L’azienda spagnola Alted Materials lancia la collezione di pannelli Alted H01, un progetto innovativo che prevede moduli completamente riciclabili e a zero emissioni di carbonio.
In accordo con i principi dell’economia circolare i pannelli decorativi sono realizzati con HONEXT®, un materiale ricavato dagli scarti di cellulosa provenienti dall’industria della carta, e vengono poi sigillati con un rivestimento a base d’acqua che deriva da scarti vegetali.
“Per dare un’idea dell’impatto, 100 metri quadrati di pannelli Alted evitano che 722 chilogrammi di rifiuti finiscano in discarica. I pannelli possono essere completamente riciclati all’interno dello stesso ciclo, anziché essere riciclati come la maggior parte dei materiali da costruzione, evitando che diventino nuovamente rifiuti” spiega la product designer Berta Julià Sala che ha sviluppato Alted H01.
La collezione prevede “piastrelle” di formato 60X60 in colori naturali e molto attuali e in tre diversi motivi che giocano con sequenze di segni geometrici minuti scavati sulla superficie.
Il materiale può però anche essere personalizzato per adattarsi a utilizzi specifici.
Il settore delle costruzioni ha un forte impatto ecologico: produce infatti il 40% delle emissioni globali di CO₂, un numero purtroppo destinato a raddoppiare entro il 2040. Metà delle emissioni prodotte dall’industria edile proviene dai materiali: dal modo in cui vengono reperiti, fabbricati, trasportati, utilizzati e infine demoliti come rifiuti.
In questo contesto, la missione di Alted Materials nata nel 2023 a Barcellona, è trasformare materiali innovativi e positivi per il clima in prodotti architettonici a basso impatto.
Alted Materials si pone come obiettivo l’introduzione di nuovi materiali nel settore delle costruzioni, che siano pronti per l’installazione e sposino estetica e funzionalità con i principi dell’economia circolare.
Dopo il periodo del Covid, il Salone del Mobile di Milano ritorna come da tradizione a svolgersi nel mese di aprile ma, continuando l’evoluzione avviata nell’ultimo periodo, si presenta quest’anno con alcune novità.
La più saliente è sicuramente il nuovo percorso espositivo su un unico livello: gli espositori dei padiglioni superiori (8-12, 16-20) saranno ricollocati in quelli inferiori per migliorare l’esperienza di fruizione di buyer e addetti ai lavori.
La più importante fiera internazionale del design giunta alla sua 61esima edizione vanta quest’anno grandi numeri: 1.962 espositori fra cui oltre 550 giovani talenti under 35 e 27 scuole di design.
Oltre al Salone Internazionale del Mobile, l’esposizione comprenderà quest’anno anche il Salone Internazionale del Complemento d’Arredo, Workplace3.0, S.Project, il SaloneSatellite ed Euroluce.
Anche la biennale Euroluce, arrivata alla sua 31a edizione, si presenterà nei padiglioni 9-11 e 13-15 con un nuovo layout.
Lo studio milanese di architettura e ingegneria Lombardini22 che lo ha progettato si è ispirato alla spazialità dei centri urbani italiani. Euroluce 2023 si presenterà infatti come “la nuova città della luce, con un percorso ad anello irregolare, dalla forma fluida e libera”.
Il nuovo layout offre un miglior collegamento fra i quattro padiglioni, semplifica il percorso di visita rendendolo più fluido, facilita l’orientamento del visitatore e aumenta la visibilità degli espositori.
Aurore sarà il cuore di Euroluce: una grande piazza e arena per esperienze immersive e riflessive e luogo dedicato ai talk.
La 24° edizione del SaloneSatellite, lo spazio dedicato ai designer under 35 fondato da Marva Griffin nel 1998, ospiterà nei padiglioni 13-15 oltre 550 espositori. “Design Schools – Universities / BUILDING THE (IM)POSSIBLE. Process, Progress, Practice” è il tema di quest’anno.
