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Nuovi materiali per il design di interni che hanno a cuore l’ambiente

plasticiet

Nuovi materiali per il design di interni che hanno a cuore l’ambiente

Finalmente i temi ambientali legati al rispetto della natura e all’utilizzo consapevole delle risorse sembrano entrare nella mentalità comune.

Probabilmente molte persone cominciano a rendersi conto della gravità della situazione e delle conseguenze dei nostri comportamenti sulle future generazioni.

Una dimostrazione che ciò sta accadendo è il crescente interesse delle aziende di tutti i settori verso questi temi.

Alle aziende che per prime hanno cavalcato questi temi nelle loro campagne promozionali ora devono adeguarsi anche le altre, e questo è un buon indicatore dell’evoluzione in corso nell’opinione pubblica.

In questo modo si crea un circolo virtuoso che accresce la sensibilità dell’opinione pubblica.

Nel campo dell’architettura e del design i temi ambientali sono da tempo uno stimolo all’adozione di nuovi modi di progettare e costruire e allo sviluppo di nuovi materiali.

A proposito di nuovi materiali, qui ne presentiamo uno.

plasticiet

Si tratta di Plasticiet, un materiale prodotto con gli scarti della plastica che è stato sviluppato dai due product designer Marten Middel e Joost Dingemans di Rotterdam.

Il materiale ha un aspetto che può ricordare la pietra e viene prodotto utilizzando un mix di tecniche industriali e artigianali.

Plasticiet è declinato in alcune varianti cromatiche e può essere usato nell’interior design e nella realizzazione di mobili.

plasticiet

plasticiet

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Nuovi materiali per il design di interni

Questo nuovo materiale fa sì che gli scarti della plastica non vengano buttati via nei rifiuti ma vengano utilizzati per un tempo più lungo.

Nuovi materiali per il design di interni che hanno a cuore l’ambiente

L’evoluzione della cartapesta entra nel mondo dell’architettura

Paper Factor

L’evoluzione della cartapesta entra nel mondo dell’architettura

La storia di Paper Factor potrebbe essere sintetizzata così:

dall’antica arte della cartapesta, passando attraverso l’esperienza del restauro, nasce un materiale innovativo molto resistente, incredibilmente leggero, flessibile e malleabile composto di cellulosa.

Detto così sembra facile… invece per mettere a punto questo nuovo materiale ci sono voluti più di 35 anni di sperimentazioni.

Come è nato Paper Factor

Siamo a Lecce in Puglia, una regione italiana ricca di tradizione artigianale.

In collaborazione con l’Università del Salento Lidiana Miotto, fondatrice del Centro Restauro Materiale Cartaceo di Lecce, perfeziona un composto di fibre di carta nel corso di decenni di attività di restauro.

Paper Factor

L’architetto Riccardo Cavaciocchi, figlio di Lidiana Miotto, intuisce le grandi potenzialità di questo materiale nell’ambito del design e dell’architettura e sviluppa nuovi metodi di produzione.

Nasce così il brand Paper Factor che ha sede a Lecce ma anche una filiale a New York.

Come spiega Riccardo Cavaciocchi

Paper Factor, brevetto industriale da oltre tre anni, è oggi un progetto ingegnerizzato. Abbiamo sviluppato nuove tecniche produttive e adesso iniziamo a lavorare anche con le nanotecnologie.

Si tratta di un processo innovativo che risponde all’esigenza, nel mondo dell’architettura e del design, di nuove forme di espressione”.

Il nuovo materiale composto di micro-fibre di carta può essere modellato in tante superfici, geometrie, colori, dimensioni e in diversi formati 2D e 3D.

Paper Factor è venduto in pannelli componibili di grandi e piccole dimensioni.

La varietà dei pattern è potenzialmente infinita:

Paper Factor può richiamare il marmo, la pietra e il legno e può avere una pelle liscia oppure segnata da solchi.

Paper Factor

Paper Factor

Il materiale può essere utilizzato non solo per rivestire pareti e soffitti, ma anche come rivestimento per oggetti di arredo.

Gli stampi possono essere realizzati su richiesta su misura, in 2d e 3d.

Paper Factor

Pur essendo già ampliamente collaudato, Paper Factor è un materiale tutto Made in Italy ancora “giovane”:

la creatività degli architetti e dei designer che si avvicinano a questo nuovo materiale contribuirà ad ampliarne ulteriormente le applicazioni.

