Durante la prima edizione torinese della Oriental Design Week che ha avuto luogo dal 30 settembre al 5 ottobre negli spazi espositivi della Società Promotrice delle Belle Arti, Ankush Design Gallery Inc ha esposto la serie di tappeti BareCode dedicata ai dipinti dell’artista cinese Zhang Rui. Una collezione decisamente inusuale che, invece di essere decorata con i soliti disegni geometrici o floreali che siamo abituati a vedere sui tappeti, ritrae con stile fotografico immagini che sembrano tratte da un reportage. Le scene denunciano i “vizi” della società contemporanea, dal consumismo dilagante agli episodi di violenza di cui purtroppo leggiamo sempre più spesso sulle pagine dei quotidiani.
A Maison et Object, il Salone che ha avuto luogo a Parigi dal 5 al 9 settembre scorso, Serge Lesage ha presentato una nuova collezione di tappeti creata da Frédérique Lepers, direttrice creativa della maison. Ogni tappeto della sofisticata collezione declina una diversa tecnica di fabbricazione. Ad esempio il tappeto Columbia (foto sopra) è realizzato in pelle, con intarsi che vanno a creare un elegante motivo geometrico. Hoek (foto sotto) invece è annodato a mano ed è realizzato con lana della Nuova Zelanda e viscosa; i colori sfumati evocano le suggestive tonalità di un cielo al tramonto.
La maestosa eleganza della tigre, la bellezza dei colori e della “grafica” del suo manto e soprattutto la sua grande abilità nel mimetizzarsi sono il tema della collezione di tappeti “Wild Furs” di I+I. Ogni designer e artista invitato ad aderire al progetto ha declinato il tema a suo modo… e io mi diverto provando a dare delle interpretazioni di alcuni dei soggetti della collezione. Paolo Giordano ad esempio ritrae il muso della tigre (foto sopra) utilizzando un tratto irregolare: in questo modo la tigre si rivela solo quando si guarda il tappeto nel suo insieme da una certa distanza.
Nel tappeto di Nuala Goodman della tigre si vede solo la coda, un modo per esprimere la capacità del felino di muoversi velocemente e sparire nella vegetazione.
Alex Davis declina il tema in modo ironico facendo il verso ai tappeti da safari fatti con la pelle dell’animale: in questo caso con un effetto positivo/negativo la tigre è già scappata e di lei rimane solo una sagoma bianca.
Setsu+Shinobu Ito interpretano l’abilità di mimetizzarsi della tigre ancora in un altro modo: la tigre si confonde nella vegetazione assumendo addirittura la forma delle foglie… ma la tigratura rimane rivelando la sua pericolosa presenza. Tutti i tappeti della collezione “Wild Furs” sono realizzati in edizione limitata con materiali pregiati.
Bertjan Pot ha creato per Golran una collezione di tappeti dal disegno geometrico molto moderno realizzati con l’antica tecnica del kilim. La miscela dei colori a contrasto enfatizza il gioco dei triangoli che decora i tappeti prodotti con lane, sete e materiali naturali. Una serie di pouf di diverse forme geometriche completano la collezione.
Anche la libreria Tangram di Lago gioca con la geometria. L’ispirazione in questo caso nasce dall’antico gioco cinese del Tangram basato sulla scomposizione del quadrato in sette forme geometriche. Il gioco simboleggia il continuo mutamento delle cose: partendo dal quadrato sono possibili infinite combinazioni. Così come nella vita tutto cambia e si trasforma anche la libreria Tangram può quindi assumere infinite forme.
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