Nei giorni dell’ultima edizione del London Design Festival è stata organizzata “Re-Considering Canon”, una esposizione di progetti curiosi che sfidano i canoni del design contemporaneo.
Fra i nove partecipanti rappresentati dalla Gallery FUMI, c’era anche lo studio di Londra Glithero di Tim Simpson e Sarah van Gameren.
Il duo ha presentato “Domino light”, una lampada che si accende grazie alla dinamica del gioco del domino.
La lampada è costituita da un set di tasselli in rame e da una struttura realizzata con il materiale HI-MACS® Dark Night resistente e isolante sulla quale è montata una lampadina.
Alla base della Domino light è presente un domino “rocker” che dà l’avvio al movimento dei tasselli.
Al termine è stato invece posizionato un domino “ricevitore”.
Nella struttura è inoltre previsto uno spazio che contiene tutti i tasselli non utilizzati.
Per accendere la lampada, occorre far cadere i tasselli in rame che sono stati precedentemente disposti in una configurazione qualsiasi.
Toccandosi, i tasselli chiudono il circuito elettrico facendo così accendere la lampadina sulla sommità della struttura.
Il gioco del domino richiede una certa abilità: se il giocatore è stato bravo, la luce si accende sulla struttura che non a caso ha una forma che ricorda un trofeo.
I designer di Glithero commentano così la loro geniale e divertente “invenzione”:
“Avevamo deciso di focalizzarci sul momento in cui la luce si accende, rendendolo meno istantaneo per creare un naturale link, quasi un’intimità tra il fruitore e l’oggetto.
In questo modo inoltre è anche più evidente e tangibile il rapporto tra materiali ed elettricità”.
Domino light : chi è bravo nel gioco del domino accende la luce
Per Doerthe Fuchs i gioielli sono un vero e proprio mezzo di comunicazione.
I collier della designer tedesca raccontano storie ed esperienze vissute: per questo il risultato finale è sempre diverso.
Il décolleté di chi indosserà il gioiello è come un palcoscenico dove la storia va in scena.
Doerthe Fuchs trae ispirazione dall’osservazione della realtà: le sue esperienze quotidiane e i suoi viaggi sono una occasione per scoprire
l’architettura, la religione, la musica e modi di vivere diversi.
Per realizzare i pezzi, la designer non fa mai dei disegni o dei modelli preparatori ma “parla” con il lavoro manuale seguendo liberamente i suoi pensieri e le sue fantasie.
I gioielli nascono come dei disegni spontanei dove si susseguono cerchi, linee e spirali.
Il processo creativo non si conclude quando il risultato è bello, ma semplicemente quando il racconto è giunto al suo epilogo.
Anche la tecnica e l’abbinamento dei colori e dei materiali è istintivo perché è parte integrante del racconto.
Come lo sono anche le piccole imperfezioni come le tracce delle saldature e i punti di giunzione che sono lasciati visibili perché rappresentano la verità della storia.
I collier di Doerthe Fuchs sono composizioni intricate, asimmetriche e molto articolate:
le componenti che all’inizio del lavoro appaiono caotiche, nel pezzo finito creano un insieme armonioso.
Doerthe Fuchs utilizza raramente l’oro e preferisce materiali meno preziosi come l’argento annerito e le pietre ma anche i materiali di recupero come ad esempio monete, pezzi di specchi e di lattine.
La designer decise di dedicarsi alla creazione di gioielli già nell’adolescenza, quando si divertiva a raccogliere e conservare piccoli oggetti che utilizzava per creare delle composizioni.
Prima ancora di aver terminato gli studi alla Academy of Fine Arts di Monaco, decise di aprire il suo atelier.
I collier di Doerthe Fuchs raccontano una storia
La maggioranza della popolazione mondiale vive attualmente nelle grandi città.
Poche persone possono permettersi di acquistare e mantenere una seconda casa fuori città per vivere almeno durante le vacanze a contatto con la natura.
Ecco perché molti studi di architettura stanno sviluppando nuovi concetti abitativi che rendano possibile la realizzazione di questo sogno.
Si tratta di case di piccole dimensioni ma confortevoli, acquistabili ad un prezzo abbordabile e costruite con materiali ecosostenibili.
Gli impianti tecnologicamente avanzati permettono di ridurre i consumi dell’acqua e dell’energia.
Il progetto A45 sviluppato dagli architetti dello studio Bjarke Ingels Group (BIG) ne è un esempio.
