La Sedia di Chiavari, conosciuta anche come “Chiavarina”, fu inventata nel 1807 dall’ebanista Giuseppe Gaetano Descalzi.
Questa sedia ebbe subito un grande successo non solo per il suo disegno innovativo privo degli eccessi decorativi tipici dell’epoca ma anche per la sua robustezza nonostante il peso di appena un chilogrammo.
Dal 1963 F.lli Levaggi, azienda familiare che da oltre tre generazioni lavora il legno, continua a costruire con grande passione questa sedia considerata un capolavoro della storia delle arti minori.
Tutte le fasi di lavorazione sono eseguite a mano nel laboratorio di Chiavari seguendo ancora oggi il delicato processo produttivo messo a punto da Descalzi due secoli fa nella sua bottega.
Il faggio, il ciliegio, il frassino e l’acero ricavati da piante che crescono spontaneamente nell’appennino ligure sono accuratamente selezionati da F.lli Levaggi che ne segue anche la stagionatura, fase fondamentale per garantire la qualità e la durata della materia prima.
L’impagliatura è realizzata direttamente sulla sedia assemblata intrecciando filamenti sottili e resistenti di giunco indonesiano.
Se volete approfondire l’appassionante storia e le peculiarità del processo produttivo della Sedia di Chiavari, trovate tante altre informazioni interessanti nel sito di F.lli Levaggi.
Accanto alla grande attenzione nel tramandare la tradizione, F.lli Levaggi si dedica però anche alla sperimentazione e alla ricerca formale.
Attraverso la collaborazione con noti designer, negli anni la Chiavarina è stata rivisitata con tante nuove versioni che hanno mantenuto vivo e attuale un prodotto che ancora oggi è eccellenza del Made in Italy.
Chiavarina Supercolor, protagonista del coloratissimo stand di F.lli Levaggi all’ultimo Fuorisalone di Milano, è un esempio di queste rivisitazioni.
In questo caso la Sedia di Chiavari è stata oggetto di un restyling energetico e di forte impatto firmato dal giovane designer Davide Conti: i vari elementi che compongono la struttura della sedia evidenziati con colori vivaci sottolineano il particolare gioco di incastri.
Chiavarina Supercolor
Lo studio di design Note di Stoccolma ha disegnato la seduta La Isla per il brand spagnolo Sancal.
Come suggerisce il nome, la seduta è stata pensata per offrire un “approdo” accogliente ai viaggiatori che transitano nelle lobby degli hotel o degli spazi pubblici che non sempre sono accoglienti ed ospitali.
L’aspetto morbido e l’imbottitura generosa della seduta sono un invito a prendersi un momento di relax.
Inoltre il particolare design con schienale tripartito offre una certa privacy anche quando la seduta è condivisa con altre persone.
Pur essendo stata concepita per gli spazi pubblici, La Isla con il suo volume piacevolmente arrotondato e il suo carattere informale può stare benissimo anche in centro stanza in un ambiente domestico.
La seduta è proposta in tre diverse misure e può essere rivestita scegliendo fra i tanti tessuti disponibili nella gamma Sancal.
Rainer Mutsch ha creato per Axolight la nuova collezione di lampade Orchid.
Come suggerisce il nome, la collezione è ispirata all’orchidea, un fiore di rara bellezza, eleganza e sensualità.
Il designer austriaco spiega così la genesi del suo progetto:
“La natura rappresenta per me, come designer, una fonte di ispirazione importante.
Nel caso di Orchid, stavo studiando il modo in cui i boccioli sono collegati allo stelo: da lì è nata l’idea di sviluppare una lampada da terra multidirezionale che potesse includere la luce diretta e la luce diffusa in un unico oggetto.
Per la forma del diffusore mi sono ispirato alla forma a imbuto del fiore: mi affascina come il fiore appaia relativamente fragile vicino allo stelo e come poi riveli tutta la sua bellezza schiudendosi.
Sperimentando con queste forme ho cominciato a tracciare un diffusore nuovo, che grazie alla sua geometria è in grado di visualizzare l’espansione della luce.”
Lo sviluppo del progetto delle lampade Orchid è stato possibile grazie alla tecnologia LED che ha permesso di contenere le dimensioni degli elementi garantendone comunque l’efficienza.
La collezione di lampade Orchid comprende due sospensioni, una lampada da terra, una applique e una plafoniera disponibili nelle finiture bianco e sabbia.
Stanchi delle solite armadiature che con il loro grande volume incombono nella stanza mettendo in ombra tutto il resto?
Per venire incontro al desiderio di soluzioni più destrutturate e leggere per riporre gli abiti, molte aziende propongono ora degli stendini appendiabiti belli da vedere dove gli abiti a vista diventano anche loro un elemento decorativo.
Attenzione però al “rischio disordine”: se non siete molto ordinati e non possedete una dotazione di abiti molto essenziale, meglio restare fedeli al tipico armadio chiuso.
Il nuovo stender appendiabiti Lido disegnato da Caimi Lab è un esempio di questo trend che si pone come alternativa all’armadio.
La struttura leggera in tubolare d’acciaio a sezione quadrata di Lido riproduce una “piccola architettura” che nella sagoma ricorda le cabine degli stabilimenti balneari.
Proposto da Caimi Brevetti nei tre colori bianco, azzurro e rosso con particolari e tubo per grucce appendiabiti in acciaio cromato, Lido è un complemento d’arredo divertente ed evocativo che dà un carattere diverso e più informale all’ambiente.
Lido è una soluzione perfetta per sostituire l’armadio nella stanza da letto di una seconda casa al mare o nella camera colorata dei bambini.