All’ultima edizione di Euroluce, la sezione del Salone del Mobile di Milano dedicata all’illuminazione, Flos ha presentato Gaku dello studio di design Nendo.
Più che una lampada, Gaku potrebbe essere definito un elemento di arredo che decora e illumina.
Gaku è una scatola/cornice in legno laccato nero o in acero naturale all’interno della quale trovano posto diverse tipologie di lampade e di oggetti.
Ad esempio, la lampada può essere una sospensione appesa ad altezza regolabile oppure un faretto o una lampada a luminescenza senza fili in appoggio su una piastra di ricarica ad induzione. In quest’ultimo caso il corpo illuminante può essere prelevato e portato dove serve la luce.
Le sorgenti luminose delle lampade sono a LED.
La scatola può essere completata con oggetti bianchi o neri dal design essenziale e grafico come vasi, ciotole, vassoi, specchi e ferma libri mantenuti in posizione grazie alla presenza di magneti.
Gaku è un oggetto particolare e molto decorativo, una sorta di gioco dove la scatola può essere “arredata” con tanti oggetti diversi come se fosse una stanza in miniatura.
Nella progettazione di una casa, negli ultimi anni il bagno è tornato ad essere un ingrediente fondamentale trasformandosi da ambiente di servizio a vero e proprio spazio del benessere dove rilassarsi e rigenerarsi.
Per soddisfare i desideri sempre più sofisticati dei clienti, gli architetti e gli interior designer dedicano una grande attenzione alla progettazione dell’ambiente bagno scegliendo con cura soluzioni, sanitari, rivestimenti ed elementi di arredo dal design sempre più accattivante.
Gli spazzolini elettrici, i rasoi, i phon e le piastre proposti sul mercato purtroppo non hanno un’immagine all’altezza dell’ambiente.
Perché gli accessori elettronici che si usano in bagno non sono belli come quelli per la cucina o per la zona giorno? Perché i brand che producono questi accessori si focalizzano solo sugli aspetti tecnici senza curare la forma e la funzione, binomio alla base del “buon design”?
Krister e Jenny Mossberg, fondatori del brand Bruzzoni, sono partiti da queste domande per sviluppare una linea di accessori di alta qualità, capace di coniugare funzionalità ed alte prestazioni con un’estetica impeccabile.
Per raggiungere questo obiettivo il duo svedese ha messo insieme la capacità nel design e nella tecnologia del loro Paese d’origine con la creatività e la passione per la bellezza tipica dei luxury brand italiani che hanno apprezzato da vicino a Milano, città che è diventata la loro seconda casa.
Per non compromettere la pulizia del design, la presenza dei cavi per la ricarica dello spazzolino elettrico Bruzzoni è ridotta al minimo grazie al cavo USB che alimenta la base a induzione.
La tecnologia dello spazzolino elettrico di Bruzzoni garantisce la massima efficienza e comodità d’uso: velocità dell’oscillazione di 8000 rpm, rumorosità contenuta, indicatori LED on/off e di controllo della carica della batteria, timer di spegnimento automatico.
Per Bruzzoni lo spazzolino elettrico è solo l’inizio: presto “The Wall Street Collection” proporrà molti altri prodotti di design per la cura della persona pensati per accordarsi perfettamente con l’immagine del bagno.
Dopo aver studiato arte orafa alla Rhode Island School of Design, la designer koreana Yong Joo Kim ha iniziato a creare gioielli con i tradizioni materiali preziosi.
In seguito l’artista ha iniziato ad esplorare le potenzialità di materiali alternativi e ne ha identificato uno che ha particolarmente stimolato la sua creatività: il Velcro.
Manipolando questo materiale “povero” ma estremamente “intelligente”, Yong Joo Kim è rimasta sorpresa dalle sue potenzialità, tanto è vero che per sei anni ne ha sperimentato l’applicazione nella creazione di gioielli.
Interagendo con il Velcro in modo molto istintivo come un musicista che improvvisa un assolo, la designer ha generato una varietà di forme che ha poi perfezionato per dare vita a una collezione di gioielli di grande bellezza e originalità.
