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Pavimentazioni e rivestimenti Shades con pennellate ad acquerello

Collezione Shades Ceramiche Piemme

Pavimentazioni e rivestimenti Shades

Nei rivestimenti murari ma anche nelle pavimentazioni, dopo un lungo periodo in cui hanno predominato le superfici materiche omogenee e monocromatiche, tornano finalmente i decori.

Questo ritorno, che permette una maggiore libertà creativa nella decorazione degli interni, non è solo un fatto di revival ma è dovuto alle qualità raggiunte dai prodotti grazie alle tecnologie innovative ormai largamente impiegate nel settore.

Rispetto alle piastrelle di ceramica industriali di una volta dove i decori manuali risultavano finti, ora la precisione della stampa digitale permette di riprodurre fedelmente l’imprecisione e la spontaneità che caratterizzano il “fatto a mano”.

Collezione Shades Ceramiche Piemme

Collezione Shades Ceramiche Piemme

Ma non solo: le superfici su cui appoggiano i decori sono talmente materiche che quasi non si distinguono dai materiali naturali come la pietra o il cemento.

In questa tendenza si inserisce Shades disegnata da Gordon Guillaumier per Ceramiche Piemme.

Questa collezione di rivestimenti e pavimentazioni in gres fine porcellanato nasce da un’ispirazione artistica.

Sulle tonalità di base effetto cemento si sovrappongono delle delicate pennellate ad acquerello la cui imperfezione tipica del fatto a mano viene riprodotta in modo realistico con la stampa digitale.

Collezione Shades Ceramiche Piemme

Collezione Shades Ceramiche Piemme

Collezione Shades Ceramiche Piemme

Le piastrelle ad impasto colorato rievocano la tradizione delle maioliche classiche non solo nei decori ma anche nei formati:

accanto alle moderne lastre 60X60 e 60X120 cm, la collezione comprende piastrelle decorate esagonali che ricordano le tradizionali cementine e piastrelle 20X20 cm, formato tipico delle maioliche classiche.

Le quattro tipologie di decoro, ciascuna declinata in cinque tonalità cromatiche che vanno dal blu all’azzurro, dal bianco al dorato e al carta da zucchero, si appoggiano su cinque tonalità di base effetto cemento.

Collezione Shades Ceramiche Piemme

Pavimentazioni e rivestimenti Shades

Pavimentazioni e rivestimenti Shades con pennellate ad acquerello

Lampade Earth to sky : forme scultoree e leggere

Lampade Earth to sky

Lampade Earth to sky

Lo studio Doshi Levien è stato fondato a Londra nel 2000 dai designer Nipa Doshi e Jonathan Levien che si conobbero durante gli studi al Royal College of Art.

Negli anni lo studio ha sviluppato progetti per importanti aziende internazionali come Moroso, B&B Italia, Cappellini e Kvadrat spaziando dall’arredamento al tessile e ai materiali di rivestimento.

Lavorare per una azienda facilita la fase di ingegnerizzazione e produzione del prodotto perché ci si avvale delle risorse e dell’esperienza della struttura del cliente.

Il lato negativo però è che bisogna inevitabilmente accettare delle limitazioni alla libertà creativa.

Per essere completamente liberi creativamente, il duo Doshi Levien ha deciso di sviluppare un progetto e curarne autonomamente l’intero processo produttivo.

E’ nata così Earth To sky, una serie di sette lampade che coniugano forme scultoree e funzionalità.

Earth to sky Doshi Levien

La collezione comprende una sospensione, due lampade da tavolo e alcune lampade da parete.

Lampade Earth to sky Doshi Levien

lamppade Earth to sky Doshi Levien

La particolarità delle lampade Earth To Sky non è solo il design ma il materiale e le tecniche con sono costruite.

Le lampade sono infatti realizzate con l’alluminio che si usa nel settore automobilistico, lavorandolo con le tecniche costruttive utilizzate per produrre e riparare le auto.

