placement, potrebbero anche nascere delle fruttuose collaborazioni con le aziende che, a seconda dell’epoca e del genere dei film, potrebbero presentare e far vivere i loro prodotti in un contesto nuovo.

Per rendere tutto questo possibile, il concetto della sala cinematografica dovrebbe essere completamente ripensato ed esteso per diventare un luogo polifunzionale dove è piacevole passare del tempo prima e dopo la proiezione del film facendo anche tante altre cose interessanti.

Intanto per fortuna qualcosa nelle grandi metropoli comincia a muoversi.

Il Rooftop Film Club ne è un esempio: in questo caso però la proiezione dei film si sposta dalle sale cinematografiche al chiuso per salire sui tetti… per ovvie ragioni solo d’estate.

Di che cosa si tratta

Rooftop Film Club è una brillante idea di un giocoliere e clown professionista di nome Gerry Cottle Jr. che ha pensato di piazzare dei maxi schermi sui rooftop dei grattacieli per proporre rassegne e proiezioni.

Rooftop Film Club

Le location tra le più suggestive del pianeta regalano insieme al film tramonti mozzafiato e panorami indimenticabili su città come Londra, Los Angeles, New York, San Diego e Houston.

Agli spettatori vengono forniti cuffie, una coperta e una buona dose di deliziosi snack.

E se la programmazione è serale, si può anche vedere il film sorseggiando champagne.

Alle proiezioni si aggiungono inoltre concerti e istallazioni.

Rooftop Film Club

La nuova formula del Rooftop Film Club ha avuto talmente successo che molti cineasti emergenti hanno iniziato ad utilizzare questo canale per presentare le loro produzioni.

Sulla scia del successo delle proiezioni cinematografiche a cielo aperto sulla cima dei grattacieli è nato addirittura un movimento ribelle chiamato Occupy Rooftop.

Chissà se l’iniziativa arriverà anche nelle città italiane?

Forse a noi mancano un po’ di grattacieli, ma in quanto a panorami mozzafiato non c’è che l’imbarazzo della scelta.

Rooftop Film Club

Rooftop Film Club : il cinema scala i grattacieli

INTERNI HOTEL LEMAN LOCKE DI LONDRA

interni Leman Locke hotel

Hotel Leman Locke

Lo studio Grzywinski+Pons Ltd di New York ha firmato il design degli interni del nuovo hotel Leman Locke nel quartiere di Aldgate a Londra.

Lo studio Grzywinski+Pons Ltd ha ricevuto l’incarico quando la costruzione della nuova torre che ospita l’hotel non era ancora terminata.

Prima di iniziare lo sviluppo del progetto di interni, il team dello studio ha quindi potuto suggerire delle varianti al progetto architettonico per dare maggiore personalità all’esterno dell’edificio e per ottimizzare gli spazi interni.

Con le sue 168 camere, la nuova struttura alberghiera si rivolge ad un target giovane che soggiorna a Londra per lavoro e che desidera trovare una proposta di qualità con un buon rapporto qualità/prezzo.

Per soddisfare questa aspettativa, lo studio Grzywinski+Pons Ltd ha sviluppato un progetto di interni che interpreta in modo informale la qualità dei migliori boutique hotel.

Questo approccio ha fatto sì che, nonostante le discrete dimensioni dell’hotel, negli ambienti del Leman Locke si respiri un’atmosfera accogliente e rilassata che fa sentire gli ospiti come a casa.

Gli spazi che ospitano la hall con l’ascensore posta fra la reception e il bar caffetteria non sono completamente distinti fra di loro ma si susseguono in un percorso fluido e luminoso.

Il ristorante, visibile dalla strada e accessibile dalla caffetteria, si sviluppa al pian terreno e al primo piano: una scala elicoidale molto scenografica invita gli ospiti a scoprire la sala al livello superiore.

Per creare uno stile univoco e riconoscibile in grado di connotare tutti gli ambienti dell’hotel, gran parte degli arredi è stato disegnato su misura.

Ciò ha permesso anche di sfruttare al meglio lo spazio nelle camere evitando soluzioni standardizzate.

Inoltre la funzionalità delle stanze è stata ottimizzata senza ricorrere ad arredi multifunzionali (es. scrivanie a scomparsa o tavoli apribili) che necessitano di essere “trasformati” per assolvere alle diverse funzioni.

La palette di delicati colori pastello scelta per la decorazione degli ambienti in abbinamento con i toni tenui dei materiali naturali contribuisce a creare un’atmosfera rilassante vicina a quella degli interni residenziali.

Gli interni sono valorizzati da pannelli caratterizzati da motivi grafici 3D che muovono le superfici delle pareti, dei setti divisori e dei banconi.

Il progetto di interni dell’hotel Leman Locke realizzato dallo studio Grzywinski+Pons Ltd rappresenta un esempio molto interessante di come il design residenziale possa essere declinato negli spazi pubblici.

interni Leman Locke hotel

Leman Locke htl by Grzywinski+Pons

interni Leman Locke hotel

hotel Leman Locke

hotel Leman Locke

 

THE GALLERY IN “TOTAL PINK”

The Gallery restaurant800

All’interno di Sketch, lo spazio in Conduit Street a Londra dedicato al cibo d’autore del ristoratore Mourad Mazouz e dallo chef Pierre Gagnaire, l’estate scorsa ha riaperto The Gallery, un ristorante dove arte e cibo si incontrano. Il design del locale, che viene periodicamente rinnovato, questa volta è stato curato dalla interior designer parigina India Mahdavi che ha trasformato lo spazio in una scatola tutta rosa con sedute di velluto dello stesso colore. I muri “total pink” sono stati tappezzati dall’artista inglese David Shrigley con una sequenza di oltre 200 sue opere in bianco e nero. I disegni di Shrigley, che decorano anche le stoviglie del ristorante, trattano con tono umoristico e pungente i grandi temi della vita suggerendo spunti di conversazione agli ospiti del ristorante. In occasione del rinnovamento del ristorante, anche le uniformi dello staff sono nuove e ci ha pensato il fashion designer Richard Nicoll.

The Gallery restaurant

The Gallery restaurant