Mai come quest’anno nella moda le nappe e le frangette decorano collane, orecchini, borse, abiti e T-shirt.
Anche l’arredamento si è fatto contagiare e inserisce questi elementi semplici ma molto decorativi nel design del prodotto.
Qui ve ne mostriamo alcuni.
Lampade a sospensione Nappe di Masiero
La famiglia di lampade Nappe di Marco Zito per Masiero riprende la forma delle nappe giocando su elementi geometrici che arricchiscono la composizione.
Le lampade a sospensione hanno struttura in metallo verniciato con astine di metallo o diffusori in vetro.
La fonte luminosa è a LED.
Specchi Boudoir Mirror di Tero Kuitunen
Gli specchi Boudoir Mirror del giovane designer Tero Kuitunen sono resi originali e divertenti dalle frangette colorate.
La decorazione sottolinea una porzione del contorno della superficie specchiata.
Gli specchi Boudoir Mirror sono stati esposti all’ultimo Salone Satellite, la sezione del Salone del Mobile dedicata ai giovani designer.
Lampade Wink di Houtique
La bellissima lampada a sospensione Wink di Houtique dove le frangette ricordano le lunghe ciglia di un occhio.
Se volete sapere di più della lampada Wink, cliccate qui.
Amami sofa di Moooi
Infine Amami Sofa di Lorenza Bozzoli per Moooi dove le frange sfumate che vestono la base riprendono l’immagine sofisticata dei sofà classici.
Se volete sapere di più di Amami sofa, cliccate qui.
La moda delle nappe contamina l’arredamento
Al Salone Satellite, la sezione del Salone del Mobile di Milano dedicata ai giovani talenti emergenti, Zsuzsanna Horvath ha presentato la lampada Sila.
La sospensione ha un design etereo e molto delicato che nasce dalla sperimentazione delle tecniche di taglio al laser:
su un foglio di compensato di betulla sottile come un capello vengono praticati dei tagli al laser fitti e paralleli.
Il foglio intagliato viene poi avvolto su se stesso e ancorato alla struttura.
Un lieve soffio d’aria è sufficiente a muovere le sottili strisce di legno che, dopo aver creato delle sottili vibrazioni, ritornano velocemente all’assetto iniziale grazie all’elasticità del materiale.
Sila lamp paper prototype from Zsuzsanna Horvath on Vimeo.
La lampada è dotata di un pannello OLED flessibile delicato quasi quanto il compensato stesso.
La lampada Sila è molto decorativa e con i suoi lievi movimenti vibrati dà una sensazione di pace e tranquillità.
Photography by Ville Vappula and Zsuzsanna Horvath
Zsuzsanna Horvath è una architetto designer ungherese che ha il suo studio a Helsinki in Finlandia.
I suoi progetti sono basati sulla sperimentazione delle forme e dei materiali di cui vengono esplorate le potenzialità con l’impiago delle moderne tecnologie.
La lampada vibrante di Zsuzsanna Horvath
Nel contesto di Eurocucina 2018, la sezione del Salone del Mobile di Milano dedicata all’ambiente cucina, le proposte del brand giapponese Sanwa Company riescono a distinguersi.
Tutti i marchi di cucine tendono infatti a presentare nei loro stand delle composizioni immense, difficilmente realizzabili in spazi ridotti.
Invece nello stand minimalista Sanwa presenta una collezione di mini cucine che interpretano tutte il concept “The Impact of Compact”.
Infatti non è detto che una cucina, per essere quella dei sogni, debba essere necessariamente grande.
Le cucine compatte di Sanwa sono dei piccoli gioielli espressione di creatività, buon design, elevata qualità e tecnologia all’avanguardia.
La collezione unisce il sofisticato design minimalista tipico della tradizione del Sol Levante con la ricerca progettuale di importanti nomi del design italiano come Alessandro Mendini, Elisa Ossino e Bestetti Associati.
Funzionali pur essendo ridotte nei volumi, le otto cucine di Sanwa sono pensate appositamente per gli spazi contenuti delle abitazioni contemporanee:
un monolocale in città, un appartamento in affitto breve per i turisti, una seconda casa al mare o in montagna o una zona cucina in ufficio.
Tutti i modelli, che sono progettati per contenere in un unico modulo il lavello e il piano cottura, non hanno proprio nulla da invidiare alle grandi cucine anzi… c’è solo l’imbarazzo della scelta.
EO 01 disegnata da Elisa Ossino
Nel design pulito e monolitico del modello EO 01 disegnato da Elisa Ossino si nasconde una piccola cucina.
Il pannello frontale caratterizzato da segni bianchi e i fianchi creano una nicchia che contiene la cucina.
EO 01 è particolarmente adatta a loft, uffici e spazi co-working.
BA 01 disegnata da Bestetti Associati
La cucina BA 01 disegnata da Bestetti Associati è progettata per essere spostata e può essere utilizzata anche in esterni.
Il modulo, dotato di ruote e circondato da un telaio, contiene il lavello coperto da un tagliere in legno, il piano cottura portatile a induzione, un piccolo frigorifero e un cassetto per le posate.
