Bucolic di 5.5 Designers per Secondome è una coppia di vasi in vetro trasparente dal cui fondo emergono delle delicate strutture che offrono sostegno ai tralci delle piante rampicanti. I reticoli fatti di esili bacchette di vetro, il vaso e l’acqua in esso contenuta creano un insieme trasparente che esalta la delicata bellezza della pianta.
La corona di bacchette intorno al vaso Blink di Daniele Bortotto e Giorgia Zanellato sorregge con leggerezza i fiori dal gambo lungo.
La collezione Drawing Glass di Charlotte Juillard è composta da tre piccoli oggetti/scultura delicati e poetici che al di là della loro valenza decorativa si prestano anche a utilizzi funzionali.
Uno specchio normalmente riproduce la realtà che ha di fronte. Invece gli specchi Split Mirrors di Ontwerpduo (foto sopra) riproducono la realtà da tre diversi punti di vista grazie all’orientamento degli spicchi che li compongono. Questo disegno è declinato in tre tipi di specchi, uno da terra, uno da muro e uno piccolo da tavolo. Ontwerpduo è lo studio di Tineke Beunders e Nathan Wierink, due designer olandesi che si sono conosciuti durante gli studi alla Design Academy di Eindhoven. I loro progetti, tutti molto creativi, sono spesso la realizzazione di idee che richiamano il mondo surreale e fantasioso dei libri di favole.
La sagoma dei tre specchi della serie Panorami Mirrors di Zaven per Secondome di ispira alla forma architettonica delle finestre veneziane. Giocando con le riflessioni questi specchi creano nella stanza l’illusione di tre finestre che si aprono sul panorama esterno.
Solo all’apparenza fragili, questi bicchieri con doppia camera ibridi un po’ bicchieri per l’acqua, un po’ calici per il vino sono un’invenzione di Bitossi.
Il vaso a sfera Oasi di IVV contiene un altro vaso colorato al suo interno.
Bulbovetro di Valentina Carretta per Secondome è un vaso con una strana creatura dentro che in realtà è una lampada ad olio.
Shared Base Family di Fabrica sempre di Secondome fa da vaso e da alzata insieme.
HASHTAG
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Al Fuorisalone di Milano 2013, nello spazio Garage, Secondome ha esposto Chiglia di Giuliano Ricciardi, uno splendido tavolo la cui struttura si ispira allo scheletro di una imbarcazione: nove vertebre unite da una trave centrale con un incastro a coda di rondine sostengono il piano in cristallo temperato. La trave appoggia su due cavalletti simili a quelli utilizzati per rifare la chiglia delle imbarcazioni. Tutta la struttura è in massello di rovere ed è priva da perni e viteria metallica. Giuliano Ricciardi fa esperienza in un piccolo laboratorio di falegnameria e, dopo la laurea in Design del prodotto d’arredo al Politecnico di Bari, fonda d-Lab Studio. Con il tavolo Chiglia, che mette insieme design e arte della falegnameria, Giuliano Ricciardi si classifica al secondo posto nell’edizione 2012 del concorso on line “Tra le briccole di Venezia” indetto da Riva 1920.