Anche nel SaloneSatellite la disposizione degli spazi espositivi si rinnova, disponendo le 27 scuole e università lungo un anello perimetrale. E in questo contesto non mancherà il SaloneSatellite Award, giunto alla sua 12esima edizione.
Dal 18 al 23 aprile il Salone del Mobile di Milano torna con tante novità
Open House Torino è un evento pubblico totalmente gratuito pensato per permettere di visitare case, palazzi e luoghi di interesse abitualmente non accessibili e scoprire così la ricchezza dell’architettura e del paesaggio urbano.
Per un fine settimana allʼanno edifici storici, moderni o contemporanei, appartamenti privati, uffici, spazi verdi o sociali, eccellenze in città, strutture recuperate sono aperte al pubblico.
Lʼ11 e il 12 giugno 2022 avrà luogo la quinta edizione torinese di questo format internazionale. Open House nasce a Londra nel 1992 dal lavoro della fondatrice Victoria Thornton e da allora si è diffusa nel mondo.
L’associazione OHT fa parte del network Open House Worldwide, organizzazione internazionale con sede centrale a Londra e sedi indipendenti in Europa, America, Medio Oriente e Australia. Le aperture vengono organizzate in oltre 50 città in tutto il mondo.
Fra spazi privati e luoghi meno noti, saranno oltre 120 i siti aperti al pubblico il prossimo week end a Torino.
Alle location già presenti negli scorsi anni si aggiungono interessanti nuove proposte fra cui l’eccezionale apertura dell’ex sede delle Cartiere Burgo a San Mauro Torinese firmata dal grande architetto brasiliano Oscar Niemeyer.
Fra i ritorni Casa Hollywood, The Number 6 e Casa tra gli alberi mentre si riconfermano la Nuvola Lavazza, 25 Verde e Villino Raby.
E poi tante abitazioni private dalle mansarde ai grandi loft che rappresentano l’ingrediente base nella formula della manifestazione Open House nata negli anni novanta.
In un cortile del centro città sarà aperto al pubblico anche il mio progetto Loft M50, una abitazione/studio contemporanea che nasce dal recupero di una ex carrozzeria. Vi aspetto sabato dalle 14 alle 19 e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 19.
Nel programma di OHT 2022 ci saranno anche spazi di lavoro e ricerca e uffici grandi e piccoli che si distinguono per la qualità degli ambienti e il carattere del design degli interni.
Si potranno visitare palazzi storici e ville, parchi e giardini normalmente non accessibili al pubblico.
Per chi desidera conoscere meglio alcuni quartieri della città sono stati disegnati dei tour per scoprirne i luoghi inediti.
Quest’anno poi c’è una novità: Open House Torino propone nel pomeriggio di sabato 11 giugno la visita di palazzi recuperati, architetture di interesse e spazi di cultura a Chieri e dintorni. Un itinerario per raccontare come la relazione stretta fra il paesaggio collinare della città di Chieri crei in continuità con Torino un sistema metropolitano a tutti gli effetti.
In questa edizione dopo Covid OHT può ritornare alla sua formula standard. La maggior parte degli spazi sarà infatti visitabile liberamente, con accesso in ordine di arrivo negli orari di apertura.
Per effettuare le visite sarà necessario registrarsi a partire dal 3 di giugno sul sito Open House Torino. A fronte della registrazione si riceverà un codice personale da mostrare sullo smartphone o portare con sé stampato all’ingresso di ogni location.
Gli edifici in cui sarà richiesta la prenotazione sono segnalati nelle schede sul sito web OHT. L’inizio delle prenotazioni è fissato il 7 giugno.
Promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, ideato e organizzato dalla rete Open House Italia (Torino, Milano, Roma e Napoli), Architetti Senza Tempo è un progetto dedicato a 4 architetti selezionati per la loro influenza culturale e professionale nel divenire urbano delle 4 città di Open House:
Jaretti&Luzi per Torino, Gae Aulenti per Milano, Luigi Moretti per Roma e Stefania Filo Speziale per Napoli. Dal 16 al 19 giugno, contemporaneamente nelle quattro città, gli architetti verranno celebrati attraverso la conoscenza diretta delle loro opere e la riscoperta dei documenti di archivio, ma anche grazie ad occasioni di confronto e dibattito.
