Questa bellissima casa high-tech modulare a basso consumo energetico ora gode di una bellissima vista sulle Dolomiti a 1.200 metri di altitudine ma può essere smontata, trasportata e rimontata ovunque. Il prototipo fatto interamente in legno di larice e materiali riciclabili è stato disegnato da Werner Aisslinger e sviluppato in collaborazione con un team sudtirolese. La facciata interamente vetrata che offre una vista sull’esterno a 360° è protetta da un guscio frangisole in listelli orizzontali che la mimetizza nell’ambiente e ne aumenta la privacy interna. La struttura è anche molto adatta per creare alberghi diffusi in luoghi naturali protetti e può essere facilmente ingrandita o smantellata permettendo di riportare velocemente il luogo alle sue condizioni originarie grazie alla limitata base di appoggio sul terreno.
Questa mansarda in un edificio georgiano vicino a Paddington Station ristrutturata dallo Studio Ufo contiene un’idea molto interessante: la terrazza nel tetto attorno alla quale si sviluppa tutta la casa, grazie alla copertura in vetro scorrevole, diventa una bella camera per gli ospiti. Inoltre i grandi pannelli scorrevoli che dividono gli ambienti permettono di creare configurazioni interne diverse a seconda dell’uso che al momento si vuole fare dello spazio. I toni scuri naturali del parquet a listoni contrastano con il bianco del soffitto e delle pareti, interrotte da quadri coloratissimi.
Nato a Tokio nel 1957, Shigeru Ban studia in California per poi rientrare in patria e diventare uno dei più grandi architetti eco del mondo. Costruisce audaci architetture avvolgendo strati di carta riciclata intorno a tubi di alluminio, poi la carta viene resa più resistente impregnandola con dei collanti naturali e, quando è asciutta, i tubi di alluminio vengono sfilati e rivestiti di cera per impermeabilizzare il tutto. Con questa tecnica ha realizzato case, edifici pubblici e ponti e, per quanto riguarda l’arredo di interni, sono suoi la panca e il paravento progettati per Cappellini, strutture in tubi di cartone riciclato di piccolo diametro normalmente utilizzati per l’imballaggio.
Originariamente questo spazio a Firenze era un laboratorio di falegnameria. Proprio la precedente destinazione d’uso è stata la fonte di ispirazione che ha guidato l’architetto Alessandro Capellaro nel progetto di ristrutturazione. L’architettura a volte è stata conservata creando un involucro bianco molto spoglio e minimale all’interno del quale tutti gli arredi sono creati componendo 300 vecchie cassette di legno in combinazioni diverse. Una soluzione molto originale ed economica simile al concetto del Lego che disegna gli spazi e le funzioni in modo continuamente trasformabile e che riscalda l’atmosfera dell’ambiente.