Nel precedente articolo vi abbiamo parlato di “Giants with Dwarf”, una delle installazioni del Fuorisalone 2018 premiata con il Milano Design Award 2018.
In questo articolo vi mostriamo le immagini di un’altra installazione che ha vinto il premio, in questo caso nella categoria Best Engagement 2018.
Nel percorso del distretto Ventura Centrale, l’installazione è ospitata sotto i binari della stazione Centrale al numero 15 di via Ferrante Aporti.
Si tratta di “The Diner” di David Rockwell + Surface con 2×4 che vince con la seguente motivazione della giuria:
“per la qualità dell’ambiente ricreato e per il tipo di coinvolgimento proposto che suggerisce un viaggio spazio/temporale estraniante e suggestivo”.
Nel magazzino con il soffitto a botte è stato allestito un diner americano interpretato in modo contemporaneo.
The Diner mette insieme 4 tipici concetti della ristorazione americana: Roadside Diner, East Coast Luncheonette, Midwest Diner e West Coast Diner.
L’installazione temporanea è un locale perfettamente funzionante che durante il giorno serve le specialità della cucina americana come burgers, shakes e patatine fritte.
Di notte lo spazio si trasforma in un nightclub che propone una ricca serie di eventi e performance.
Lo spazio riproduce nel design la tipica iconografia del diner americano che tutti abbiamo visto nei film.
In questo ambiente vivace e divertente il pubblico del Fuorisalone può concedersi una sosta fra una tappa e l’altra.
Al centro dello spazio è stato posizionato un bancone ovale di 14 metri.
A ridosso delle murature ci sono i tavoli con le classiche sedute a panca imbottita tipiche dei diner.
Un “nastro” di scritte al neon sormonta il bancone e lo spazio è segnato da tendaggi colorati che seguono il soffitto ad arco e sottolineano le zone che evocano i 4 concept.
Le murature dell’area di accesso al locale sono “rivestite” da rastrelliere con cartoline che riprendono i frame dei film americani.
L’installazione è stata creata dall’architetto David Rockwell fondatore di Rockwell Group .
La sigla si occupa di progetti che riguardano l’allestimento di spazi culturali e scenografie teatrali.
Alla realizzazione dell’installazione hanno collaborato il Gruppo Cosentino, la rivista Surface e lo studio di progettazione 2X4.
The Diner vale sicuramente una visita: resterà aperto fino al 22 aprile, data conclusiva l’edizione 2018 del Fuorisalone.
Installazione The Diner al Fuorisalone 2018
Come ogni anno le migliori installazioni del Fuorisalone vengono premiate con il Milano Design Award 2018.
Qui vi mostriamo le foto dell’installazione “Giants with Dwarf” di Stephan Hürlemann per il brand Horgenglarus che si aggiudica Unicorn 2018 con questa motivazione:
“per l’intuizione coraggiosa nel proporre un’interazione fisica, arcaica e divertente, dando un’anima a un archetipo del design come la sedia”.
L’installazione sul percorso del distretto di Ventura Centrale è presente in uno dei suggestivi magazzini di via Ferrante Aporti 9, sotto ai binari della stazione Centrale.
L’architetto e designer Stephan Hürlemann ha creato con gli elementi in legno che compongono le sedie di Horgenglarus delle gigantesche marionette.
Le curiose creature sono sospese al soffitto a volta e sono azionabili dal pubblico grazie a funi dotate di maniglie ad anello.
In questo modo originale e creativo il designer svizzero è riuscito a mettere in luce la passione e la cura nella produzione dell’azienda Horgenglarus.
L’installazione Giants with Dwarf immersa nella penombra dello spazio è davvero sorprendente e vale la pena di essere vista.
Horgenglarus è stata fondata nel 1880 a Horgen vicino a Zurigo. Nel 1902 ha acquisito un antico laboratorio svizzero di tavoli e sedie.
Nel corso di 138 anni di attività, l’azienda ha puntato sulla qualità e sulla capacità artigianale.
Ad esempio, sono state realizzate da Horgenglarus le sedie che Le Corbusier espose nel suo “Pavillon de l’Esprit Nouveau” alla “Exposition internationale des Arts décoratifs” di Parigi.
L’azienda ha avuto un ruolo pionieristico nell’industria svizzera dell’arredamento ed è stata la prima a realizzare produzioni in serie.
Alcuni dei “classici” dell’azienda come il modello che risale al 1918 fanno tuttora parte del catalogo.
Nel tempo il design dei prodotti di Horgenglarus si è evoluto anche grazie all’utilizzo delle moderne tecnologie.
Le migliori installazioni del Fuorisalone 2018
Il 5 e 6 maggio torna a Milano il bellissimo evento Open House, arrivato in questa città alla sua terza edizione.
Open House è nata a Londra nel 1992 e nel circuito Open House Worldwide sono coinvolte 37 città in tutto il mondo (in Italia partecipano all’iniziativa Roma e Torino).
La mission di Open House è promuovere il tema della città partecipata dai cittadini, favorendo il dialogo fra pubblico e privato, fra cittadinanza e impresa e accrescendo il senso di appartenenza al proprio territorio.
Open House Milano si pone come obiettivo di dare al pubblico la possibilità di riscoprire l’identità della loro città attraverso l’architettura, con la possibilità di visitare gratuitamente oltre 100 siti che normalmente non sono accessibili.
Grazie a Open House, i milanesi potranno scoprire le diverse anime della città:
quella contemporanea con le trasformazioni che ridisegnano il suo skyline ma anche quella più tradizionale e antica con la sua ricchezza artistica e culturale.
