In questo articolo presentiamo alcune novità lanciate dal brand Pedrali.
Dalla nuova collaborazione con il designer catalano Eugeni Quitllet nasce Soul, una poltroncina che, nonostante il nome, di anime ne ha due.
Una è la nostalgia del passato rappresentata dalle curvature sinuose della struttura in faggio, l’altra invece è proiettata nel futuro con l’impiego del policarbonato per il sedile ergonomico.
In questo modo il sedile, abbracciato dallo scheletro, sembra sospeso.
CMP Design firma per Pedrali due progetti, gli sgabelli Nym che vanno ad arricchire l’omonima collezione di sedie e la serie di sedie per esterni Tribeca.
Lo sgabello Nym evoca le sedute Windsor inglesi con un disegno più essenziale che risponde alle esigenze della produzione industriale.
La bellezza naturale del legno massello di frassino è al centro del progetto, senza aggiungere alcun orpello decorativo.
Lo sgabello Nym è proposto in due diverse altezze, anche con gambe a slitta in tondino d’acciaio oppure con base girevole. In più si aggiungono anche le versioni imbottite.
La collezione outdoor Tribeca reinterpreta le classiche sedute da terrazza anni Sessanta realizzate in acciaio con intreccio.
L’incordatura alternata sul telaio tubolare dà ritmo e leggerezza alle diverse tipologie di seduta che costituiscono al collezione: sedia, poltroncina e sgabello in due diverse altezze.
Infine concludiamo con un tavolo.
Si tratta di Elliott disegnato da Patrick Jouin, un tavolo con stelo centrale esile e slanciato.
La colonna in estruso di alluminio di forma trilobata si separa in tre piedini in pressofusione di alluminio.
Leggero e funzionale, il tavolo Elliott è adatto anche per l’outdoor ed è proposto in tre diverse altezze, anche con ripiano reclinabile per essere riposto ottimizzando gli spazi.
Novità Pedrali : non solo sedie
Diabla, il giovane brand di arredamento e complementi da esterno legato al marchio valenciano Gandiablasco, arricchisce il suo catalogo con alcune novità.
Il design è sempre quello minimalista, informale, pratico ma soprattutto coloratissimo tipico di Diabla.
Mona è una serie molto versatile di tavolini rotondi con struttura monogamba disegnata dal team Diabla.
I tavolini possono essere utilizzati sia in esterno che in interno per creare un’atmosfera stile bar.
Declinati in diverse altezze e dimensioni, sono proposti in un’ampia varietà cromatica che comprende tonalità molto vivaci ma anche colori più neutri ed eleganti:
bianco, rosa, rosso, grigio, antracite, blu, senape, sabbia e bronzo.
Abbinando le altezze, le dimensioni ed eventualmente i colori si possono creare delle zone funzionali dall’atmosfera diversa ma comunque coerenti nello stile.
Il design degli arredi della collezione D12 è talmente asciutto da lasciare solo ciò che è strettamente necessario alla funzione…
… o per meglio dire alle funzioni, perché nonostante l’essenzialità, questi arredi riescono ad assolvere a più funzioni.
Lo scaffale, l’appendiabiti e i tavolini sono semplicemente delle linee geometriche che seguono diverse traiettorie.
Lo scaffale può anche diventare un supporto da muro per un vaso con una pianta oppure per una lampadina.
Al tavolino può essere appesa una cesta o appoggiato un anello per sostenere un vaso con una pianta.
La serie D12 può essere utilizzata sia in interno che in esterno ed è proposta in una vasta scelta di colori:
bianco, rosa, rosso, grigio chiaro, antracite, verde oliva, senape, blu scuro, sabbia e bronzo.
La collezione si chiama D12 perché il sottile tondino di acciaio utilizzato per realizzare gli arredi ha un diametro di 12 mm.
L’architetto Marià Castellò ha disegnato la collezione richiamando l’architettura minimalista della sua casa Bosc d’en Pep Ferrer a Formentera di cui vi mostreremo le immagini nell’articolo di domani.
La terza e ultima novità di Diabla è dedicata agli amici a 4 zampe.
Disegnata da Violeta Alcaide Weishaupt e Manel Jiménez Ibáñez, la cuccia Touffu si armonizza perfettamente nel contesto dell’arredamento Diabla.
La linea minimalista è quella della casetta che viene declinata nei colori rosso, grigio antracite e bianco.
I pannelli che compongono la cuccia si montano a incastro, senza bisogno di viti, semplicemente esercitando una leggera pressione.
Touffu è proposta in due misure, per animali grandi e piccoli e all’interno è dotata di un cuscino sfoderabile.
