Ma come fa un bambino a resistere ai letti di Mathy by Bols?
Si può dormire nella tenda, nella casetta sulle palafitte, nella roulotte o nel vagone oppure nel letto a castello con l’albero.
I bambini trascorrono quasi metà della loro vita nella cameretta dove, oltre a dormire, giocano e imparano.
E’ importante quindi che questo ambiente sia costruito su misura delle loro esigenze ma anche del loro carattere per stimolare l’apprendimento e la creatività.
I bambini non sono tutti uguali e Mathy by Bols parte da questo presupposto per sviluppare i suoi prodotti.
L’azienda belga identifica cinque tipologie caratteriali: i sognatori, gli sportivi, i romantici, gli avventurosi e gli studiosi.
Ad ognuna di queste personalità dedica uno stile di arredamento diverso nel design e nei colori, tenendo anche conto delle specificità delle diverse età, dai neonati, ai bambini fino agli adolescenti.
Per queste ragioni Mathy by Bols collabora con designer con background molto diversi.
Ad esempio, il letto Discovery segue i principi della pedagogia attiva sviluppata da Montessori.
Il bambino impara esplorando l’ambiente attraverso il gioco, sollecitato dal design dell’arredo.
Il letto Discovery può diventare un letto a castello per evolversi con la famiglia che cresce.
Mathy by Bols propone anche delle bellissime casette di legno per giocare in giardino, tutte smontabili.
Mathy by Bols progetta, produce e distribuisce direttamente le proprie collezioni di mobili.
Gli arredi sono realizzati nella falegnameria che Jules Mathy e Jean-Marie Bols fondarono più di 25 anni fa e dove oggi lavorano oltre quaranta persone fra artigiani e operai specializzati.
Mathy by Bols ha a cuore l’ambiente.
Il legno utilizzato per la produzione proviene da foreste gestite in modo sostenibile, per lo più dalla Scandinavia.
Dal punto di vista energetico, l’azienda ha ottimizzato i propri edifici e utilizza i rifiuti del legno come combustibile.
Le vernici delle finiture dei prodotti sono eco-compatibili (vernici a base acquosa).
Cameretta su misura per il carattere del bambino
Non fatevi ingannare dal nome! Il sito Carta da parati degli anni 70 propone una ricca scelta di tappezzerie che vanno ben oltre ai tipici decori dei seventies.
Ma allora perché questo nome?
Perché nel lontano 2003 questa azienda fu la prima rispetto ai grandi produttori di carte da parati a lanciare il revival dell’iconografia degli anni ’70.
La collezione anni ’70 di questa azienda tedesca conquistò infatti le fiere di settore di New York, anticipando il trend vintage che avrebbe in seguito spopolato in tutto il mondo.
Da allora il catalogo di Carta da parati degli anni 70 si è costantemente evoluto per ampliarsi a tanti altri temi…
ma il nome è rimasto immutato a testimonianza della collaudata abilità dell’azienda di fiutare le tendenze.
Nulla come la carta da parati ha la capacità di dare carattere ad un ambiente e cambiarne l’atmosfera.
Ma non solo: la tappezzeria è come un biglietto da visita che racconta molto della personalità di chi abita uno spazio.
Il negozio online propone una vasta selezione di tappezzerie che copre in modo molto efficacie tutte le tendenze.
Un vantaggio non da poco perché, data la grande quantità di proposte sul mercato, invece di perdervi in una lunga ricerca potrete accedere immediatamente ad un’ottima selezione dove sicuramente troverete il decoro che fa per voi.
Per darvi solo un’idea, nel sito potete trovare le tappezzerie create dalle tre designer olandesi dello Studio Ditte che, giocando con gli oggetti di uso quotidiano, creano delle “collezioni da muro” con i piatti, le posate e i giocattoli.
Poi ci sono le lussuose tappezzerie della casa manifatturiera Coordonné di Barcellona che celebrano l’arte e l’architettura della città spagnola con grafiche geometriche ad alto impatto.
Le carte da parati firmate dal designer inglese Dupenny parlano invece un linguaggio più leggero, con temi vintage spiritosi che ritraggono pin up, ballerine di burlesque e casalinghe degli anni ’50.
Vanno senz’altro citate le innovative carte da parati della casa olandese NLXL dove i motivi non si ripetono mai, come ad esempio la famosa collezione che ricrea sulla parete l’effetto di un rivestimento fatto con le assi di legno di recupero.
Il designer svedese Majvillan dedica le sue carte da parati ai bambini ritraendo mondi fatti di fantasia e colori con un linguaggio pittorico ispirato agli anni ’70.
E poi lo stile modaiolo e sofisticato di Vatos, il glamour sfarzoso di Versace, i motivi etnici dei teli stampati a mano di Béatrice Laval, direttore artistico della ditta parigina Le Monde Sauvage e molto altro ancora.
Insomma, ce n’è davvero per tutti i gusti.
A me piace moltissimo la serie Pencil Drawing dove i motivi disegnati a matita vestono la parete con una infinità di ritagli di carta di forma rotonda, quadrata oppure affusolata come le foglie degli alberi.
Questa serie di decori è molto originale e l’effetto tridimensionale creato dalle ombre dà profondità all’ambiente.
Il sito è comodo da consultare, le proposte sono suddivise in categorie e il motore di ricerca permette di selezionare i prodotti in base a diversi parametri come ad esempio il colore della base e del disegno, l’effetto oppure le caratteristiche.