Ispirandosi allo stereotipo della “casa nel bosco”, la casa è il prototipo di una serie di quattro micro case del futuro.
La struttura tipica con il tetto a falde inclinate che è nell’immaginario comune è stata rivisitata in chiave contemporanea estremizzandone la forma.
La copertura aumenta la sua inclinazione arrivando fino a terra per garantire lo scolo dell’acqua piovana e per adattarsi alle condizioni della località di Lanesville vicino a New York dove il prototipo è situato.
L’angolo di inclinazione della falda non avrebbe permesso un efficiente utilizzo dello spazio interno.
Gli architetti hanno quindi ruotato il pavimento della casa di 45 gradi per poter disporre all’interno di una pianta quadrata.
Ecco perché il progetto è stato chiamato A45.
Per ottimizzare ulteriormente lo spazio interno, l’altezza della casa è stata aumentata fino ad una quota di 4 metri.
Grazie a questi accorgimenti l’abitazione, pur essendo di soli 17 metri quadri, risulta funzionale, accogliente e piacevole da vivere.
L’esterno elegante e contemporaneo presenta grandi superfici finestrate che riflettono l’ambiente circostante mimetizzando dell’edificio nel paesaggio.
La natura entra anche all’interno della casa con una scelta di materiali come il legno di pino, il Douglas Fir e il sughero utilizzato per insonorizzare le pareti.
Per creare quella sensazione di benessere tipica delle abitazioni scandinave, l’interno è stato arredato con un elegante focolare e con arredi disegnati su misura e realizzati artigianalmente.
La piccola cucina è curata nei dettagli e il bagno è rivestito in legno di cedro.
La micro casa A45 è la prova che anche in uno spazio ridotto si può disporre di un’ottima qualità abitativa.
A45 è una nuova tipologia di edificio residenziale che può essere personalizzato e costruito ovunque in soli quattro mesi.
La struttura modulare, realizzata con materiali 100% riciclabili, appoggia su una piattaforma in cemento staccata da terra.
Ciò permette di costruire la casa in qualsiasi zona del pianeta riducendo al minimo l’impatto ambientale.
Acquistare una seconda casa è un sogno realizzabile
All’ultima edizione di Cersaie, il Salone Internazionale della Ceramica per l’Architettura e dell’Arredobagno, Tecnografica ha presentato le ultime grafiche di carte da parati e pannelli decorativi.
Per rappresentare le carte da parati, l’azienda ha scelto di esporre Polly, una grafica in stile jungle dai colori delicati che riproduce un paesaggio incantato.
Lo stile pittorico caratterizzato da tratti lievi e da tonalità pastello può ricordare le illustrazioni dei libri di fiabe o i delicati disegni dell’arte orientale.
La grafica racconta in modo poetico le atmosfere esotiche delle foreste selvagge e rigogliose, dove fra i fiori e gli arbusti si mimetizzano i piccoli pappagalli gialli.
Pur essendo di grande impatto, la carta da parati Polly crea nella stanza un’atmosfera rilassante e suggestiva.
La carta da parati Polly è declinata in quattro varianti: Seafront, Village, River che presentano sfondi in colori pastello e
Panorama che ritrae sullo sfondo un paesaggio montuoso.
Le dimensioni e i colori della grafica sono personalizzabili in base alle esigenze del progetto.
L’illustrazione è interamente dipinta a mano e poi stampata in digitale con l’esclusiva tecnologia SD.
Come tutte le capsule collection di Tecnografica, Polly è proposta su 5 diversi supporti:
TNT e Fabric variabilmente strutturati, Skin dall’effetto levigato, Natural in fibra di cellulosa, privo di solventi chimici, colle viniliche e PVC.
A queste tipologie si aggiunge il supporto H2O in fibra di vetro che, grazie alle particolari caratteristiche di idrorepellenza, è indicato nella decorazione di ambienti umidi come il bagno, gli interni doccia e le spa.
Tutti i prodotti di Tecnografica sono prodotti nel rispetto dell’ambiente e della salute di chi abita gli spazi.
I supporti sono completamente ecologici, esenti da PVC e solventi, privi di metalli pesanti e formaldeide;
gli inchiostri di stampa sono certificati Greenguard Children & SchoolsSM e UL ECOLOGO.
Carta da parati Polly : la stanza diventa una foresta incantata