Arredamento Diabla : anche la cuccia del cane è coordinata
Il designer Jordi Canudas sviluppa progetti in diversi campi, dal product design all’art direction all’architettura di interni.
La sperimentazione sui materiali è spesso il punto di partenza nello sviluppo dei suoi progetti.
E’ avvenuto proprio questo nel percorso creativo che ha dato vita alla nuova lampada da tavolo Dipping Light che mostriamo in queste immagini.
Il designer ha immerso più volte una lampadina accesa nella vernice creando così dei cerchi concentrici colorati che non solo decorano la sfera ma filtrano la luce con diverse intensità evitando fastidiosi abbagliameti.
Nel processo di produzione la sfera opalina viene immersa tre volte nella vernice utilizzando un macchinario che il designer ha messo a punto personalmente.
Questo processo artigianale che fa sì che ogni pezzo sia diverso dall’altro.
La sfera, dove la vernice diventa un’ombra che colora la luce, appoggia su una base di ottone.
La lampada quando è spenta è un bellissimo oggetto decorativo.
La collezione comprende lampade di due dimensioni diverse declinate nei colori verde, ambra, rosa, bianco, nero e blu.
Dipping Light, prodotta dal brand spagnolo Marset, ha ottenuto numerosi riconoscimenti.
Se volete dare un’occhiata a un’altra collezione di lampade che ha come ingredienti le sfere di vetro opalino decorate con il colore, leggete l’articolo di ieri.
Nuova lampada Dipping Light : immersione nel colore
Prima di fondare nel 2015 Magic Circus Éditions, Marie-Lise Féry si occupava di antiquariato.
Questa provenienza si intuisce osservando le lampade delle sue collezioni che hanno un sapore retrò rivisitato in chiave contemporanea.
L’ispirazione viene dal mondo del cabaret, del teatro, del cinema e del circo e i materiali sono quelli sofisticati tipici del vintage: l’ottone, il vetro soffiato a bocca, le finiture nere.
I dettagli sorprendenti e un pizzico di humour non mancano mai, in uno stile che potrebbe ricordare le scenografie surreali del film Grand Budapest Hotel del regista Wes Anderson di cui abbiamo parlato in un precedente articolo.
Con la nuova collezione Pop-Up Marie-Lise Féry rievoca con ironia e vivacità gli anni ’70.
Le lampade a sospensione, da terra e da tavolo montano su strutture lineari delle sfere in vetro opalino decorate con una figura geometrica colorata.
Le sfere caratterizzate da questo motivo acquistano l’espressività di un occhio che osserva l’ambiente.
Lampade Pop-Up by Magic Circus Éditions : vintage del 21° secolo
Quando lo spazio a disposizione è poco, l’obiettivo nel progetto di interni deve essere la multifunzionalità.
Gli arredi devono essere pensati per trasformarsi a seconda delle funzioni diverse che l’ambiente assumerà nei vari momenti della giornata.
Se l’altezza dello spazio lo consente si potrà progettare un soppalco che accolga il letto.
Sarà necessario ricorrere a letti estraibili, divani trasformabili, sedie impilabili e pieghevoli ed eventualmente anche a tavoli ancorati alla parete che potranno essere abbassati solo quando serve.
De-dimension from jongha on Vimeo.
In tema di ottimizzazione dello spazio, il designer sud coreano Jongha Choi ha avuto un’idea brillante:
ha creato De-Dimension, una serie di sgabelli e tavolini che diventano tali solo quando acquisiscono tridimensionalità.
Quando invece non servono, gli sgabelli e i tavolini sono oggetti bidimensionali che occupano poco spazio e che si possono anche appendere alla parete come se fossero dei quadri.
Per sviluppare il progetto, Jongha Choi ha giocato con la prospettiva trasformando una superficie 2D in un oggetto 3D.
Per mettere a punto il meccanismo che permette agli arredi di acquisire volume, il designer è partito da un semplice disegno su carta che è poi stato ritagliato per diventare un modellino tridimensionale.
Il modellino di carta è stato riprodotto con la plastica. A questo punto è stato prodotto l’arredo utilizzando l’alluminio.
Il progetto è stato l’occasione per una riflessione su come le moderne tecnologie come la realtà virtuale e la stampa 3D stanno cambiando la nozione dell’immagine.
L’immagine non è solo più una rappresentazione visiva ma una vera e propria esperienza.
Secondo il designer guardare la realtà con un approccio più stereoscopico potrebbe aprire nuove opportunità.
La stereoscopia è una tecnica di realizzazione e visione di immagini, disegni, fotografie e filmati che permette di trasmettere una illusione di tridimensionalità simile a quella delle visione binoculare del sistema visivo umano.
Sgabelli e tavolini che sono tali solo quando serve