AM 01 disegnata da Alessandro Mendini
AM 01 è firmata da Alessandro Mendini.
La cucina con contenitori alti e bassi, piano di lavoro, lavello e piano cottura è contenuta nell’alta armadiatura caratterizzata da ante leggermente bombate e da un decoro grafico in colori vivaci.
AC 01 disegnata da Yuto Rie
Quando è chiusa, la mini cucina in bambù AC 01 disegnata da Yuto Rie assolve alla funzione di scrivania.
Premendo un bottone che aziona un motore elettrico, AC 01 si apre e diventa una cucina.
Questo modello può essere adatto anche a persone con disabilità.
Modello SC 01
Il modello sospeso SC 01 è realizzato con una struttura in acciaio e acciaio inossidabile.
L’utilizzo di questi metalli consente di ridurre al minimo gli spessori del piano di lavoro e dei pannelli dei contenitori per ottenere un design semplice, pulito e sofisticato.
I contenitori sono trattati con una speciale verniciatura goffrata opaca.
Cucina Ceragino con finitura in metallo ossidato
La cucina Ceragino viene presentata nella nuova versione con finitura in metallo ossidato. Oltre alla finitura molto sofisticata, la caratteristica di questa cucina Made in Japan è il taglio a 45 gradi dei pannelli.
Cucina Pattina compact con finitura in legno
Il modello Pattina compact sospeso da terra presenta invece una finitura effetto legno. Il contrasto fra la struttura nera opaca e le venature del legno grezzo reinterpreta in chiave contemporanea la cucina vintage.
Il piano di lavoro è in piastrelle di ceramica di alta qualità di produzione italiana mentre le superfici del contenitore e delle ante sono realizzati con fogli di resina DAP, un materiale molto resistente attualmente prodotto solo in Giappone.
Modello Grad 45 compact
Il modello freestanding Grad45 compact presenta pannelli laterali ed elementi di fissaggio che non mostrano il bordo delle ante. La finitura in acciaio inossidabile opaca e i tagli a 45 gradi nei punti di unione fra il cassetto e il contenitore crea un design continuo con bordi nascosti.
Mini cucine pensate per i piccoli spazi
Al Salone Satellite 2018, la sezione del Salone del Mobile di Milano dedicata ai talenti emergenti, abbiamo incontrato i giovani designer di But Yet.
Nello stand But Yet ha esposto The Me & Meow, una collezione pensata per i gatti ma anche per i loro amici umani.
Il settore degli articoli per gli animali è in forte ascesa e molti designer vi si dedicano con passione.
Ciò che differenzia dalle altre proposte la collezione The Me & Meow è che i pezzi sono progettati per soddisfare contemporaneamente le esigenze dei gatti e dei loro padroni.
I tavoli, le sedie, gli scaffali e le lampade sono a tutti gli effetti degli arredi per la casa che integrano però nel loro disegno quegli elementi di cui il gatto a bisogno.
Nella casa il gatto non è più un ospite ma un membro della famiglia che condivide il nostro stesso arredamento.
La collezione The Me & Meow favorisce l’interazione fra le persone e i felini nel corso delle reciproche attività quotidiane.
La libreria diventa così una scaletta per favorire il movimento del gatto.
La lampada è dotata anche di tiragraffi e di gioco con palline.
Il tavolo e il tavolino sono cucce e nascondiglio e l’attaccapanni è un alberello da scalare.
But Yet è un brand di arredamento fondato a Hong Kong nel 2017.
La missione di But Yet è progettare arredi in grado di adattarsi alle varie modalità dell’abitare contemporaneo rendendoli accessibili a tutti.
I progetti coniugano funzionalità e estetica adattandosi alle case di piccola metratura e tengono conto non solo del benessere di chi le abita ma anche dei loro interessi come ad esempio la coabitazione con gli animali da compagnia e la passione per il verde.
Arredi condivisi dedicati a gatti e persone
Al Salone Satellite 2018, la sezione del Salone del Mobile dedicata ai giovani talenti emergenti, abbiamo visto la collezione di lampade Suki di Studio Baku.
La collezione è una rivisitazione contemporanea delle famose lampade scultura Akari di Isamu Nogushi.
Per quanto riguarda il design, la differenza fra le lampade Akari e Suki è evidente:
le prime evocano le tipiche lanterne giapponesi con volumi pieni interamente ricoperti di carta mentre nelle seconde gli elementi di carta sono fra loro indipendenti.
Una differenza sottolineata dal nome “suki” che in giapponese significa spazio vuoto o trasparenza.
Dal punto di vista dei materiali, in Akari il volume di carta è creato grazie ad una “ossatura” in bambù.
Invece nelle luci Suki, le forme geometriche di carta sono create con un sottile filo metallico.
I pendenti di carta si muovono leggeri proiettando nell’ambiente delle ombre sempre diverse.
Baku Sakashita è un giovane designer artigiano.
Dopo aver terminato gli studi presso la ECAL/Ecole Cantonale d’Art di Losanna, Baku Sakashita ha fondato lo Studio Baku a Tokyo.
Il giovane designer ha già vinto numerosi premi e riconoscimenti.
Lampade giapponesi con pendenti di carta
Page 4 of 8