Usare la bicicletta in città è uno stile di vita di cui andare fieri.
Per celebrare questa forma di mobilità sempre più diffusa, il designer Janis Fromm ha creato Bambi, un gancio per appendere la bicicletta al muro che assomiglia ad un trofeo di caccia.
In questo caso però le corna sono sostituite da un manubrio vintage.
Grazie ad un’idea di riuso, Janis Fromm ha inventato un nuovo oggetto decorativo simbolo di uno status contemporaneo.
Quando la bicicletta è appesa al muro diventa anche lei un oggetto per decorare la parete.
L’utilizzo funzionale di Heart di Hang Bike non è immediatamente evidente.
A prima vista la struttura in sottile tondino metallico non sembra un portabici ma un “segno” stilizzato decorativo a forma di cuore.
La forma esprime la passione dei ciclisti per il loro mezzo.
Pur essendo molto leggero, il gancio sopporta il peso della bicicletta perché il suo design ne distribuisce il peso sulla parete.
Inoltre la forma del gancio è stata studiata per facilitare l’inserimento della bici nella giusta posizione.
I ganci per la bicicletta del brand Ono Cycle di Los Angeles sono forme scultoree realizzate in legno.
Il modello nella foto si chiama Diamond. All’interno della “scatola” possono essere riposti gli accessori per la bici.
Tutti i prodotti Ono Cycle sono fatti a mano a Los Angeles in collaborazione con artigiani locali.
Ganci per la bici dedicati ai bike lovers
Alberto Lievore e Jeannette Altherr, che collaborano con Arper da molto tempo, anche quest’anno firmano per questo brand alcuni nuovi prodotti.
In questo articolo mostriamo Paravan, una collezione di divisori modulari fonoassorbenti pensati per delimitare aree funzionali negli open space.
Come spiegano i designer di Barcellona, Paravan è “un perimetro che definisce lo spazio”.
“Come una parentesi che racchiude una conversazione, Paravan crea intimità in aree aperte per favorire la concentrazione e la collaborazione.”
I pannelli Paravan sono “architetture” caratterizzate da forme asciutte e colori vivaci, due ingredienti che fanno parte del DNA di Arper.
Per creare la collezione, Lievore e Altherr si sono ispirati alle forme sinuose delle sculture di Richard Serra e alla forza espressiva dell’architettura “a colori” di Luis Barragán (foto sotto).
Scultura Richard Serra
Architettura Luis Barragan
I pannelli modulari possono essere assemblati per costruire tantissime composizioni.
Negli uffici open space si possono creare postazioni di lavoro, sale riunioni e zone di attesa, tutte con la giusta privacy.
Il sistema Paravan può anche essere impiegato per organizzare gli spazi comuni negli hotel o zone più raccolte nei ristoranti.
Il design dei pannelli si sposa perfettamente con tutti gli arredi del catalogo Arper.
I pannelli possono anche essere completati con piccole scaffalature e appendiabiti.
Nell’architettura di interni, il colore è un elemento fondamentale per definire l’identità della marca e il mood dello spazio.
La collezione Paravan, che può essere rivestita con quasi tutti i tessuti del catalogo Arper, è disponibile in una gamma di colori molto vasta.
Le tonalità cromatiche possono essere utilizzate a blocchi per un risultato deciso e di forte impatto.
Oppure si possono combinare diverse sfumature della stessa tonalità per ottenere composizioni vivaci ma più controllate.
Paravan : architetture colorate per definire lo spazio
Nell’articolo di ieri vi abbiamo dato qualche suggerimento su come scegliere e posare un rivestimento effetto cemento.
Oggi vi mostriamo le foto di Master Plan, la nuova collezione di rivestimenti effetto cemento di Ceramiche Refin.
La nuova collezione in grès fine porcellanato è stata presentata a Coverings di Atlanta, la più grande fiera di ceramica e pietre del Nord America che si è conclusa l’11 maggio.
Master Plan celebra la bellezza del calcestruzzo con tre diverse linee di rivestimenti: Block, Mold e Plain.
Ogni linea mette in luce una diversa peculiarità del materiale industriale.
Block riproduce il cemento nella forma più simile agli elementi naturali di cui è composto: roccia, argilla e calcare.
Le componenti emergono dalla superficie come se fossero immersi nel cemento in uno stato semiliquido.
Block
Mold invece si rifà alla composizione originaria del calcestruzzo che era una miscela di ghiaia, calce, acqua e sabbia.
In questo caso gli agglomerati di diverse dimensioni sono distribuiti in modo casuale come avveniva nei calchi di cemento fresco nelle casseforme e negli stampi.
La superficie presenta interessanti effetti di chiaroscuro.
Mold
La terza linea della nuova collezione è Plain, un effetto cemento che evoca il materiale utilizzato dai grandi maestri dell’architettura contemporanea.
Le superfici di Plain sono caratterizzate da sfumature e texture più o meno marcate, dalle tipiche micro-fessure che si formano quando il volume del calcestruzzo si restringe per effetto di escursione termica e da piccoli fori formati da bolle d’aria intrappolate tra il getto e la cassaforma.
