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Restauro conservativo di un palazzo Liberty

interni Marco Bernini

Restauro conservativo di un palazzo Liberty

A Torino, in un edificio progettato nel 1907 dall’architetto Fenoglio, un intero piano è stato oggetto di un restauro conservativo a cura dell’architetto Marco Bernini.

La facciata dell’edificio di grande valore architettonico è decorata in stile Art Nouveau ed è caratterizzata sugli angoli da bow window.

Purtroppo, a causa dei lavori effettuati per adattare gli spazi a uffici pubblici, gli interni avevano perso il loro valore architettonico e strutturale originario.

I grandi saloni erano stati suddivisi in ambienti più piccoli. La prima operazione è stata quindi l’eliminazione delle partizioni interne.

Questo intervento ha permesso di dare nuovamente respiro all’estensione dei soffitti a travi ribassate e ha riportato la luce naturale negli interni.

La pavimentazione in legno è stata finita con una laccatura bianca che esalta ulteriormente la luminosità degli ambienti.

Per mantenere la continuità visiva degli spazi e renderli funzionali per l’uso abitativo, all’interno delle unità sono state costruite delle “scatole” che contengono i servizi e le cabine armadio.

I volumi sono stati messi in evidenza attraverso un contrasto di materiali e colori neutri come il nero, il grigio e il bianco.

La zona dedicata ai bambini è stata ricavata in quota su un mobile/soppalco dove il letto e la libreria fanno da parapetto.

La struttura in metallo di questo elemento è smontabile e reversibile.

Il rivestimento in MDF lavorato con decorazioni superficiali è rifinito con laccature antigraffio.

Su uno dei lati del mobile/soppalco che integra armadiature e cabine è ancorata la scala a sbalzo formata da un “foglio” in metallo piegato.

Il soppalco è completamente cablato.

Grazie al Restauro conservativo e all’essenzialità del progetto di interni dell’architetto Marco Bernini, bastano pochi pezzi di arredamento per personalizzare gli ambienti.

interni Marco Bernini

interni Marco Bernini

interni Marco Bernini

interni Marco Bernini

interni Marco Bernini

Restauro conservativo

 

Collezione Bonsai : il Giappone affascina gli svedesi

divano Bonsai Arflex

Collezione Bonsai

Nella collezione Bonsai di Arflex, che l’ispirazione venga dalla cultura giapponese è suggerito non solo dal nome ma anche dal design.

Nonostante la chiara citazione all’estetica giapponese, la collezione è firmata dal trio svedese formato dagli architetti/designer Mårten Claesson, Eero Koivisto e Ola Rune.

Le linee morbide delle sedute evocano infatti le forme tondeggianti delle piante dei giardini giapponesi modellate con il caratteristico metodo di potatura.

Nella prima versione gli elementi imbottiti sono sospesi da terra grazie a una struttura dotata di piedini metallici laccati neri.

divano Bonsai Arflex

La seconda versione ricorda invece ancora di più l’estetica giapponese: qui le forme imbottite sono appoggiate su un basamento realizzato in legno tinto wengé, rovere o cioccolato.

divano Bonsai Arflex

In questo caso la piattaforma in legno crea un’isola che fa da piano di appoggio non solo per le sedute ma anche per altri oggetti.

Questa configurazione riprende l’immagine del “tokonoma”, una piccola alcova rialzata che è in alcuni casi presente nella stanza in stile tradizionale giapponese con il pavimento formato da tatami.

Claesson Koivisto Rune fondarono il loro studio nel 1995 dedicandosi all’architettura.

A questi progetti si aggiunse presto il design di prodotti per importanti brand internazionali.

Collezione Bonsai

 

 

La storia raccontata sui piatti di Vito Nesta

piatto Costantinopoli Les Ottomans

piatti di Vito Nesta

Vito Nesta è un designer di origine pugliese che, dopo aver studiato Interior Design a Firenze, si è trasferito a Milano.

Il designer riporta nei suoi progetti la sua grande passione per i viaggi e per la storia.

Per il brand Les-Ottomans ha creato delle collezioni di piatti con decori che si ispirano alle culture di Paesi lontani.

