A Eurocucina, la sezione del Salone del Mobile di Milano dedicato all’ambiente cucina, nello stand Moon by Ancona abbiamo visto il prototipo Slavonika.
La maggior parte dei marchi di cucine presenti al Salone tendono a presentare modelli importanti realizzati con l’accostamento di materiali sofisticati.
Invece Slavonika si distingue dalle altre proposte per il design fresco e informale.
La cucina componibile prende il nome dalla regione geografica della Croazia orientale, una zona dove cresce la quercia di Slavonia.
Il design è ispirato all’atmosfera della tradizionale cucina slavena, punto centrale della casa concepito non solo come “laboratorio” per preparare i cibi ma soprattutto come luogo di socializzazione.
La cucina slovena è composta da una credenza, un tavolo per la preparazione dei piatti e un armadietto chiamato “špajza” utilizzato come dispensa e come contenitore per riporre le stoviglie.
Per la progettazione della cucina Slavonika, il team leader dello sviluppo prodotti dell’azienda Nikola Radeljković di Numen / ForUse, ha incaricato Nataša Njegovanović, Karla Paliska e Tvrtko Bojić.
Rivisitando la tradizione in maniera moderna, i giovani designer croati hanno sviluppato un sistema dall’immagine semplice e genuina che si basa su una struttura a reticolo in legno.
I ripiani, i cassetti, i vassoi, i contenitori e le ante si inseriscono con un gioco geometrico nella struttura e sono vivacizzati da caldi colori pastello.
Il risultato, diverso dagli attuali stereotipi della cucina contemporanea, ha un carattere famigliare molto piacevole e originale.
Il concept di Slavonika è stato accolto molto positivamente al Salone e quindi il gruppo Ancona ne porterà a termine lo sviluppo per proporne presto la versione definitiva.
Ancona group ltd è un produttore di arredamento con sede a Dakovo, nella regione orientale della Croazia.
Nello stabilimento sono ospitate tutte le funzioni dell’azienda: gli uffici, la fabbrica e i magazzini.
Slavonika reinterpreta la tradizione delle cucine slave
Si chiama LAN la nuova collezione di tappeti, divisori e sedute modulari disegnata da Neri&Hu per GAN.
I designer dello studio multidisciplinare reinventano l’idea classica del divano alla maniera orientale per creare un sistema dal carattere molto informale che offre grande libertà compositiva.
Le sedute con schienali che si ispirano ai separé orientali si dispongono su tappeti abbinati in un insieme riassemblabile.
Sulle basi rivestite con un tessuto ricamato a mano vengono posizionati dei cuscini mobili.
La collezione è caratterizzata cromaticamente dai vari toni dell’indaco, un colore che nella tradizione orientale viene utilizzato per tingere i tessuti del corredo familiare.
Questo tratto comune a tutti gli elementi viene sintetizzato nel nome della collezione che in mandarino significa “blu”.
Il tappeto in pura lana è realizzato con due diverse tecniche:
sulla base Glaoui con zone a tessuto piatto e altre a pelo lungo si sovrappongono degli strati ulteriori decorati con motivi geometrici ricamati a mano.
Lo studio con sede a Shanghai fondato nel 2004 da Lyndon Neri e Rossana Hu si dedica a progetti internazionali nei settori dell’architettura, dell’interior e del product design e della grafica.
Nello studio lavora un team multi-culturale che parla più di 30 lingue.
La diversità di origini e di culture è un importante punto di forza per lo studio che permette di affrontare i progetti con un approccio innovativo.
Nuova collezione LAN di GAN dal sapore orientale
Nei giorni del Fuorisalone di Milano, Flos ha presentato nel suo showroom di corso Monforte 15 l’installazione luminosa “Jewels after Jewels after Jewels”.
Protagonista dell’installazione è stato il nuovo sistema di chandelier Arrangements progettata dal designer Michael Anastassiades.
Come se fossero gli elementi preziosi di collane e orecchini, il designer londinese di origine cipriota ha utilizzato i moduli geometrici del sistema per creare delle grandi sculture luminose pendenti.
Michael Anastassiades spiega così com’è nata l’idea dell’allestimento:
“Sono sempre stato affascinato dal parallelismo che esiste tra gli oggetti di luce e i gioielli. Partendo dal semplice fatto che entrambi sono legati alla sfera umana: disegnati per essere indossati gli uni, per decorare gli spazi abitati gli altri. La mia sfida è capire come la natura delicata di qualcosa di piccolo possa essere traslata nello spazio e mantenere la sua preziosità grazie al modo in cui i materiali vengono presentati. Non è un caso che il termine ‘pendant’ in inglese abbia un doppio significato. Si usa sia per definire un gioiello o pendente di una collana, che per una luce disegnata per essere appesa al soffitto.”
