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POLTRONA PENSANDO AD ACAPULCO

poltrona pensando ad acapulco de castelli

Come suggerisce il nome, la poltrona “Pensando ad Acapulco” si ispira ad un riferimento ben preciso: la Acapulco Chair fatta di fili di plastica colorata apparsa sulle spiagge del Messico negli anni ’50. Questa poltrona da esterni di cui non è noto l’autore, oggi è tornata di gran moda non solo per arredare terrazze e giardini ma anche come seduta per gli ambienti interni.
Ivdesign la reinterpreta oggi per De Castelli, azienda con una grande tradizione nella lavorazione dei metalli. La forma a cono tipica della Acapulco Chair viene riproposta in metallo con una seduta formata da spicchi in rame o ottone lucido. La particolare lavorazione enfatizza la materica bellezza dei metalli creando effetti di grande luminosità.

pensando ad acapulco de castelli

poltrona de castelli

poltrona de castelli

acapulco chair

LE LINEE A FARFALLA DELLA POLTRONA D.154.2

poltrona D.154.2 Gio Ponti - Molteni

L’elegante poltrona D.154.2 fu disegnata da Gio Ponti per Villa Planchart, la residenza che l’architetto italiano progettò nel 1953 per i collezionisti Planchart. La villa, ritenuta da Gio Ponti come “Opera maestra”, fu concepita per integrarsi nel paesaggio circostante: l’edificio ricorda le forme di una farfalla che, dopo aver attraversato l’oceano atlantico, si posa dolcemente sulla cima della collina che sovrasta Caracas. Anche le linee svasate della poltrona D.154.2 ricordano questa immagine. Oggi la bellissima seduta viene prodotta da Molteni con scocca in poliuretano rigido e controscocca in poliuretano morbido completato da un cuscino rivestito in una ampia gamma di tessuti.

poltrona D.154.2 Gio Ponti - Molteni

seduta D.154.2 Gio Ponti - Molteni

POLTRONA PARIGI DI ALDO ROSSI

poltrona Parigi Unifor

La poltrona Parigi è, insieme alla libreria componibile Cartesio e al tavolo Consiglio, uno degli arredi che definisce l’ufficio ideale secondo Aldo Rossi, una delle personalità di maggior spicco che più contribuì negli anni ’80 non solo l’evoluzione dell’architettura contemporanea ma anche dell’urbanistica, del design industriale e della loro teorizzazione. Disegnata nel 1989, la poltrona Parigi è un segno essenziale dal carattere forte che risponde con grande funzionalità alle esigenze dell’ambiente ufficio, interpretato da Aldo Rossi come spazio domestico per lavorare. La struttura a vista in alluminio verniciata nel colore nero contrasta con la finitura a smalto in rosso acceso del sedile e dello schienale in poliuretano espanso. La poltrona Parigi è uno dei pezzi classici della produzione di Unifor.

poltrona Parigi Unifor

arredamento uggicio Unifor

ARKETIPO FIRENZE VA DI MODA

LOL Arketipo Firenze

Poltrona LOL:)

Per Arketipo Firenze, Giuseppe Viganò disegna tre arredi che si ispirano all’alta moda. La poltrona LOL:) ha la forma pop ed estroversa di un fiore; fra i petali uniti da grandi cerniere, accoglie nel massimo comfort chi si siede. LOL:) è proposta in colori decisi anche a contrasto oppure con eleganti rivestimenti ton sur ton.

Twiggy Arketipo Firenze

Poltroncina Twiggy

Anche Twiggy nei dettagli e negli abbinamenti ha un look fashion: la seduta e i braccioli rifiniti con il bordino a contrasto sono accostati con lo schienale capitonné, che può essere in tessuto o pelle. L’immagine sofisticata di Twiggy è enfatizzata dal design retrò.

Auto reverse Arketipo Firenze

Divano Auto-Reverse

Infine Auto-Reverse è un divano morbido e accogliente con una struttura minimale che racchiude la seduta, lo schienale e i braccioli costituiti da grandi cuscini. Lungo tutto il profilo a volants che sottolinea il contorno dei cuscini è inserita una grande cerniera che lega due diversi rivestimenti, uno sul fronte l’altro sul retro di ogni cuscino. Combinando i tantissimi tessuti e pelli del campionario di Arketipo e mixandoli con i colori a contrasto delle cerniere si possono creare una infinità di abbinamenti.

NUOVE SEDUTE PLATFORM DI VICCARBE

Platform di Arik Levy - Viccarbe

Platform è la nuova collezione di sedute firmata da Arik Levy per Viccarbe. L’obiettivo che il designer israeliano si è posto è stato quello di creare delle sedute che superassero il tradizionale concetto funzionale di confort per raggiungere una confortevolezza sul piano emotivo. Le sedute sono state quindi dotate di schienali e pannelli laterali generosi in altezza per creare degli spazi/rifugio in grado di garantire la privacy di chi li occupa. Gli elementi imbottiti a uno, due e tre posti sono caratterizzati da linee compatte e stilizzate e sono inseriti in una struttura di appoggio con gambe metalliche in colori che contrastano con il rivestimento tessile. Le sedute Platform sono molto adatte per creare spazi raccolti nei luoghi pubblici, nelle hall e negli uffici.

Platform di Arik Levy - Viccarbe

Platform di Arik Levy