Osservare gli affascinanti decori dei piatti di Vito Nesta è come sfogliare un bellissimo libro illustrato che parla di storia e di antiche civiltà.

I decori dei piatti della collezione Topkapi rappresentano le magnifiche facciate dei palazzi dell’Impero Ottomano.

I segreti di ciò che avveniva all’interno sono lasciati all’immaginazione.

piatti Topkapi Les Ottomans

Nella collezione Costantinopoli i personaggi, gli animali e la vegetazione creano un decoro circolare intorno ai tipici motivi ornamentali dell’impero romano d’oriente.

piatti Costantinopoli Les Ottomans

piatti Costantinopoli Les Ottomans

Il servizio di piatti Maharaja è dedicata ai ritratti dei grandi re indiani.

piatti Maharaja Les Ottomans

La serie Corteo fissa invece i momenti dei sontuosi festeggiamenti, della caccia e della guerra di questa antica civiltà.

piatti Corteo Les Ottomans

piatti Corteo Les Ottomans

piatti di Vito Nesta

 

Lampada Collapsible Moon : stregati dalla luna

Lampada Collapsible Moon

Lampada Collapsible Moon

La luna piena ha sempre avuto un fascino particolare.

Kazuhiro Yamanaka si è ispirato proprio a questo satellite, l’unico della Terra, per progettare Collapsible Moon, una lampada sicuramente fuori dal comune.

Lampada Collapsible Moon Pallucco

Si tratta di una luce che assomiglia ai riflettori circolari utilizzati dai fotografi per illuminare meglio il set.

La struttura della lampada può essere espansa e ripiegata su se stessa con un gesto molto semplice e veloce.

Lampada Collapsible Moon Pallucco

Per farvi un’idea più precisa, guardate questo video.

Nel bordo della struttura in acciaio è integrata una strip Led che emana la luce verso il centro del cerchio.

L’effetto luminoso è molto simile a quello naturale della luna.

Collapsible Moon Pallucco

Il designer

Kazuhiro Yamanaka è nato a Tokyo nel 1971 e ha studiato al Royal College of Art di Londra.

Il designer si dedica alla progettazione di arredamento e di lampade e alla creazione di installazioni.

Oltre che con Pallucco, il brand per cui ha disegnato la Lampada Collapsible Moon, Kazuhiro Yamanaka ha collaborato con aziende fra cui Ingo Maurer, Alessi e Boffi.

I suoi progetti sono stati inseriti in importanti collezioni come ad esempio quella del MoMA di New York.

Per alcuni musei come il Victoria & Albert Museum e per numerose marche ha creato delle installazioni luminose.

Inoltre è stato nominato professore associato alla Musashino art University.

Collezione di tappeti Parlour di Nodi

 

 

Collezione di tappeti Parlour

Collezione di tappeti Parlour

La Collezione di tappeti Parlour disegnata da Baldwin & Bagnall per Nodi è caratterizzata da forme e colori molto particolari.

La collezione è composta da due design diversi:

il primo è Duo, dove la forma inusuale del tappeto segue esattamente la sagoma delle due figure geometriche sovrapposte.

tappeto Parlour Duo di Nodi

tappeti Parlour Duo di Nodi

Questa versione è declinata in sei differenti abbinamenti di colori.

tappeti Parlour Duo di Nodi

Il secondo design riproduce invece il motivo a scacchi dei plaid, le coperte da viaggio scozzesi.

tappeto Parlour Plaid di Nodi

tappeto Parlour Plaid di Nodi

In questo caso le varianti negli abbinamenti di colore sono tre.

tappeto Parlour Plaid di Nodi

I tappeti Parlour sono realizzati in un mix di lana e viscosa.

Lo studio Baldwin & Bagnall che ha disegnato la collezione di tappeti Parlour si dedica a progetti di interior e product design ma sviluppa anche strategie e concept di marca.

Il brand Nodi è stato fondato da Olivia Smith che ha studiato Textile Design all’International Institute of Design di Milano.

In seguito in India ha imparato sul campo le tecniche artigianali di realizzazione dei tappeti annodati a mano.

I tappeti di Nodi sono realizzati proprio in India da artigiani esperti.

Collezione di tappeti Parlour