L'evoluzione della cartapesta entra nel mondo dell'architettura

Artigianato High Tech : come viene prodotto Paper Factor?

Dopo essere stato lavorato con pigmenti naturali, l’impasto viene pressato a mano su stampi realizzati con supporti digitali e essiccato lentamente in una particolare camera di essiccazione.

I prodotti di questa lavorazione vengono poi essiccati e rifilati, calibrati e levigati sia manualmente che con macchine a controllo numerico.

L’evoluzione della cartapesta entra nel mondo dell’architettura

WOOD-SKIN: IL NUOVO MATERIALE PLASMABILE

Wood-Skin

Wood-Skin

Wood-Skin è un nuovo materiale di grande impatto estetico che coniuga la rigidità dei materiali tradizionali come il legno con la flessibilità dei tessuti.
A cavallo fra tradizione e mondo digitale questo innovativo materiale può essere prodotto in funzione delle esigenze specifiche del progetto e si presta ad una infinità di applicazioni nel campo dell’architettura e del design.
Si tratta di un “tessuto” plasmabile formato da tessere triangolari: nello stesso foglio si può cambiare la geometria e la densità miscelando tessere triangolari anche di dimensioni diverse e anche insieme a elementi irregolari.
Il materiale viene fornito piatto, è facile da installare perché non richiede strutture pesanti, offre elevate prestazioni acustiche ed è sempre removibile.
La tecnologia Wood-Skin può essere adottata su tante tipologie di materiali: ciò permette di scegliere la finitura per ottenere effetti estetici molto diversi.
Con il nuovo materiale si possono comporre superfici verticali e orizzontali 3D per creare setti divisori sfaccettati, rivestimenti murari e pavimentazioni tridimensionali, soffitti sospesi e tante altre realizzazioni.
La versione in pannelli è invece indicata per realizzare volumi tridimensionali, sculture, allestimenti, banconi, arredi, lampade e prodotti di fashion design.
Il team che ha sviluppato Wood-Skin è formato da competenze diverse e l’azienda ha sede a Milano.

Wood-Skin

Nuovo materiale wood-skin

Nuovo materiale wood-skin

Realizzazione con wood-skin

Realizzazione con wood-skin

arredo prodotto con wood-skin

wood-skin

wood-skin retroilluminato

TECNOLOGIA A CONFRONTO IN 2 NUOVE SEDIE

Poltroncina Piuma di Kartell

Poltroncina Piuma di Piero Lissoni per Kartell

Nuova poltroncina Piuma di Piero Lissoni per Kartell

Ci sono voluti due anni di ricerca tecnologica per mettere a punto il nuovo materiale con cui è prodotta la nuova poltroncina Piuma che Kartell presenterà al prossimo Salone del Mobile di Milano. Utilizzato nel campo dell’aeronautica e dell’automotive ma ancora mai applicato al settore dell’arredamento, il materiale composto da un polimero termoplastico complesso e da differenti fibre fra cui il carbonio dà origine ad una seduta superleggera ma allo stesso tempo molto resistente e flessibile. Piuma pesa solo 2,2 kg perché ha uno spessore di appena 2 mm: un risultato raggiunto grazie all’innovativo stampaggio ad iniezione messo a punto da Kartell che per la prima volta ha permesso di modellare con questa sofisticata tecnologia un materiale contenente fibra di carbonio. La resistente e sottilissima poltroncina Piuma è impilabile ed è adatta anche ad un uso in esterni. Il suo design fluido ed essenziale caratterizzato dai due braccioli ripiegati ad aletta ispira simpatia.

Piuma di Kartell

poltroncina Piuma di Kartell

Sedia Milà di Magis

Sedia Milà di Magis

Nuova sedia Milà di Jaime Hayón per Magis

Anche Milà di Magis è nata dalla ricerca tecnologica sui nuovi materiali: in questo caso però si tratta di un polipropilene caricato in fibra di vetro e stampato in air-moulding. Milà è leggera, resistente ed impilabile e può essere utilizzata anche in esterni. La particolare finitura superficiale effetto seta rende la sedia piacevole al tatto e il design filante fatto di pieni e vuoti riprende gli stilemi del modernismo catalano. Per il designer spagnolo Jaime Hayón, abituato a utilizzare materiali tradizionali come il legno, la ceramica e il metallo, disegnare Milà è stata una sfida perché è la sua prima sedia in plastica.

Sedia Milà di Magis