Open House Torino ritorna l’11 e il 12 giugno
Quali sono i criteri per scegliere i sanitari ?
Nella scelta dei sanitari per il bagno occorre tenere presenti diversi aspetti. Il primo è la tipologia di intervento che si ha intenzione di realizzare: sarà una vera e propria ristrutturazione oppure si limiterà alla sola sostituzione dei sanitari? In questo ultimo caso nella scelta dei nuovi sanitari si dovrà tenere conto degli scarichi esistenti.
Grazie alle nuove e numerosissime varianti di design proposte negli ultimi anni la stanza da bagno, come gli altri ambienti della casa, è ormai a tutti gli effetti uno spazio che può essere arredato in modo creativo secondo il gusto personale.
Data però la presenza degli impianti idraulico ed elettrico, il bagno rimane insieme alla cucina uno degli ambienti della casa più delicati da progettare. Per questo motivo per avere dei buoni consigli sulla scelta dei sanitari è bene ricorrere all’aiuto di professionisti esperti e visitare siti del settore come quello di bagno expert.
Tra le varie tipologie che si trovano in commercio la prima grande distinzione è quella fra i sanitari a terra e i sanitari sospesi. Un’altra distinzione, forse meno conosciuta perché derivante da una innovazione abbastanza recente, è quella fra i sanitari con la brida e senza brida. Ma cos’è la brida? Lo spieghiamo più avanti.
I sanitari “a terra” sono il modello di più vecchia generazione. Lo scarico del wc è realizzato nel pavimento. La cassetta che contiene l’acqua per il risciacquo una volta era “a zaino”, cioè posta fuori dal muro mentre oggi si preferisce, se lo spessore della muratura lo consente, incassarla nel muro. I sanitari “a terra” si fissano facilmente a terra con dei tasselli.
In passato i sanitari erano staccati dalla parete con il tubo di scarico a vista mentre ormai da tempo si utilizzano prevalentemente quelli a filo muro, cioè in aderenza alla parete con tubo di scarico nascosto. La versione a filo muro, oltre ad avere il vantaggio di un ingombro più contenuto, è anche esteticamente più piacevole.
Più adatti a un bagno dal design moderno, i sanitari sospesi hanno un’estetica più leggera: essendo staccati dal pavimento creano una barriera più limitata alla vista permettendo di cogliere la profondità della stanza e lasciando passare più luce. Questi aspetti sono particolarmente interessanti se il bagno ha dimensioni contenute.
Dal punto di vista funzionale, se la forma è tale da lasciare un certo spazio da terra, facilitano la pulizia del pavimento.
I sanitari sospesi possono essere installati solo se lo spessore del muro è sufficiente ad ospitare le staffe che reggono wc e bidet quindi, in caso di ristrutturazione, non sempre sarà possibile adottare questa tipologia. A meno che la dimensione del bagno permetta di costruire una controparete per aumentare lo spessore del muro dietro ai sanitari.
Se il bagno è particolarmente piccolo in commercio ci sono anche dei sanitari di dimensioni più contenute, sia nella versione da terra che sospesa.
Fra i criteri per scegliere i sanitari ce n’è uno ancora poco conosciuto che riguarda una innovazione nel settore che si sta diffondendo sempre di più sul mercato: sanitari con o senza brida. Ma che cosa è la brida?
I wc a cui siamo abituati terminano in alto con un bordo piatto che poi si ripiega all’interno creando l’incavo da cui defluisce l’acqua del risciacquo. Questa zona, oltre ad essere molto scomoda da pulire, è il punto dove maggiormente si accumula il calcare e si annidano i germi e i batteri.
