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Poltroncina Grace : il giardino di Saba

poltroncina Grace Saba

Poltroncina Grace : il giardino di Saba

Il design della poltroncina Grace progettata da Paolo Grasselli per Saba Italia gioca sulla figura del cerchio.

Lo schienale avvolgente è formato da anelli in metallo di diverse grandezze posizionati in ordine apparentemente casuale.

Per movimentare il disegno e per rendere la poltroncina più comoda, alcuni degli anelli dello schienale sono pieni.

Questi elementi imbottiti e rivestiti in tessuto si abbinano alla seduta ampia e confortevole.

La poltroncina ha un aspetto leggero e molto decorativo.

poltroncina Grace Saba

poltroncina Grace Saba

Grace fa parte di una collezione che comprende anche un divano a due posti, un tavolino e un pouf.

I materiali con cui è realizzata la poltroncina garantiscono una buona resistenza negli spazi esterni:

la struttura verniciata è realizzata in tondino di ferro pieno mentre il basamento è in tubolare nelle varianti bianco o grigio.

I cerchi imbottiti sono prodotti con abete finlandese e la seduta è in gomma sagomata.

Poltroncina Grace

Poltroncina Grace : il giardino di Saba

Le piscine viste dall’alto di Stephan Zirwes

Serie The Pools di Stephan Zirwes

Le piscine viste dall’alto di Stephan Zirwes

La fotografia e le riprese cinematografiche sono solo uno dei tanti settori che sono stati rivoluzionati dall’utilizzo dei droni.

I droni permettono di fare riprese foto e video aeree a costi molto più contenuti rispetto ai mezzi che si utilizzavano una volta.

Per fare riprese cinematografiche dall’alto una volta si usava il dolly, un lungo braccio sulla cui estremità veniva fissata la cinepresa.

Questo sistema non permetteva però di girare scene da grandi altezze.

L’unica soluzione per fare riprese da quote più elevate era l’elicottero che però incideva sul budget di produzione in modo rilevante.

Oggi le macchine fotografiche e video digitali sono molto più piccole e leggere e possono essere installate sui droni.

Le riprese dall’alto fatte con questi piccoli mezzi sono molto suggestive: i paesaggi diventano delle immagini grafiche di grande impatto.

Serie The Pools

Il fotografo tedesco Stephan Zirwes ha realizzato The Pools, una serie di immagini che ha come tema le piscine pubbliche.

Serie The Pools di Stephan Zirwes

Le prime immagini della serie realizzate nel 2000 sono state scattate dall’elicottero.

Poi il fotografo ha iniziato a utilizzare i droni e tutto è diventato più facile e meno dispendioso.

Le immagini di Stephan Zirwes hanno uno stile artistico:

le piscine di varie forme riprese esattamente dallo zenit vengono ritagliate in post produzione dal paesaggio circostante e appoggiate su un motivo grafico.

Queste texture vengono create con la ripetizione di tasselli della pavimentazione che circonda le piscine.

Serie The Pools di Stephan Zirwes

Gli specchi d’acqua diventano così delle forme geometriche decorative astratte.

Con queste immagini Stephan Zirwes mette l’accento sull’importanza di mettere gratuitamente le piscine a disposizione di tutti.

Nelle sue immagini il fotografo non si limita a riprendere le piscine perfettamente funzionanti ma riprende anche quelle vuote in stato di abbandono.

In questo modo il suo messaggio rivolto alle amministrazioni pubbliche diventa ancora più forte.

Ma questo non è l’unico messaggio: il fotografo invita anche a a non utilizzare l’acqua potabile per riempire le piscine private e, più in generale, a non sprecare le risorse idriche.

Inoltre The Pools è un allarme sui pericoli della “privatizzazione” dell’acqua.

Oltre a The Pools, Stephan Zirwes ha realizzato molte altre bellissime serie di immagini che potete vedere nel suo sito.

 

Serie The Pools di Stephan Zirwes

Serie The Pools di Stephan Zirwes

Le piscine viste dall'alto di Stephan Zirwes

Le piscine viste dall’alto di Stephan Zirwes

Dormire sotto le stelle nell’hotel a zero stelle

zero star hotel

Dormire sotto le stelle nell’hotel a zero stelle

Dormire sotto le stelle d’estate è un’esperienza che regala sensazioni uniche.

Gli artisti concettuali Frank e Patrik Riklin svilupparono nel 2008 questo tema nel progetto artisticoNull Stern Hotel (hotel a zero stelle).

Visto l’incredibile successo del progetto amplificato dall’eco dei media e dai premi e riconoscimenti conseguiti, nel 2016 il progetto venne realmente realizzato nella regione dei Grigioni con il nome “Zero Real Estate“.

Quest’anno l’eccezionale “albergo” ritorna in una località svizzera diversa, a Wildhaus, il comune più settentrionale del Toggenburg e il più elevato del Cantone San Gallo.

Qui sono state create tre suites completamente aperte, senza muri né soffitto.

zero star hotel

zero star hotel

Le tre sistemazioni dell’hotel “Zero Real Estate” sono disponibili da metà luglio al 1° settembre e sono già state quasi completamente prenotate.