Plain
Le tre linee di rivestimenti Master Plan sono proposte da Refin in bianco e in tre varianti di grigio, nei formati 120×120, 75×150, 75×75, 60×60 e 30×60 e con finitura matt o soft.
Per accompagnare i tre rivestimenti effetto cemento Block, Mold e Plain, Refin propone anche due varianti caratterizzate da bellissimi decori grafici.
Nel decoro di Fragment diverse tonalità cementizie creano una composizione geometrica estremamente moderna e impattante.
Fragment
Doodle invece è caratterizzato da un originale decoro al tratto libero ispirato all’Art Brut di Jean Dubuffet che assomiglia molto ai celebri scarabocchi.
Doodle
Nuovo rivestimento effetto cemento Master Plan
I non addetti ai lavori hanno spesso la convinzione che l’aspetto del cemento sia pressoché sempre lo stesso.
Invece non è così: a seconda della tipologia dei materiali miscelati e della grandezza dei componenti, il cemento può assumere aspetti molto diversi nella texture e nei toni cromatici.
Nel design di interni, i rivestimenti effetto cemento sono attualmente fra i più utilizzati.
Grazie al loro carattere neutro ma molto interessante dal punto di vista materico, sono infatti una soluzione versatile che sta bene in qualsiasi ambiente, dai più moderni e minimalisti a quelli più classici.
Sul mercato si trovano molti rivestimenti in grès porcellanato che ricreano il cemento ma non tutti riescono a riprodurne efficacemente l’aspetto.
Infatti spesso, specialmente nei prodotti di fascia bassa, si tratta di imitazioni piatte e artificiali che non restituiscono la naturalezza e il valore estetico tipici di questo materiale industriale.
Per fare una scelta corretta, occorre quindi osservare con cura i campioni dei rivestimenti, cercando anche di intuire l’effetto che le piastrelle avranno quando saranno posate l’una accanto all’altra su tutta l’ampiezza della pavimentazione.
Per ottenere la continuità tipica del cemento, è meglio scegliere piastrelle di grande formato allo scopo di ridurre la presenza delle fughe.
Questa soluzione è però corretta solo se l’ambiente è sufficientemente ampio e regolare.
In caso contrario il vantaggio del grande formato sarebbe compromesso dalla necessità di praticare troppi tagli nelle piastrelle per assecondare il perimetro della pavimentazione.
Per valutare questo aspetto, il metodo migliore è disegnare sulla pianta l’ingombro delle piastrelle per verificare in che punto conviene partire con la prima piastrella e conseguentemente dove cadranno i tagli.
Meglio optare per un formato più piccolo piuttosto che avere troppi tagli !
Se si tratta di un bagno e se i sanitari non sono sospesi, è meglio anche verificarne i punti di appoggio sul pavimento.
La stessa simulazione deve essere fatta anche quando si tratta di rivestire le murature.
In presenza di angoli o nicchie, attenzione a dove cadranno i tagli per evitare di dover ricorrere a “fettine” antiestetiche di rivestimento per riuscire a completare l’area.
Queste valutazioni serviranno anche per stabilire la corretta quantità di rivestimento da acquistare evitando sprechi di materiale che impatterebbero inutilmente sul conto economico.
In effetti un po’ lo è, ma ricordate che la qualità e la bellezza del rivestimento non sono tutto!
La “geometria” della posa è un elemento molto importante ai fini di un buon risultato.
Le immagini di questo articolo mostrano il rivestimento Overlay di Refin Ceramiche.
Come scegliere e posare un rivestimento effetto cemento
Fold series dello studio di design giapponese Ryota Yokozeki si basa su moduli colorati di metallo piegato.
Il modo in cui è piegata la lamiera gioca sui pieni e sui vuoti e fa sì che i moduli, visti da angolazioni diverse, appaiano scatole oppure fogli sottili.
Con lo stesso sistema, sono stati progettati tre moduli diversi che, utilizzati da soli, fanno da sgabello, da tavolino e da piccolo mobile (F side table).
Uno degli elementi può anche essere utilizzato insieme a delle mensole in legno per costruire F shelf (prima foto in alto), una scaffalatura dall’immagine grafica e pulita.
Lo scaffale modulare può essere adattato all’ampiezza dell’ambiente semplicemente cambiando la quantità e la posizione dei moduli metallici.
Un altro arredo dello studio Ryota Yokozeki è Slat series che comprende uno scaffale da muro e tavolo con ripiani.
Il design minimalista e grafico dei prodotti si basa su due strutture di profilato metallico, una dritta e l’altra inclinata.
Nella gabbia si inseriscono dei ripiani di diversa grandezza.
La semplicità di questi arredi li rende molto versatili per un utilizzo in qualsiasi ambiente.
I prodotti dello studio Ryota Yokozeki sono stati esposti all’ultimo Salone Satellite, la sezione del Salone del Mobile di Milano dedicata ai talenti emergenti.
Arredi che giocano con la geometria