Tabu è una famiglia di sedie disegnata dal designer spagnolo Eugeni Quitllet e prodotta da Alias. Parlando di Tabu, la parola “famiglia” è particolarmente calzante perché tutti i modelli della collezione sono strettamente imparentati fra loro. Partendo dalla forma più essenziale (il modello Tabu naked wood), gli altri modelli vengono originati aggiungendo o modificando alcuni degli elementi formali: ad esempio aggiungendo alla Tabu naked wood lo schienale in metacrilato si ottiene il modello Tabu backrest plastic. Oppure se varia l’altezza e si modifica la composizione delle gambe, la Tabu naked wood si trasforma in tavolino basso (Tabu low table). Tabu reinterpreta la tradizione artigianale della lavorazione delle sedie in legno: i modelli della collezione sono realizzati con legno massello di frassino, modellato e assemblato utilizzando la moderna tecnologia digitale.
Il design di queste lampade prende il via da una figura geometrica semplice come il quadrato. Nella bellissima lampada Squares dell’Atelier Areti (foto sopra) i quadrati si moltiplicano formando una scacchiera dove le lampade tonde segnano le caselle come se fossero pedine. Squares, la cui lunghezza può essere personalizzata, è realizzata in alluminio verniciato a polvere nei colori nero e bianco con lampade in vetro.
Un quadrato con la sua diagonale acquista tridimensionalità e diventa un cubo, poi i cubi si sovrappongono e formano piramidi. Il design della lampada dorata Gridlock del designer canadese Philippe Malouin per Roll and Hill si basa su un esercizio di geometria. Le lampade Gridlock sono declinate in versione a sospensione, da muro e da soffitto.
Siamo negli Stati Uniti sulla Olympic Peninsula nella regione Western Washington, un’area di grande bellezza naturalistica costellata di laghi, cascate, fiumi, montagne, spiagge e foresta pluviale. Qui lo studio di architettura Olson Kundig Architects ha costruito una casa di vacanza su palafitte interamente rivestita di acciaio grezzo per un cliente appassionato di pesca. L’edificio è staccato da terra per non subire danni in caso di piena del vicino fiume ed è costruito in modo da richiedere pochissima manutenzione. La casa si articola su due livelli allestiti in modo molto essenziale: al piano inferiore c’è la zona giorno con cucina mentre la zona notte si trova su un soppalco costruito con avanzi di legname e materiali di recupero. Il terrazzo in acciaio che si estende dal livello inferiore offre una vista direttamente sul fiume. Per ridurre al minimo le opere di costruzione in loco e l’impatto sul territorio, quasi tutti gli elementi che compongono la struttura sono prefabbricati. Un ampio tetto a sbalzo protegge dai raggi del sole e dai forti temporali che arrivano dalla costa e dei grandissimi pannelli scorrevoli ancorati alle travi del tetto chiudono come una corazza impenetrabile l’edificio quando non è abitato.
Durante la prima edizione torinese della Oriental Design Week che ha avuto luogo dal 30 settembre al 5 ottobre negli spazi espositivi della Società Promotrice delle Belle Arti, Ankush Design Gallery Inc ha esposto la serie di tappeti BareCode dedicata ai dipinti dell’artista cinese Zhang Rui. Una collezione decisamente inusuale che, invece di essere decorata con i soliti disegni geometrici o floreali che siamo abituati a vedere sui tappeti, ritrae con stile fotografico immagini che sembrano tratte da un reportage. Le scene denunciano i “vizi” della società contemporanea, dal consumismo dilagante agli episodi di violenza di cui purtroppo leggiamo sempre più spesso sulle pagine dei quotidiani.
Ciò che caratterizza la collezione di gioielli della designer tedesca Melanie Isverding sono la geometria e il rigore matematico. I gioielli sono composti dalla ripetizione di forme tridimensionali tutte uguali simili a gabbie o armature metalliche in miniatura che sembrano voler proteggere un contenuto prezioso. Anche le texture traforate che decorano le facce dei poliedri hanno un ritmo geometrico. Il risultato è una collezione di gioielli che mette insieme passato e futuro: pur partendo da un’idea creativa moderna o quasi futuristica i gioielli della collezione hanno un sapore antico che rievoca l’epoca gotica o medioevale.