Nel sito troverete anche tanti suggerimenti sulle tendenze utili per scegliere la carta da parati insieme alle indicazioni tecniche per una corretta applicazione.
Una calcolatrice vi indica quanti rotoli dovete acquistare in funzione della dimensione del muro che dovete rivestire.
E per verificare le proporzioni reali dei decori nel contesto del vostro ambiente, potete acquistare un campione oppure stampare immediatamente un fac-simile con la vostra stampante.
Il negozio online Carta da parati degli anni ’70 garantisce la qualità delle carte da parati perché tutte le collezioni sono disegnate e prodotte da importanti realtà del settore.
La carta da parati arriverà rapidamente a casa vostra grazie all’efficiente servizio logistico dell’azienda.
Carta da parati degli anni 70 anticipa le tendenze
La paglia di Vienna, riconoscibile per il motivo a fori equidistanti, è un “tessuto” realizzato con un intreccio di fili sottili di canna d’India trafilata.
Questo materiale vegetale ha origini antichissime che risalgono addirittura agli antichi Egizi.
Ad esempio, nello splendido Museo Egizio di Torino sono esposti alcuni arredi risalenti al 1600 a.C. realizzati con questo tessuto intrecciato che furono rinvenuti nella tomba dell’architetto Kha nella città di Deir Al Medina.
Ma allora perché questo materiale si chiama “paglia di Vienna”?
Il nome si deve alla grande diffusione in tutto il mondo dalla metà dell’Ottocento delle sedie dell’azienda viennese Gebrüder Thonet caratterizzate appunto da questo materiale.
Grazie alla grande resistenza alla trazione e alla superficie liscia, la paglia di Vienna viene utilizzata per realizzare sedute e schienali di sedie e divanetti, rivestimenti di mobili e divisori.
Questo materiale naturale caratterizza gli arredi con un’eleganza senza tempo e, essendo traforato, li rende esteticamente leggeri.
Lo studio di design Atelier 2+ di Bangkok ha disegnato Cane Collection, una famiglia di arredi che ha come denominatore comune la paglia di Vienna.
La collezione comprende molti pezzi che vanno da tutti i tipi di sedute agli armadi, al letto al paravento.
Il design che abbina la paglia di Vienna a strutture realizzate in diverse essenze reinterpreta in chiave contemporanea la tradizione degli arredi prodotti con questo materiale.
Il sapore della collezione rispecchia l’origine dei due designer Ada Chirakranont e Worapong Manupipatpong di Atelier 2+ Studio che sono di origine thailandese e svedese.
La collezione è realizzata da Podium Manufacturer, un produttore di arredamento Tailandese che ha una lunga esperienza nelle lavorazioni artigianali del legno.
La paglia di Vienna caratterizza una collezione di arredi
Il design semplice fatto di forme morbide e rassicuranti dei tavolini Obon esalta la bellezza naturale della terracotta.
Il sapore del fatto a mano di questa nuova collezione arricchisce il sofisticato catalogo del brand olandese Moooi con una inedita nota di artigianalità.
Il designer Simone Bonanni ha messo in evidenza l’aspetto terroso e irregolare della terracotta attraverso un processo di semplificazione delle forme.
Da questo processo sono scaturite le due forme semplici e fluide della base e del piano dei tavolini.
Tutti i contorni sono continui, privi di spigoli e di dettagli tecnici visibili.
La fluidità è ulteriormente ammorbidita dal colore caldo della terracotta, la cui superficie è stata trattata con finiture diverse.
La sensazione tattile del prodotto è stato un aspetto centrale del progetto e dietro all’aspetto spontaneo e genuino dei tavolini Obon c’è stata una notevole ricerca sul materiale:
è stato messo a punto un nuovo processo di anticatura della superficie e sono state testate più di venti finiture, vetrificate per il top e naturali per il bordo e la base.
Mantenere nella produzione seriale una qualità elevata e costante con un materiale mutevole e difficile da gestire come la terracotta è stata una sfida complessa anche per i ceramisti veneti che hanno collaborato al progetto.
Tavolini di terracotta firmati Simone Bonanni
Il design minimalista di questa famiglia di ciotole è opera dello studio giapponese Nendo.
Le ciotole di varie dimensioni che compongono il servizio possono essere impilate in tanti modi diversi.
Si creano così delle conformazioni curiose che potrebbero ricordare quei funghi che crescono l’uno dentro l’altro.
Da qui il nome Fungi che è stato dato alla collezione creata per il brand cinese Zens.
Le ciotole l’una sull’altra danno vita a torri dall’aspetto delicato dove i pezzi sfidano la forza di gravità come fanno gli equilibristi.
Lo spessore esiguo del materiale insieme al bianco e ai colori tenui non fanno che esaltare l’eleganza eterea di questo sofisticato servizio.
Il set Fungi è formato da sette ciotole che possono essere utilizzate semplicemente per decorare l’ambiente oppure per assolvere a diverse funzioni.
Le ciotole più capienti possono accogliere degli oggetti o della frutta mentre le più piccole sono adatte ad esempio per le salse.
Ci sono poi anche delle ciotole meno profonde da usare per far galleggiare le candele e delle ciotole più capienti da utilizzare come vaso da fiori.
Ciotole impilabili che sfidano la forza di gravità