Nei nuovi modelli di water e di bidet la brida è stata eliminata con evidenti vantaggi per quanto riguarda la pulizia e l’igienizzazione. Inoltre con questa tipologia di water il risciacquo risulta più efficace.
In termini di design il mercato propone già moltissimi modelli di wc senza brida. Questa tipologia di sanitari ha un costo superiore rispetto a quelli tradizionali con brida ma i vantaggi ne giustificano la scelta.
Criteri per scegliere i sanitari
Pergolati in alluminio
Lo dicono i dati del mercato immobiliare: la richiesta di case con il giardino e appartamenti con il terrazzo è in netta crescita.
Chi acquista una casa con uno spazio esterno spesso però dimentica che per renderlo davvero vivibile sarà necessario dotarlo di alcune attrezzature.
La prima fra tutte è senz’altro la pergola, una struttura indispensabile per creare un’area protetta dalle intemperie che permetterà di utilizzare lo spazio esterno durante la maggior parte dell’anno.
Infatti, anche nel giardino o sul terrazzo più belli, stare al caldo sotto il sole che picchia o bagnarsi se arriva un temporale improvviso farà presto andare via la voglia di stare fuori.
Rispetto a soluzioni più semplici ed economiche come ad esempio ombrelloni o teloni ombreggianti, la pergola risolve tutte le problematiche del vivere outdoor in modo drastico.
La pergola infatti è una vera e propria struttura architettonica robusta e funzionale progettata specificatamente per resistere al sole, alla pioggia e al vento senza subire danni o deterioramenti.
L’area protetta dal pergolato diventerà a tutti gli effetti un ambiente in più, un prolungamento della casa che potrà davvero essere sfruttato e vissuto sempre con piacere.
Affinché la pergola si mantenga nel tempo in condizioni ottimali la qualità dei materiali, dei meccanismi e dei sistemi costruttivi è di cruciale importanza.
Ma non solo, bisogna anche considerare l’aspetto estetico: in quanto elemento architettonico, la pergola dovrà sposarsi perfettamente con lo stile della casa.
Per tutte queste ragioni, quando si tratta di pergolati, non conviene scendere a compromessi né sulla qualità né sull’estetica.
Converrà quindi scegliere il prodotto di un’azienda dalla comprovata esperienza nel campo che garantisca il livello qualitativo di tutte le componenti e l’assistenza necessaria in fase di progettazione.
Fra i leader nel settore ad esempio c’è Pratic, un’azienda italiana con oltre 50 anni di esperienza che propone ben 11 modelli di pergolati in alluminio con telo in PVC che vi invito a scoprire qui.
Tutti i modelli di Pratic (nelle foto i modelli Nomo, Fusion, Phoenix e Level) sono progettati per offrire un’ampia flessibilità in fase del progetto, sono caratterizzati da linee pulite ed eleganti e sono disponibili in ben 38 colori.
Le vernici estremamente brillanti resistono all’umidità, al sole e alla salsedine grazie ad un innovativo processo di verniciatura che non impiega solventi e recupera quasi il 100% delle polveri.
Il telo della copertura in PVC che protegge da sole, vento, pioggia e che si apre e chiude con telecomando impacchettandosi, offre un’elevata resistenza ai raggi UV, agli sbalzi di temperatura, al caldo e al gelo.
Nella struttura della pergola sono integrati i pluviali che raccolgono l’acqua piovana convogliata dalla pendenza del telo.
I pergolati in alluminio di Pratic possono essere autoportanti oppure addossarsi ad una parete dell’edificio diventando così a tutti gli effetti parte della casa.
Agli ambienti interni si aggiungerà uno spazio all’aperto che offre il massimo comfort e che alla sera si riempie di atmosfera grazie ai sistemi di illuminazione e Led.
I pergolati in alluminio Pratic sono perfetti anche per progettare gli spazi esterni di bar, ristoranti e hotel.
Pergolati in alluminio per vivere outdoor tutto l’anno