La splendida Egg Chair di Arne Jacobsen è un’icona famosissima degli anni ’50. Come una scultura la sua avvolgente forma a uovo fu prima plasmata da Jacobsen nell’argilla. Appositamente creata per l’esclusivo Royal SAS Hotel di Copenhagen, oggi è prodotta da Fritz Hansen con seduta e schienale in fibra di vetro, base girevole con 4 razze in alluminio e rivestimento in pelle o in lana di diversi colori.
Con le sue linee sinuose e affusolate la Wingback di Tom Dixon è una seduta di grande comfort che reinterpreta modernamente la forma classica delle poltrone del 18 secolo. E’ realizzata artigianalmente dalla prestigiosa manifattura tappezziera George Smith con solida struttura in legno, rivestimento in velluto e gambe in finitura naturale o laccate nero. Oltre che nella elegante versione originale in nero è proposta in ben 14 colori.
Molto più asciutta e lineare la poltrona Red Baron di Giorgio Soressi per Erba Italia è un semplice pouf circondato da un sottile schienale molto alto. In tessuto o pelle, ha struttura in metallo con molleggio a cinghie elastiche e sedile in poliuretano espanso rivestito in piuma d’oca.
Scuba di Domodinamica è una seduta con un’estensione di oltre 2 metri con ampie parti laterali che arrivano al suolo come le ali di una manta. Il forte impatto visivo deriva dalla costante ondulazione della linea curva. La struttura di base in vetroresina laccata lucida a specchio poggia su una contro scocca sempre in vetroresina imbottita con poliuretano schiumato a freddo in stampo. In versione laccata lucida o rivestita in pelle.
Terminal 1 di Jean Marie Massaud per B&B Italia è un daybed dalla forma fluida che ha funzione di poltrona o di chaise longue. La scocca in materiale plastico lucido poggia su una struttura metallica dello stesso colore ma con finitura opaca. 4 i colori per il rivestimento in pelle e la scocca: bianco, antracite, camomilla e petrolio.
Il sofa Giulia fa parte della collezione di arredi disegnati da Ilia Potemine dello studio di design Be+Have di Torino. Le linee in questo caso sono più rigide con una netta piegatura della scocca rivestita in tessuto che prosegue sui lati affusolati. La seduta appoggia su una struttura geometrica in metallo.
Il tavolo Campo d’oro di Paolo Pallucco e Mireille Rivier per De Padova è tanti tavoli in uno. Il piano a geometria variabile è costituito da tre elementi a trapezio che ruotano su due cerniere. Così quando il tavolo è chiuso è quadrato, quando è aperto assume diverse configurazioni.
Gigi di Enrico Tonucci per Estel è un tavolo raddoppiabile in legno di rovere naturale o tinto. Il disegno della struttura e il piano sdoppiabile permettono di allungare il tavolo con l’estrazione di una unità.
Stack di Shay Alkalay per Established & Sons è una torre di cassetti galleggianti con telaio in posizione centrale. Il sistema di apertura dei cassetti è molto funzionale e l’effetto creato dall’irregolarità degli elementi multicolore è spettacolare.
Di Tadao Hoshino per Ligne Roset, la cassettiera Aphrodite si chiama così per la possibilità di creare curve giocando con l’apertura dei cassetti. Il design essenziale si basa sulla ripetizione di volumi scanditi da colori differenti. La struttura è in faggio massello con una zavorra in acciaio nel volume più basso.