La forma in alluminio leggermente concava e dal bordo ondulato che accoglie la fonte luminosa è il leit motif che accomuna le diverse tipologie di lampade della collezione.

In una delle lampade da muro per schermare la luce viene aggiunta un’altra forma dal contorno fluido, questa volta in lamiera forata.

Lampade Earth to sky Doshi Levien

Il processo produttivo

Le forme sono realizzate utilizzando il metodo di taglio che viene normalmente usato nel settore dell’abbigliamento per preparare i vari pezzi di tessuto che formano un indumento complesso.

Per mettere a punto il processo produttivo, i designer hanno collaborato con un carrozziere che restaura le Ferrari d’epoca.

Le forme tagliate vengono modellate a macchina e poi ultimate battendole con il martello su un blocco di legno. Infine vengono saldate.

L’artigiano restauratore ha aiutato i designer anche nella fase della verniciatura per mettere a punto un particolare punto di blu metallizzato che sembra nero quando la lampada è spenta.

lamppade Earth to sky Doshi Levien

lamppade Earth to sky Doshi Levien

Uno degli aspetti che contraddistinguono i lavori di Doshi Levien è coniugare le qualità tipiche dell’artigianato con la precisione del risultato dei processi industriali.

Questo aspetto è molto evidente nelle lampade Earth to sky dove la “concretezza terrena” dei materiali e del lavoro artigianale si traducono in forme scultoree leggere ed eteree.

Lampade Earth to sky : forme scultoree e leggere

Tavolini Abstrakt Mona by Diabla : grafica colorata

tavolini Abstrakt Mona Diabla

Tavolini Abstrakt Mona

Il brand spagnolo di arredamento outdoor Diabla propone una nuova versione dei tavolini monogamba Mona che viene denominata Abstrakt Mona.

Il piano dei tavolini della nuova serie è decorato con due grafiche geometriche firmate dal designer britannico Jonathan Lawes:

il primo modello è dominato dal rosso accostato a forme in bianco e grigio scuro; nell’altro modello prevalgono invece i toni rosa abbinati al blu, grigio e bianco.

tavolini Abstrakt Mona Diabla

Le due grafiche sono giocate sia sui tavolini rotondi da 70 e 80 cm di diametro che su quelli quadrati 70 X 70 cm.

La nuova versione risulta particolarmente scenografica negli ambienti pubblici dove i tavolini sono numerosi.

Il ripiano in materiale fenolico permette l’utilizzo dei tavolini sia all’esterno che all’interno, ad esempio in una piccola sala da pranzo o anche in uno spazio lavorativo.

Tavolini Abstrakt Mona

La struttura monogamba è proposta da Diabla in rosso, bianco, grigio e antracite per il modello in tonalità rossa e in rosa, bianco, grigio e antracite per la versione in rosa.

Le serie dei tavolini Mona e Abstrakt Mona si accompagnano particolarmente bene con le sedie Vent.

tavolini Mona Diabla

Chi è Jonathan Lawes

Jonathan Lawes è un designer specializzato in stampe.

Laureato alla Arts University di Bournemouth, ha poi proseguito gli studi presso la Arts University di Leeds dove si è focalizzato sui tessuti stampati e sui motivi grafici.

Tavolini Abstrakt Mona by Diabla : grafica colorata

Porte scorrevoli vetrate : chiudere senza dividere

Porta Sherazade Slide Glas Italia

Porte scorrevoli vetrate

Gli ambienti aperti e spaziosi piacciono, ma spesso ci sono motivi pratici per cui si decide di dividerli.

Ad esempio, se la cucina è aperta sulla zona giorno gli odori del cibo possono dare fastidio oppure se il salotto è in continuità con lo studio il rumore può disturbare.

Un’ottima alternativa alla muratura cieca è prevedere nel progetto di ristrutturazione una grande porta vetrata.

porta Sherazade Glas Italia

In dimensione extra large la struttura vetrata potrà sostituire anche un’intera parete, con il vantaggio di poter godere pienamente dello spazio e della luce dividendolo solo quando serve.