Quest’anno l’edizione milanese di Open House proporrà nuovi percorsi tematici.
Ad esempio l’itinerario dedicato al recupero delle zone periferiche e quello nei luoghi della public art che includerà anche il parco di arte pubblica Artline e Citylife.
Gli itinerari percorrono i sei sestieri che anticamente dividevano Milano: Sestiere di Porta Orientale, Romana, Ticinese, Vercellina, Nuova e Comasina.
Le aperture e le visite guidate sono possibili grazie alla rete di volontari che nella scorsa edizione sono stati oltre 300.
Dato il grande successo delle passate edizioni e all’importante contributo che l’evento offre alla promozione del patrimonio architettonico milanese, Open House propone quest’anno nuove iniziative e collaborazioni.
Living, il magazine di interiors, design e lifestyle del Corriere della Sera, proporrà l’apertura di case e studi privati che sono già stati pubblicati sull’online e sulle pagine della rivista.
La Fondazione dell’Ordine degli Architetti di Milano selezionerà alcuni itinerari di Open House che permetteranno il conferimento dei crediti formativi professionali.
L’itinerario tematico ispirato al progetto “Milano attraverso. Persone e luoghi che trasformano la città” promosso dall’ASP Golgi-Redaelli è invece dedicato ai temi della solidarietà e dell’inclusione sociale attraverso l’apertura di luoghi emblematici per l’accoglienza e il sociale.
E grazie alla collaborazione con Sofar Sound in alcune location sarà possibile partecipare a concerti dove all’esperienza contribuirà anche l’architettura.
Open House Milano è anche l’omonima associazione culturale, promotrice e organizzatrice dell’evento che si è sviluppata grazie alla volontà di un gruppo di architetti, comunicatori ed esperti di sviluppo sostenibile.
Open House Milano per scoprire la città
In occasione del Salone del Mobile di Milano attualmente in corso, Vitra presenta un’iniziativa molto interessante che vi consigliamo di andare a vedere.
Si tratta di “Typecasting. An Assembly of Iconic, Forgotten and New Vitra Characters”.
Nell’esposizione nel grande spazio de La Pelota in Via Palermo 10, il protagonista è un ampio e variegato gruppo di ben 200 prodotti Vitra.
L’allestimento curato dal designer australiano Robert Stadler raggruppa gli oggetti secondo una logica particolare:
invece di disporli per categoria, per funzione oppure secondo un percorso storico, i prodotti sono raggruppati in base al loro carattere, un po’ come se fossero ritratti di persone o personaggi di un film.
Questo modo di guardare ai prodotti che va al di là delle categorie razionali mette l’accento sull’impatto sociale che l’arredamento ha sulla vita delle persone che, scegliendoli e poi utilizzandoli, li interpretano.
Lungo il percorso espositivo Vitra rivela i prototipi dei progetti che sono stati accantonati mettendoli accanto alle edizioni speciali e a quelli più “fortunati” che sono diventati delle icone del design.
Qui ovviamente ne possiamo citare solo alcuni:
la delicata lampada Akari dell’artista giapponese/americano Akari Noguchi, la sedia a righe dell’architetto Antonio Citterio e la sedia a blocchi dello scultore americano Scott Burton.
Questo mix di prodotti vecchi e nuovi mette in evidenza la creatività di Vitra e il grande contributo che questo brand ha saputo dare al settore del product design.
… da non perdere!!
Typecasting installation
Lo studio di architettura e design Claesson Koivisto Rune firma per Arflex il sofà Tokio e il tavolino Infinity.
I due nuovi prodotti sono in presentazione al Salone del Mobile di Milano in corso in questi giorni.
Tokio è un sofà componibile dai volumi generosi.
Come suggerisce il nome scritto secondo la vecchia ortografia, il design di Tokio mette insieme la modernità e la tradizione che convivono nella città giapponese.
Il disegno geometrico del divano è addolcito da linee morbide prive di spigoli e la struttura che stacca le sedute dal pavimento rende l’insieme esteticamente leggero.
Con gli elementi previsti dal sistema Tokio si possono creare molte configurazioni:
dalle isole da posizionare in centro stanza a divani lineari dall’immagine più tradizionale.
Tokio è proposto in due versioni: una più morbida e quindi più adatta alla casa, l’altra più asciutta dedicata agli spazi pubblici.
Per caratterizzare maggiormente le sedute, entrambe le versioni possono essere rifinite con una cucitura a vista.
La struttura metallica continua del coffee table Infinity ricrea il numero 8 simbolo matematico dell’infinito.
Questo disegno asimmetrico apparentemente casuale crea un effetto estetico intrigante perchè l’aspetto del tavolo appare sempre diverso a seconda da dove lo si osserva.
Lo studio Claesson Koivisto Rune è stato fondato a Stoccolma nel 1995 da Mårten Claesson, Eero Koivisto e Ola Rune.
Lo studio, che inizialmente si occupava solo di progetti architettonici, dopo aver conseguito una serie di importanti riconoscimenti ha cominciato a dedicarsi anche al product design.
In questo settore lo studio Claesson Koivisto Rune ha collaborato con importanti brand come ad esempio Arflex, Artifort, Boffi, Fontana Arte, Muuto e Paola Lenti.
Claesson Koivisto Rune ha ottenuto molti premi ed è stato il primo studio a ricevere il prestigioso Red Dot in cinque differenti categorie.
Claesson Koivisto Rune firma due nuovi prodotti per Arflex