Pur differenziandosi nello stile, le tre suites sono tutte dotate solamente di un grande letto e due comodini illuminati da lampade, il tutto appoggiato su un’ampia pedana in legno.

Le tre suites sotto le stelle

La Stump Suite si trova a 1.158 metri di altitudine sotto le fronde di un grande e vecchio albero, non lontano dall’hotel Stump Alpenrose.

Chi soggiorna in questa suite al mattino si sveglierà con il canto degli uccelli e potrà usufruire della Spa del vicino hotel.

zero star hotel

A 1.192 metri di altitudine, si trova invece la Schwendi Suite dalla quale si gode di un bellissimo panorama sui laghi di Schwendi incastonati fra le montagne della catena Churfirsten.

Dormire sotto le stelle nell'hotel a zero stelle

Qui ci si addormenta con il suono dei campanacci delle mucche che pascolano e ci si risveglia ammirando la cima del Säntis.

Infine la Burst Suite, già prenotata per tutto il periodo, è posta a 1.220 metri di altitudine.

Situata sulle alture della valle di Toggenburg, permette di vedere ad est la luna che sorge.

Al risveglio si è immersi in un panorama mozzafiato a 270 gradi che si estende dalla valle Rhine fino alla valle di Toggenburg.

L’albergo “Zero Real Estate” è stato realizzato in collaborazione con il managing partner Daniel Charbonnier di Minds in Motion, una società internazionale di consulting nel settore alberghiero e turistico.

Alla realizzazione hanno collaborato anche le associazioni turistiche locali.

Dormire sotto le stelle nell’hotel a zero stelle

Poltrone da esterni dal design intramontabile

Poltrone da esterni dal design intramontabile

Poltrone da esterni dal design intramontabile

La poltrona Palla disegnata nel 1966 da Giovanni Travasa è ancora oggi un pezzo di design inconfondibile esposto in importanti musei e citato sui libri di design internazionali.

La forma semplice e originale ma anche molto comoda è quella di una grande palla afflosciata al centro.

Poltrona da esterni Palla di Bonacina1889

Poltrona Palla

La struttura è in giunco e l’intreccio in midollino.

L’architetto Giovanni Travasa ha progettato arredi solo per il brand Bonacina1889.

Tutti i pezzi firmati da Travasa hanno forme organiche semplici e originali che anticipano il minimalismo.

poltrona Primavera di Bonacina1889

La poltrona Primavera fu disegnata nel 1967 da Franco Albini e Franca Helg.

Le linee curve del giunco si avvitano a partire dal basamento fino a formare un motivo a rete sulla “corolla” avvolgente della poltrona.

La poltrona Primavera è un pezzo scenografico retrò che arreda in modo sofisticato il giardino o la terrazza.

poltrona Superelastica di Bonacina1889

Poltrona Superelastica

SuperElastica è stata disegnata da Marco Zanuso jr e Giuseppe Raboni ed è realizzata in canna d’India con una tecnica di lavorazione tipicamente italiana.

La superficie in rete di canna costruisce un guscio vuoto che pesa solo 6 kg.

La poltrona è molto comoda perché si adatta alla forma del corpo modificandosi con il peso per poi ritornare alla sua forma originaria.

Tutte e tre le poltrone di cui abbiamo parlato in questo articolo fanno parte della collezione Iconic di Bonacina1889.

Poltrone da esterni dal design intramontabile

Da carrozzeria a moderna abitazione eclettica

interno Stefania Micotti

Da carrozzeria a moderna abitazione eclettica

All’interno di un cortile di Milano, l’architetto Stefania Micotti ha ristrutturato un fabbricato su due piani che era precedentemente adibito a carrozzeria.

Nonostante la natura industriale e l’aspetto grezzo, l’edificio aveva un grande potenziale e si prestava molto bene a diventare un’abitazione.

Gli elementi architettonici tipici dei fabbricati industriali come le grandi finestre e il disegno della facciata sono stati conservati a testimonianza della precedente destinazione d’uso.

interno Stefania Micotti

All’interno, il ferro della grande trave a vista originale è stato ripreso nei nuovi infissi caratterizzati da un disegno a quadri tipico delle officine.

Nella zona cucina è stata progettata una griglia metallica verniciata di bianco che crea la struttura portante per gli arredi e gli elettrodomestici.

Inoltre la griglia salendo fino al soffitto costituisce un ancoraggio per i faretti.

interno Stefania Micotti

Per addolcire il carattere industriale dello spazio, la pavimentazione in cemento con finitura naturale del living è stata accostata nella zona cucina a piastrelle esagonali dal sapore retrò.

interno Stefania Micotti

Delle classiche piastrelle diamantate sono state invece utilizzate nel rivestimento dei bagni.

Il carattere dello spazio è stato reso più caldo e domestico con mobili realizzati su misura in una essenza chiara.

Inoltre l’arredamento è un mix eclettico di pezzi di modernariato, antiquariato e vintage.

interno Stefania Micotti

Da carrozzeria a moderna abitazione

Il ferro torna anche nella scala a chiocciola che sale al livello superiore, dove la pavimentazione della zona notte è in legno.

Da questo livello si accede al terrazzo che è parzialmente riparato da una struttura scenografica.

Da carrozzeria a moderna abitazione eclettica