Dal punto di vista estetico non c’è dubbio: un’ampia porta vetrata è in grado di dare un forte carattere all’ambiente.

porta Sherazade Glas Italia

Il disegno della porta definisce lo stile dello spazio: ad esempio un serramento con profili in ferro a quadrotti e saldature a vista riporta subito allo stile industrial.

Se invece i profili del serramento sono esili e le dimensioni dei cristalli sono ampie, l’effetto sarà leggero e molto elegante.

porta Sherazade Glas Italia

All’ultima edizione del Salone del Mobile di Milano Glas Italia ha presentato un ampliamento della serie di ante Sherazade.

Glas Italia ha una grande vocazione per il vetro: con questo materiale produce tavoli, sedute, librerie, mobili contenitori, mensole, specchi e complementi.

Una nuova anta per Sherazade

La collezione Sherazade, disegnata da Piero Lissoni nel 2016, comprende molte tipologie di porte:

dalle scorrevoli con rotaie a pavimento o a soffitto (Sherazade Slide), alle porte scorrevoli a scomparsa nel muro (Sherazade Pocket) alle porte a battente con telaio visibile o nascosto (Sherazade Swing).

Le finiture del vetro fra cui scegliere sono molte:

dal semplice vetro trasparente a quello riflettente, da quello acidato a quello laccato opaco o lucido fino ai vetri colorati o con effetti decorativi in rilievo.

porta Sherazade Glas Italia

Alla gamma delle porte ora si aggiunge Sherazade Patchwork, una rivisitazione contemporanea delle antiche “vetrate a cattedrale”.

La superficie delle porte (scorrevoli o a scomparsa, con e senza stipite) è ripartita in quattro riquadri rettangolari, disponibili in una vasta gamma di finiture di cristallo.

porta Sherazade Glas Italia

Questo design diventa particolarmente scenografico nella grande anta Sherazade Slide Patchwork.

Nei quattro riquadri irregolari possono essere inseriti cristalli in diverse finiture con pattern e con gradi di schermatura differente.

I cristalli sono temperati monolitici da 6 mm o stratificati da 3+3 mm e sono certificati secondo le normative di sicurezza ANSI Z97.1 e UNI ENI 2150.

Porte scorrevoli vetrate

Porte scorrevoli vetrate : chiudere senza dividere

Eco design e economia circolare : le marche che arrivano per prime

Componibili_Bio_Kartell

Eco design e economia circolare

Nel post del 4 giugno abbiamo trattato un tema molto attuale: l’eco design.

Oggi parliamo di alcune marche che stanno mettendo in pratica i principi di questo nuovo modo di fare design.

Il progetto Bio di Kartell

Kartell ha sempre avuto la capacità di innovare.

Dal 1949 l’azienda produce arredi in plastica ed è stata la prima ad utilizzare il policarbonato trasparente.

Ormai da anni la filosofia di Kartell è orientata alla sostenibilità, a partire dalla progettazione del prodotto fino al packaging per arrivare al riciclo totale.

All’edizione 2018 del Salone del Mobile di Milano Kartell aveva presentato un nuovo materiale ecofriendly frutto del sodalizio con Bio-on, società bolognese fra i protagonisti della nuova chimica ecosostenibile.

Si tratta della bioplastica BIODURA™, un polimero vegetale derivato da fonti di scarto della canna da zucchero.

Questo materiale è derivato da scarti della produzione agricola che non entrano in competizione con il cibo per uomini e animali.

Con un processo biologico i materiali di scarto una volta “aggrediti” da microrganismi danno origine a una biomassa che è simile alla plastica.

Dopo una serie di processi per affinarne la composizione, questa biomassa diventa un materiale di primissima qualità.

Kartell per prima lo ha sperimentato nell’arredamento realizzando prodotti con tecniche di iniezione e stampaggio già impiegati per le altre materie plastiche.