Le ampie vetrine dello showroom Flos presentavano un assaggio del concept sviluppato all’interno con geometrie miniaturizzate combinate a formare il nome del brand.
I visitatori potevano comporre il proprio chandelier grazie al configuratore su tablet “Make your Arrangements” reso disponibile sul sito di Flos.
Il sistema modulare Arrangements è costituito da elementi geometrici luminosi a LED che, combinati fra loro, formano composizioni di chandelier singole, multiple e anche interconnesse.
Grazie ad un componente tecnico innovativo che consente il passaggio della corrente elettrica lungo tutto il sistema, gli elementi vengono interconnessi elettricamente e meccanicamente.
L’effetto finale è quello di una grande catena luminosa dove i vari moduli si inanellano fra di loro mantenendo un perfetto equilibrio.
La composizione può essere modificata senza l’intervento dei tecnici cambiando semplicemente l’ordine, il numero e le forme degli elementi.
L’alimentatore, il sistema di regolazione della posizione e dell’orientamento della lampada e l’elettronica in grado di gestire quattro diversi tipi di dimmerazione sono tutti inclusi nei rosoni, disponibili in due dimensioni.
Installazione Flos Jewels after Jewels after Jewels
Lo studio di design Mayice ha disegnato e prodotto la lampada Filamento.
Si tratta di una particolare lampada costituita da un unico elemento di vetro dalle forme scultoree lungo più di un metro.
La propagazione dei fotoni crea un linea di energia.
La lampada Filamento è uno studio su come la luce si muove attraverso le forme concave e convesse del vetro.
Quando la lampada è accesa, l’andamento ondulato del corpo in vetro risulta quasi invisibile.
Ciò che si vede è solo la luce che percorre il filamento con un effetto che assomiglia a quello di un raggio laser.
Filamento è una lampada modulare. Gli elementi di 1 metro e 26 centimetri possono essere assemblati in serie per creare composizioni di grande lunghezza.
Filamento è stata esposta nello Spazio Rossana Orlandi durante i giorni del Salone del Mobile di Milano.
Nell’installazione la composizione misurava 5 metri di lunghezza.
Lo studio si dedica a progetti di product design e architettura che cura dal primo disegno alla realizzazione finale.
Alla base dei progetti di Studio Mayice c’è la sperimentazione dei materiali.
La luce viaggia nella scultura in vetro
Al Salone Satellite 2018, la sezione del Salone del Mobile dedicata ai giovani designer, abbiamo visto i prodotti dello studio svedese Stoft.
Qui ve ne presentiamo due, entrambi mobili contenitori.
Il design del mobile Whittle Away nasce da una riflessione:
il trascorrere del tempo cambia l’aspetto degli oggetti rivelandone un’immagine diversa.
Ciò accade agli alberi che invecchiando mutano la corteccia, ma accade anche agli oggetti quando ad esempio la vecchia vernice comincia a sfaldarsi scoprendo ciò che c’è sotto.
Il tempo riesce a trasformare le persone, la natura e gli oggetti in un modo che è spesso addirittura più interessante di com’erano in precedenza.
Con un abile lavoro di falegnameria artigianale questa saggia riflessione viene espressa sulle ante del mobile Whittle Away.
Il rivestimento delle lamelle in legno che formano il corpo del mobile si arricciano rendendo visibili i colori dello strato più interno.
Anche nel cabinet Dear Disaster viene espresso il concetto di trasformazione.
In questo caso il design esprime però un’altra riflessione:
i disastri naturali provocano conseguenze terribili ma in alcuni casi le forze della natura possono anche creare mutazioni interessanti.
Le ante del mobile Dear Disaster sono rivestite da tessere colorate arrotondate che possono essere sbloccate grazie ad un sistema particolare.
L’utilizzatore del mobile può così modificarne l’aspetto creando un’infinità di nuovi pattern grafici.
Questo particolare design cangiante nasce dall’osservazione che il disegno e le immagini possono aiutare la ripresa psicologica delle persone che hanno subito un evento negativo.
I motivi decorativi sulle ante ricordano il movimento dell’acqua e delle onde:
a seconda del proprio stato d’animo il “paesaggio” può essere calmo e regolare oppure agitato come un mare in tempesta.
Lo studio Stoft con sede a Malmö è stato fondato da Jenny Ekdahl, Ola Nystedt e Joel Herslow nel 2013.
In svedese la parola “stoft” significa un insieme di milioni di particelle in costante movimento e trasformazione.
Lo studio di design ha scelto questo nome per sottolineare come il loro design nasca da una moltitudine di stimoli:
gli oggetti prendono corpo dall’interazione dei tre designer con le loro riflessioni, intuizioni e storie.
I progetti hanno origine dall’osservazione del comportamento delle persone e dalla sperimentazione dei materiali.
I prodotti di Stoft coniugano capacità artigianale e tecniche di produzione innovative.
Il design che nasce dall’osservazione del mondo