Caratterizzati da forme contemporanee morbide e complesse, i collier, i braccialetti, le spille e gli anelli di Yong Joo Kim sfidano le regole convenzionali del design del gioiello basate sul valore intrinseco del materiale.
I gioielli di Velcro di Yong Joo Kim sono stati esposti in numerose gallerie internazionali e sono entrati a far parte delle collezioni permanenti del Museum of Arts and Design’s (MAD) e del Gruppo Velcro.
Open House è un evento completamente gratuito che permette al pubblico di visitare i luoghi inediti delle città grazie all’apertura per un week-end di residenze, palazzi e spazi abitualmente non accessibili.
Nato a Londra nel 1992, Open House è diventato negli anni un format internazionale diffusosi in tutto il mondo.
L’obiettivo dell’evento è far conoscere al grande pubblico il patrimonio comune stimolando il senso di appartenenza e proponendo una riflessione sul grande impatto che una buona progettazione ha sulla qualità della vita di chi abita le città.
Ad oggi le città che hanno aderito alla rete Open House Worldwide sono più di trenta distribuite in tutti i continenti.
In Italia, dopo essere arrivata a Roma nel 2012 e a Milano nel 2016, quest’anno per la prima volta Open House approda anche a Torino grazie all’impegno dell’associazione culturale no-profit Open House Torino e a più di 300 volontari.
Durante il prossimo week-end (10 e 11 giugno) più di cento location torinesi fra edifici storici, moderni o contemporanei, case private, uffici, strutture recuperate, spazi verdi e sociali potranno essere visitati gratuitamente non solo dagli addetti ai lavori ma anche da tutto il pubblico che ama conoscere meglio la propria città (nelle immagini di questo articolo mostriamo alcune location).
Open House Torino è un’occasione unica per scoprire la città, un grande “porte aperte” che mette in luce non solo i palazzi e gli spazi privati del centro, ma anche tanti luoghi nascosti nei quartieri periferici.
La prima edizione torinese ha già richiamato molta curiosità e interesse e si preannuncia di diventare una grande festa come è già avvenuto nelle altre città.
Sul sito www.openhousetorino.it trovate l’elenco di tutte le location visitabili il 10 e 11 giugno a Torino.
Fra le location che potrete visitare c’è anche Casa Okumé, un’abitazione – loft di cui ho curato il progetto di interior design. Io vi aspetto per darvi il benvenuto ma se non avrete l’opportunità di essere a Torino, potete vedere le foto di Casa Okumé sul sito www.paolamare.it
Casa Okumé
Number 6
Torino Esposizioni
Villino Raby
Palazzo del lavoro
Camplus Lingotto
La ristrutturazione di questo appartamento al primo piano di un edificio della fine del 19mo secolo che si affaccia sul lungomare di Lisbona è firmata da rar.studio.
Gli interni caratterizzati da una eleganza semplice e informale trasmettono una piacevole sensazione di serenità.
Questo risultato è stato ottenuto grazie a scelte progettuali precise che rendono l’immagine degli interni più contemporanea senza snaturarne il carattere classico originario.
Gli elementi originari che decorano gli interni e che danno carattere agli interni sono stati conservati inserendosi armoniosamente nel contesto reso moderno dalla ristrutturazione.
Il bianco accostato ai toni caldi della pavimentazione restaurata in listoni di legno prevale in tutti gli ambienti rendendo l’atmosfera luminosa e rarefatta e dando continuità a tutti gli ambienti.
Nella cucina le piastrelle originali in ceramica con decori blu che rivestono le murature sono state mantenute.
La distribuzione degli spazi è stata mantenuta ad eccezione dei due bagni che sono stati rivisti per creare una suite matrimoniale e una grande lavanderia.
I bagni sono stati impreziositi con un rivestimento in marmo portoghese con venature in delicate tonalità pesca.
Fra la suite padronale, i due bagni e la cucina che occupano gli spazi a ovest e la zona giorno, lo studio e la seconda camera da letto che occupano invece gli spazi a est ci sono tre ambienti passanti arredati con ampie armadiature a tutta altezza.