La sedia Bio Chair disegnata da Antonio Citterio presentata nel 2018 è realizzata con questo materiale innovativo.

Bio Chair è resistente e pratica e ha le stesse proprietà termo-meccaniche delle versioni in plastica tradizionale, ma è realizzata con un

materiale totalmente vegetale, sostenibile e biodegradabile.

Sempre utilizzando questo materiale Kartell ha recentemente presentato i Componibili Bio, una edizione eco sostenibile dei mobili contenitori disegnati nel 1967 da Anna Castelli Ferrieri che sono uno dei prodotti iconici del brand.

Eco design e economia circolare

Tacchini : arredamento a km zero

tavolini JOAQUIM Tacchini

L’azienda italiana Tacchini fondata nel 1967 è sempre stata sostenitrice dell’arredamento a km zero.

I prodotti sono fabbricati esclusivamente in Brianza, una delle aree italiane con la più marcata tradizione manifatturiera e artigianale.

Per ridurre l’inquinamento e il consumo di energia, i componenti utilizzati nella produzione non arrivano da aree più lontane di 50 km. dallo stabilimento.

Nella produzione Tacchini ha iniziato ad utilizzare anche materiali riutilizzabili e riciclabili:

il marmo riciclato impiegato nella collezione di tavoli Joaquim del designer Giorgio Bonaguro (foto sopra) ne è un esempio.

Emeco : prodotti riciclabili e duraturi

sedia On and On Emeco

Già dalla sua fondazione nel 1944, l’azienda americana Emeco produceva sedie impiegando almeno l’80% di alluminio riciclato.

Oggi le sedie in alluminio di Emeco sono riciclabili al 100% e hanno una durata che arriva ai 150 anni.

Oltre all’alluminio Emeco utilizza anche plastica riciclata rPET, cioè derivata dal recupero delle bottiglie di plastica.

Quest’anno il brand americano ha presentato la sedia On and On disegnata da Barber & Osgerby (foto sopra) che è realizzata con rPET miscelato con fibra di vetro.

Come suggerisce il nome, questa sedia può essere riciclata moltissime volte.

La nuova fabbrica di Emeco in California sarà a energia zero: l’energia solare alimenterà le linee di produzione e la climatizzazione.

L’impegno di Kvadrat

kvadrat

Dal 1968 Kvadrat produce materiali tessili di alta qualità.

La sede dell’azienda a Ebeltoft è alimentata al 100% energia rinnovabile.

Due anni fa Kvadrat ha aperto Really, una azienda di riciclaggio sostenibile che raccoglie scarti di lana e cotone da utilizzare per la fabbricazione di feltri acustici e pannelli impiagati per l’arredamento.

I tessuti che escono dal catalogo sono donati a enti caritatevoli o venduti online a basso costo.

Circa il 90% dei tessuti Kvadrat è certificato Greenguard e circa il 40% dei prodotti in lana di Kvadrat è certificato Ecolabel UE, un’etichetta attribuita a prodotti e servizi che soddisfano elevati standard ambientali.

La nuova linea di tessuti ecologici per l’outdoor è rivestita con una finitura che non contiene fluorocarburi, che non produce cioè sottoprodotti tossici.

La visione di Tarkett

pavimentazioni Tarkett

L’azienda svedese Tarkett fondata nel 1886 produce materiali per la pavimentazione come vinili, laminati, legno, moquette, linoleum ed erba artificiale.

Nella produzione Tarkett limita al massimo il consumo di acqua e impiega fonti di energia verde.

Secondo i principi dell’ Eco design e economia circolare, l’azienda ritira i ritagli e le vecchie pavimentazioni in vinile, linoleum e moquette per riciclarli.

Per pavimentazioni producono emissioni contenute di composti organici volatili per contribuire alla salute delle persone e dell’ambiente.

Eco design e economia circolare : le marche che arrivano per prime